Capitolo 52

202 15 1
                                    

Prendo un bel respiro e ricarico velocemente il mitra con uno dei pochi caricatori che mi sono rimasti.
Mi appiattisco il più possibile contro la parete gelida e metallica, sentendo i bulloni di quest'ultima conficcarsi in profondità nella mia pelle, facendomi tremendamente male, ma l'adrenalina in circolazione azzera completamente il dolore.
Prendo l'ultimo e profondo respiro e con uno scatto veloce mi sporgo leggermente oltre la parete, prendo la mira contro un enorme bestione metallico, sparando velocemente, colpendo in pieno petto il suo conducente. L'ammasso di metallo cade lentamente verso il pavimento, travolgendo sotto di se due uomini, bloccandoli del tutto, producendo un tonfo assordante e acuto. Giro lo sguardo e prendo la mira contro uno degli uomini di Quaritch, che dopo quel giorno nella cava sembrano essersi moltiplicati.. maledetti demoni.
Mi individua velocemente e spara contro di me, mi tiro velocemente in dietro, schivando i proiettili che sbattono violentemente contro il metallo robusto della parete, creando un rimbombo quasi assordante.
Aspetto che finisca di sparare per poi allontanarmi definitivamente dalla parete con un piccolo scatto e correre velocemente verso di lui, che cerca di ricaricare la sua arma il più velocemente possibile.
Mi avvicino a lui e con un salto precipito sul suo corpo, aggrappandomi velocemente al suo busto, avvolgendo le mie gambe attorno ad esso.
- vuoi ballare principessa?- chiede con tono malizioso mentre posa maliziosamente una mano su una delle mie natiche, palpandomi prepotentemente, facendomi sussultare davanti a questo contatto. Mi guarda con fare languido e malizioso mentre questo sorrisetto snervante sembra non voler sparire dalle sue labbra.
Sorrido a mia volta con fare divertito per poi, con uno scatto, afferrare il coltello, che tengo sempre in una fodera legata attorno al mio fianco, e puntarglielo alla gola.
- balliamo..- sussurro con fare malefico per poi far scorrere velocemente con uno scatto la punta del mio coltello lungo sua gola, creando così un taglio netto e profondo lungo tutto il perimetro di essa.
Le sue mani lasciano velocemente dal mio corpo, mentre inizia a dissanguarsi ed affogare da solo nel suo stesso sangue, cadendo lentamente per terra. Con un piccolo salto mi allontano dal suo corpo, mentre lo guardo morire lentamente.
- pervertito del cazzo..- sussurro mentre metto a posto il coltello lungo il mio fianco.
Una serie di spari mi fa tornare alla realtà e con uno scatto mi abbasso verso il pavimento, schivandoli velocemente.
Gattono velocemente verso un enorme pilastro, nascondendomi dietro di esso, trovando un rifugio abbastanza sicuro ma del tutto momentaneo.
Controllo velocemente la mia arma, sgancio il caricatore, ed appena vedo che è quasi del tutto carico lo rimetto apposto, agganciandolo velocemente al resto dell'arma.
Mi sporgo leggermente di lato, cercando di capire da dove arrivino questi colpi, e vedo davanti ai miei occhi una fila di tre "cecchini", messi uno affianco all'altro su un piccolo soppalco di ferro, poco distante da me.
Mi sistemo al meglio, trovando la posizione perfetta in cui io posso tenerli sotto mira, ma loro non posso prendere me.
Premo velocemente il grilletto, destinando ad ognuno di loro tre una pallottola, che li stende completamente, lasciandoli senza vita in pochi millesimi di secondo.
Un enorme sorriso soddisfatto compare sulle mie labbra, sto diventando una drogata di adrenalina.. e questa cosa mi piace da morire.
- Nay- la voce di Jake rimbomba velocemente nelle mie orecchie, e richiama la mia completa attenzione su di se.
Un altra serie di colpi mi distrae, facendomi rendere conto che questo non è proprio il momento adatto per parlare e chiacchierare del più e del meno.
- che c'è Jake?- chiedo con menefreghismo posando due dita sulla collana, troppo impegnata a rimanere viva, per poi girare velocemente su me stessa e sparare qualche altro colpo a caso, sperando di far cessare il fuoco nemico per qualche secondo.
- lascia la battaglia- dice dandomi l'ordine di lasciare tutto e scappare via.
- cosa? sei impazzito per caso?- chiedo velocemente, molto sorpresa e meravigliata dalle sue parole. Lasciare la battaglia? Ma neanche sotto tortura, sono nata per questo.. letteralmente.
- lascia la battaglia e raggiungici!- esclama con tono autoritario, facendomi capire che non è una richiesta ma un ordine diretto.
Il suo tono sembra spento ed amareggiato, e la cosa non mi tranquillizza per niente.
- che succede Jake?- chiedo prendendomi qualche secondo di pausa per cercare di capire cosa diavolo sta succedendo.
Alcuni colpi colpiscono il pilastro alle mie spalle, a pochi centimetri dal mio viso, facendomi sussultare leggermente per la sorpresa.
- Jake!- esclamo con tono irritato cercando da lui risposte che ancora non mi ha dato, per poi girare su me stessa e sparare contro un altro di quei bestioni metallici, abbattendolo del tutto.
- Nay..- dice richiamandomi con tono affranto e la voce leggermente tremolante -è.. è Neteyam-
Il mio cuore si ferma all'instante, smettendo di battere per diversi secondi, che sembrano un eternità, il mio respiro viene meno, mandandomi in totale apnea.
La mia mente si offusca completamente, facendo diventare gli oggetti intorno a me dei semplici ammassi di materia senza forme e contorni, ed ogni rumore diventa ovattato e confuso.
Il mio cuore riprende a battere all'improvviso, ad una velocità disumana, e l'aria sembra tornare velocemente all'interno dei miei polmoni, lasciandomi con il fiato corto e affannoso.
-arrivo..- sussurro con voce flebile posando la mie dita tremolanti sulla collana.
Torna ad essere tutto normale intorno a me, suoni, colori, forme, torno finalmente alla realtà.
Mi tiro su velocemente e mi sporgo leggermente verso entrambi gli estremi del pilastro, controllando che non ci sia nessuno intorno a me.
Mi sistemo al meglio l'arma dietro la schiena, e con uno scatto veloce, mi dirigo verso il confine del ponte. Con un piccolo e veloce salto mi catapulto in acqua senza pensarci due volte, facendo un volo di diversi metri.
L'acqua gelida fa entrare il mio corpo in un momentaneo stato di trans, risvegliandomi dall'incubo del baratro in cui stavo cadendo senza neanche sapere quanto sia realmente grave la situazione.
Richiamo velocemente a me il mio ilu, e non appena lo vedo arrivare verso di me mi sposto leggermente dalla sua traiettoria e mi aggrappo velocemente alle redini, facendomi trascinare via dalla bestia. Consolido velocemente il legame tra di noi e mi sistemo al meglio sulla sua groppa, pronta a correre il più velocemente possibile dallo straniero.
Appena sono abbastanza lontana dalla nave, che continua ad imbarcare acqua dopo il tragico e distruttivo scontro contro un enorme scoglio, risalgo in superficie pronta a guardarmi attentamente intorno, cercando con lo sguardo una parvenza di vita intorno a me.
I miei occhi si fermano su uno scoglio, che emerge dalla superficie dall'acqua in tutta la sua maestosità, e su di esso riconosco delle figure poco delineate, tutte accovacciate su loro stesse.
Con un velocemente scatto mi immergo in acqua e nuoto verso di loro, sperando che non sia niente di grave, mentre nella mia testa continua a ripetersi la frase "ti prego grande madre.." sperando che non sia quello che sto già immaginando.. cioè il peggio.
Appena arrivo vicino all'enorme scoglio risalgo in superficie, riprendendo velocemente aria mentre poso entrambi i piedi sul dorso della bestia, e con un piccolo salto volo in aria ed atterro sulla superficie ruvida della pietra.
Davanti ai miei occhi si presenta la scena più brutta della mia intera vita: l'amore della mia vita con una ferita in pieno petto, che continua a perdere ininterrottamente sangue, mentre suo fratello cerca di fermarlo, tappando l'emorragia con le sue stesse mani. Ha lo sguardo perso e assente, e si guarda intorno come se non riuscisse a riconoscere i membri della sua famiglia, tutti fermi intorno al suo corpo tremolante.
Il suo respiro è corto e affannoso, creando nell'aria dei piccoli versi soffocati e doloranti. Il suo corpo non smette di tremare, trema come una foglia, ed io sento le gambe cedere davanti a questa scena che non avrei mai immaginato di vedere.. che non avrei mai voluto vedere.
Il mio cuore perde qualche battito, mentre la mia mente stenta a credere che questo stia accadendo veramente, è tutto un sogno, un incubo, è solo frutto della mia immaginazione, è un brutto scherzo che mi sta giocando la mia mente per mettermi alla prova.
Punta il suo sguardo su di me e le sue pupille si dilatano all'istante mentre una piccola scintilla di felicità ravviva di nuovo questi occhi così persi e vuoti.
La gola mi brucia da morire, come se fosse piena di graffi e tagli, che mi stanno facendo soffrire come mai prima d'ora, torturandomi lentamente.
Il mio corpo si muove da solo, facendomi avvicinare velocemente a lui con un piccolo scatto, superando velocemente i membri della sua famiglia. Le ginocchia cedono, facendomi crollare al suo fianco, mentre il mio cuore si ristringe e contorce da solo su se stesso all'intero del mio petto.
I suoi occhi seguono ogni mio piccolo gesto, seguono me, guardano solo me, come se io fossi un faro in piena notte e loro una barca all'aderiva che cerca di salvarsi dall'oscurità.
Avvolgo velocemente le sue spalle con un braccio, mentre con l'altro gli tengo ferma la testa. Lo tiro su leggermente e mi posiziono al meglio sotto di lui, facendo in modo che la sua testa ricada sulle mie gambe.
- sono qui..- sussurro con voce bassa, ancora non ci credo che gli sia capitato questo, perché a lui? Perché a noi?
Allunga lentamente una mano verso di me ed essa si posa lentamente sul mio braccio, facendomi rabbrividire leggermente nel sentire il gelo agghiacciante che emana la sua pelle. Le sue dita iniziano ad accarezzare delicatamente la pelle del mio braccio, come se volesse cercare di tranquillizzarmi, notando i miei occhi pieni di terrore e paura.
- sei venuta..- dice con voce tremolante, sorridendomi leggermente mentre continua a respirare male e con estrema fatica.
Il mio cuore al suono di queste parole viene colpito subito da un dolore atroce, che crea una sorta di tortura senza fine.
- ho fatto il prima possibile..- sussurro mentre gli accarezzo delicatamente i capelli, ricambiando faticosamente il sorriso.
Le sue labbra tremano leggermente mentre continua a guardami con questi suoi bellissimi occhi, pieni d'amore per me.
- voglio tornare a casa.. con te- una piccola lacrima solca il mio viso al suono di queste sue parole, dette come se mi stesse supplicando di portarlo via da qui.
- torneremo a casa insieme..- dico a mia volta sorridendo fievolmente, c'è speranza, c'è speranza in ogni cosa, ed io ne ho tanta, veramente tanta in questo momento.
- non sarà così..- dice sorridendo amaramente, come se fosse già scritto nel destino che lui debba lasciarmi qui, da sola, per il resto della mia vita.
Mi avvicino al suo viso, accarezzando delicatamente la sua pelle con la punta delle dita, ancora incredula che questa sia la realtà e non un brutto sogno.
- non dire così..- sussurro con tono sofferente mentre cerco di trattenere i singhiozzi, non posso perderlo, non posso stare senza di lui.. non può lasciarmi da sola.
Le mie labbra si posano delicatamente sulle sue, con l'estrema paura di potergli fare del male o causargli qualche sorta di dolore anche tramite un piccolo ed ingenuo bacio.
Trattengo un singhiozzo con molta fatica, mentre altre lacrime solcano amaramente il mio viso, bruciando la pelle al loro passaggio.
Mi allontano lentamente dalle sue labbra, per poi posare delicatamente la mia fronte contro la sua, mantenendo azzerate le distanze tra di noi. Le mie dita continuano ad accarezzare delicatamente il suo viso mentre i dolori lancinanti al petto sembra non voler cessare.
Le sue dita si stringono leggermente intorno al mio polso, fermando il movimento lento e costante delle mie dita, che sembrano agire e muoversi solo sotto il suo comando. Lo straniero si allontana leggermente dal mio viso per poi girare leggermente il capo, allontanando la mia mano dalla sua pelle, e lasciare un piccolo e tenero bacio sul palmo di essa.
Sigillo velocemente le palpebre non riuscendo a sostenere l'immensa dolcezza del suo gesto ed il tremendo dolore che ha causato in me, facendo aumentare a dismisura il mio pianto sofferente e silenzioso.
Le sue dita lasciano il mio polso, per poi posarsi delicatamente sul mio viso, scorrendo lentamente su di esso, intrecciandosi tra i miei capelli. Lo straniero mi riavvicina velocemente a se, facendo scontrare di nuovo le nostre fronti, l'una contro l'altra.
- ti amo Nay..- sussurra cercando di non farsi sentire da nessun altro, lasciando questo piccolo momento solo per noi..
All'improvviso uno strano verso marcano e tremendamente cupo rimbomba nel cielo, rompendo completamente il silenzio come il rombo di un fulmine a ciel sereno.
Alzo velocemente la testa verso il cielo, allontanandomi dal viso della straniero, e con i miei occhi vedo volare sopra di noi un ikran, che velocemente scende di quota, ed atterra violentemente e con fare poco aggraziato a pochi metri da noi. Neteyam gira leggermente la testa, puntando gli occhi sulla bestia fedele solo a lui, e sorride leggermente, felice di vederla lì con lui, forse per l'ultima volta, e felice che sia venuto per salutarlo, forse per un ultima volta.
La bestia inizia ad avvicinarsi lentamente a noi, fermandosi a qualche passo dal suo padrone. Allunga lentamente il collo verso di noi, e struscia delicatamente il muso contro la spalla di Neteyam, reclamando da lui le coccole che si merita per le numerose avventure che hanno affrontato insieme.
Neteyam ridacchia leggermente e a fatica, divertito dallo strano gesto affettuoso del suo destriero, per poi allungare leggermente una mano verso di lui ed accarezzargli delicatamente il muso con le poche forze che gli sono rimaste.
La bestia si scosta all'improvviso dal tocco del suo padrone e gira leggermente la testa, posando il suo sguardo agghiacciante ed ipnotizzante su di me, contemplandomi per qualche secondo che sembrano durare un eternità, per poi avvicinarsi a me e posare il suo muso contro il mio petto, spingendomi leggermente, come se mi stesse invitando a fare qualcosa, a fare qualsiasi cosa pur di salvarlo.
I miei occhi si spalancano leggermente, estremamente sorpresa da questo suo gesto, mentre nella mia testa gli ingranaggi iniziano a muoversi velocemente, cercando una possibile soluzione, rapida ed efficace.. almeno spero.
- c'è ancora speranza- esclamo all'improvviso girandomi velocemente verso Jake, seduto al mio fianco, mentre nella mia mente passa la malsana idea che forse potrebbe salvare mio marito.
Gli occhi di Jake si spalancano leggermente, ed un piccolo barlume di speranza si accende nei suoi occhi, e questo è il segno che adesso sono libera di fare qualsiasi cosa pur di salvare suo figlio, con o senza il suo consenso.
Si tira velocemente su e ordina a sua moglie e al suo figlio più piccolo di aiutarlo, senza neanche chiedermi in cosa consiste il mio piano, dandomi la sua piena fiducia.
Lo'ak, sotto ordine di suo padre, afferma delicatamente il capo di suo fratello, tirandolo lentamente su, liberandomi dal contatto che io stessa avevo creato.
Mi tiro velocemente su, lasciando momentaneamente Neteyam nelle mani della sua famiglia, e mi avvicino con cautela alla bestia, con passi leggeri e felpati.
Allungo lentamente una mano verso di lui e gli accarezzo delicatamente il collo non appena sono ad un passo da lui, facendogli capire che può fidarsi ciecamente di me. Gira leggermente la testa di lato, guardando ed analizzando attentamente ogni mio singolo movimento. Afferro con estrema cautela la mia treccia, facendola scorrere lentamente dentro la mia mano, fermandomi all'estremità di essa, che afferro saldamente tra le mie dita. Sventolo leggermente in aria la fine della mia treccia, mostrandola agli occhi dell'ikran, che sembra intuire in cosa consiste il mio piano, iniziando a "pensarci" per qualche secondo per poi tornare a guardare davanti a se, come se mi stesse dando il permesso di salire sulla sua groppa e guidarlo.
Un piccolo sorriso di soddisfazione e felicità si fa largo sulle mie labbra mentre salgo lentamente sulla sua groppa, sistemandomi al meglio su di essa, ed appena assumo una buona posizione riprendo la fine della mia treccia.
Prendo un bel e profondo respiro, raccogliendo tutto il coraggio che ho in corpo per poi consolidare lentamente il legame tra di noi.
La bestia per i primi secondi sembra ribellarsi davanti a questo legame, per niente giusto agli occhi di Eywa, ma lo accetta velocemente, oltrepassando le regole della grande madre, oltrepassando i suoi principi e valori, come se sapesse che è necessario per dare una speranza di vita e sopravvivenza al suo vero ed unico padrone.
Accarezzo delicatezza il suo collo, cercando di calmarlo il più possibile mentre Neteyam viene lentamente tirato su e posizionato con molta delicatezza dietro le mie spalle.
- ne sei sicura Nay?- mi chiede Jake abbastanza titubante riguardo a questa strana e pazza idea che ho avuto, preoccupato per suo figlio e per la probabile falsa speranza che gli sto dando.
- se c'è una speranza.. allora perché sprecarla?- chiedo guardandolo dritto negli occhi, cercando dentro di essi la convinzione e la forza che mi servono per fare ciò che ho in mente di fare.
Un sospiro amareggiato abbandona le sue labbra, mentre con un piccolo cenno della testa mi da l'approvazione per andare via, lasciando la vita di suo figlio completamente nelle mie mani.
Le braccia dello straniero si legano lentamente attorno alla mia vita, ed io mi rendo subito conto che non è in grado di reggersi da solo, che non ha le forze per farlo. Ma questo non fermerà la mia determinazione e la speranza che ho nel riprendermi la lunga e bellissima vita che ci aspetta, così allungo un braccio dietro di me e poso la mia mano contro la sua schiena, in modo tale da tirarlo ancora di più verso di me, e reggerlo in caso dovesse perdere l'equilibrio. Posa delicatamente la sua guancia contro la mia schiena, accasciandosi rovinosamente su di me, ormai privo di tutte le sue forze.
Sento il suo respiro corto e affannoso sfiorarmi la pelle, facendomi rabbrividire al solo pensiero che adesso tutta la mia felicità dipende solo ed esclusivamente da me e dall'assurda ed improbabile genialità della mia idea.
- salva mio figlio..- sussurra Neytiri con tono speranzoso, avvicinandosi cautamente a me, quasi pregandomi, supplicandomi di riportarglielo indietro sano e salvo.
Annuisco leggermente nella sua direzione mentre le rivolgo un piccolo e forzato sorriso, cercando di incoraggiarla e darle un po' della mia speranza.
Un angolo delle sue labbra si tira leggermente su mentre con delicatezza e calma ci alziamo in volo, prendendo lentamente quota.
Acquistiamo pian piano velocità mentre sorvoliamo il luogo della battaglia, allontanandoci da questo piccolo pezzo di paradiso che oggi ha visto migliaia e migliaia di vite perse e sprecate per ragioni futili ed insensate.
- resta sveglio- dico con tono alto per farmi sentire dal ragazzo alle mie spalle, dandogli direttive ben precise su cosa fare, sperando che , in qualche modo, questo possa bastare.
Le sue dita si stringono attorno ai miei fianchi, aggrappandosi saldamente a me, mentre annuisce leggermente contro la mia pelle, facendomi intuire che farà esattamente ciò che ho detto, cercando di aiutarmi, collaborando con me per la riuscita del mio piano.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora