Capitolo 13

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- è stato stupendo!- esclamo mentre inizio a guardarmi intorno osservando il mare sconfinato intorno a noi.
Sentendo le mie parole lo straniero scoppia a ridere, divertito dalla reazione che ho avuto dopo questa esperienza. Mi siedo sulle mie ginocchia avvicinandomi al bordo della  ripidissima parete e osservo la piccola spiaggetta che si crea tra uno scoglio e l'altro. Mi allontano lentamente dal confine dell'enorme pilastro su cui ci troviamo e mi rimetto in piedi, guardandomi intorno per cercare con lo sguardo lo straniero che nel frattempo si sta occupando del suo ikran, coccolandolo un po'.
Mi avvicino a lui ed alla testa delle bestia fedele solo a lui, e lentamente avvicino una mano verso il suo muso, con la calma e la delicatezza più assoluta, per evitare di spaventarlo.
Mi annusa attentamente per poi sbuffare sonoramente contro la mia pelle e posare, di sua spontanea volontà, il muso contro il palmo della mia mano. Mi scappa subito un piccolo sorriso ed inizio ad accarezzargli delicatamente il muso, mentre lui chiude gli occhi sotto il mio tocco.
Sposto il mio sguardo sullo straniero, che mi guarda con sguardo perso e con un piccolo cenno di sorriso che gli increspa le labbra.
- che c'è?- chiedo alzando leggermente le sopracciglia non capendo perché mi stia guardando con così tanto stupore.
Distoglie il suo sguardo dal mio e china leggermente la testa mentre continua ad accarezzare il collo del suo destriero.
- no niente.. è solo che- si ferma per qualche secondo mantenendo la testa china e ridacchiando leggermente - gli ikran sono animali così tanto fedeli ed indifferenti che di solito non si fanno toccare dagli estranei- il mio sguardo sorpreso cade sulla bestia davanti a me, che continua a cercare le coccole dalle mie mani.
- è la prima volta che lo vedo comportarsi così con una perfetta sconosciuta- dice sorridendo leggermente guardandomi con la coda dell'occhio per poi dare un'ultima pacca al suo amico ed allontanarsi da entrambi.
- quindi ti piaccio ah?- chiedo sorridendo ampiamente mentre mi avvicino ancora di più al muso della bestia.
Neteyam inizia a tossire, affogandosi con la sua stessa saliva, ed un piccolo e strozzato "cosa?" esce dalle sue labbra.
- parlavo con lui..- dico in un sussurro imbarazzato, perché alla fine quale pazza parlerebbe con un animale?
- stai bene?- chiedo leggermente preoccupata mentre il ragazzo riprende fiato, rispondendomi con un veloce e leggero cenno affermativo del capo.
Sospira rumorosamente e scuote leggermente la testa mentre il mio sguardo confuso rimane fermo su di lui, non comprendendo a pieno il motivo per cui abbia reagito così.
Si spiega lentamente e si siede sulla pietra lisci, poggiando la schiena contro un masso. Si porta una mano dietro la nuca, utilizzandola come appoggio per la testa e si mette il più comodo possibile, stiracchiandosi e sistemandosi nel miglior modo possibile.
Chiude lentamente gli occhi e prende una bella boccata d'aria, trattiene per alcuni secondi l'aria per poi espirare lentamente, rilassandosi completamente contro la ruvida e scomoda superficie della roccia.
- sei bellissimo..- sussurro vicino alla testa del bestione difronte a me, per poi lasciargli un piccolo bacino sul muso.
Gli do le ultime carezze e lentamente mi allontano da lui, avvicinandomi cautamente allo straniero, che continua a mantenere gli occhi chiusi.
Mi sistemo al suo fianco, stendendomi completamente sulla pietra liscia, posando delicatamente la testa sulla roccia, chiudendo anche io gli occhi e godendomi tutta questa immensa pace.
- che hai?- mi chiede all'improvviso lo straniero mantenendo gli occhi serrati, godendosi il sole che ci sta riscaldando lentamente.
- stress..- dico con un filo di voce, sbuffando subito dopo. Sento delle dita picchiettarmi leggermente la spalla, apro di scatto gli occhi e giro la testa verso di lui puntando subito il mio sguardo nel suo.
Posa una mano sulla sua pancia, picchiettando leggermente contro di essa, facendomi segno di poggiarmi su di lui.
- stress per cosa?- mi chiede mentre mi avvicino lentamente a lui, alzandomi con molta calma, intenta ad eseguire i suoi comandi.
- per tutto.. ho addosso la pressione delle aspettative di mio padre- dico sbuffando sonoramente sedendomi al suo fianco, spostando tutto il peso su un braccio, usandolo come appoggio, sporgendomi leggermente verso di lui, mettendomi così faccia a faccia con lo straniero.
- che aspettative?- mi chiede mentre si gratta leggermente la nuca, curioso di voler sapere cosa mio padre si aspetti da me.
- che io diventi il capo del clan, che faccia fiorire la nostra società, che trovi un compagno e faccia proseguire la dinastia dei grandi capi del popolo del rif- dico con tono scocciato, sapendo che tutto questo può essere rimandato ancora per un po', il problema è che semplicemente loro non vogliono.
- c'è ancora tempo per tutto questo no?- mi chiede con tono gentile, inclinando leggermente la testa.
- è così.. ma lui e mia madre vogliono affrettare le cose e farmi fare tutto il prima possibile- dico abbassando lo sguardo iniziando ad analizzare la pietra liscia sotto di me
- soprattutto per la scelta del compagno, è la questione su cui insistono di più- dico continuando il discorso
- e.. tu non vuoi?- mi chiede con tono basso, quasi impaurito dalla risposta che potrei dargli
- si che lo voglio.. ma lo voglio in modo diverso da come vogliono loro- dico sospirando leggermente, un po' affranta dal loro modo di pensare.
- per loro prima accade e meglio è, non credono nell'innamorarsi prima della scelta, questo perché loro si sono innamorati dopo essersi scelti- dico sorridendo leggermente, pensando a quante volte mi hanno raccontato della loro bellissima storia d'amore.
- ma non è il tipo di amore che vuoi tu..- sussurra con tono apprensivo, guardandomi come se capisse perfettamente quello che penso.
Alzo il mio sguardo su di lui, sono abbastanza sorpresa dalle sue parole, perché ha già capito che non sogno un amore come il loro.
- voglio un amore diverso..- sussurro mentre mi stendo al suo fianco, posando delicatamente la testa sulla sua pancia
- voglio un amore che mi sappia conquistare, che mi stupisca ogni giorno sempre di più, un amore nato dal nulla e non per volontà di altri..- sussurro con un piccolo sorriso stampato sulle labbra, mentre mi giro lentamente verso di lui, facendo aderire la mia guancia contro la sua pelle in modo tale da poterlo guardare negli occhi
- sogno un amore senza confini, senza limiti..- dico guardandolo con sguardo sognante, mentre abbasso lentamente lo sguardo, non sono ancora pronta per la scelta, ma sono convinta di essere pronta per un amore come quello che sogno ogni volta, senza forzature o leggi dettate da altri.
Con un dito inizio a tracciare dei piccoli cerchi sul suo addome, che si contrae leggermente sotto il mio tocco, ma non ci faccio troppo caso, sono troppo impegnata a fantasticare sulla vita e l'amore che desidero.
- vuoi un'amore puro..- sussurra lentamente,
alzo il mio sguardo su di lui, e lo vedo guardarmi con occhi persi, quasi speranzosi.
I nostri occhi si incatenano tra di loro, ed un piccolo sorriso mi spunta sulle labbra.. lui mi capisce. Sorride leggermente imbarazzato mentre afferra delicatamente una ciocca dei miei capelli ribelli, girandosela tra le dita.
- sembra così facile a dirsi..- sussurro con tono triste, sapendo che ciò che ho detto fino ad adesso, il sogno che gli ho raccontato, ha scarse probabilità di avverarsi
- tutto può accadere nella vita, Nay.. alla fine l'amore arriva quando meno te lo aspetti- dice abbassando lo sguardo sulle sue dita, intrecciate tra i miei capelli.
- la fai troppo semplice Neteyam.. i miei genitori hanno intenzione di rispettare la tabella di marcia che hanno creato alla mia nascita- dico sbuffando sonoramente, grattandomi leggermente la fronte.
- mio padre mi ripete dalla mattina alla sera che sono la sua discendente, che tutte le responsabilità e i doveri ricadranno su di me e..- mi fermo un attimo per riprendere fiato
- poi ci si mette anche mio fratello..- dico in un sussurro sbuffando sonoramente, pensando che ormai sono più di tre settimane che non ci parliamo.
- per il fatto che dice che tu non sia sua sorella?- chiede conoscendo già tutta la storia, poiché era presente a tutte le litigate con mio fratello.
- si.. ed ha ragione- dico con tono triste abbassando lo sguardo -io la penso come lui- dico spiegando il motivo per cui secondo me Aonung abbia ragione.
- la pensi come lui?- mi chiede abbastanza sorpreso dalle mie parole ed io annuisco leggermente sulla sua pelle.
- insomma guardami.. assomiglio più a te che a mia sorella o a mia madre- dico mettendogli davanti l'evidenza -anche tu te ne sei accorto quando mi hai vista la prima volta, come se n'è accorto tuo fratello, tuo padre, e tutto il resto del villaggio- dico ammettendo la nuda e cruda verità.
- l'unica cosa che ho di diverso, rispetto a voi, è il colore della pelle, per il resto sono identica a voi.. sono identica a te- dico con tono triste, abbassando lentamente lo sguardo. Sarebbe veramente un colpo basso per me scoprire di non essere veramente loro figlia, anche se in fondo al mio cuore so che è questa la verità, solo che non sono ancora pronta ad ammetterlo.
Rimane in silenzio, non riuscendo a trovare una valida spiegazione a tutto ciò, o a trovare una prova schiacciante che io mi stia sbagliando
- ti cambierebbe molto sapere che loro non siano i tuoi genitori biologici? alla fine ti hanno cresciuta loro, e sappiamo tutti che i veri genitori sono quelli che crescono ed amano un bambino... prendi per esempio Kiri, non è figlia dei miei genitori, ma comunque li considera come tali- dice cercando di farmi aprire gli occhi, facendomi notare che non conta niente sapere se sono veramente loro figlia, e che conta solo quanto loro mi amino e quanto io ami loro.
- mettiamo caso che tu non sia veramente loro figlia..- dice smettendo di giocare con i miei capelli per poi iniziare a gesticolare -tuo padre ti ama talmente tanto e si fida così tanto di te da lasciarti al comando nonostante tutto- conclude la sua ipotesi puntando il suo sguardo nel mio, cercando di levarmi questo peso da sopra al cuore, come se sapesse quanto io ci soffra per questo.
- non gli interessa minimamente sapere se sei geneticamente sua figlia o meno- dice sorridendo ampiamente -lui ti ama così tanto..- dice mentre la sua voce cala all'improvviso sulle ultime parole, mentre il suo sguardo si perde nel guardarmi.
Dopo qualche secondo scuote leggermente la testa e sembra riprendersi dallo stato di trans in cui era caduto.
- io ti capisco.. prima di venire qua e lasciare il nostro popolo, io portavo sulle spalle il tuo stesso peso- dice mentre un piccolo sorriso amareggiato gli nasce sulle labbra - so perfettamente come ti senti.. sapere di essere il figlio a cui tutti i poteri verranno trasferiti, tutte le responsabilità e le preoccupazioni-
I miei occhi si illuminano davanti alle sue parole, mi sono resa conto solo in questo preciso istante di quanto in realtà siamo simili..
- vengo trattato diversamente..- dice abbassando lo sguardo, non riuscendo più a sostenere il peso del mio sguardo su di lui
- l'unica cosa che mi era concessa era quella di proteggere i miei fratelli- dice in un sussurro con la voce un po' incrinata -li amo talmente tanto che darei la mia vita per loro- dice per poi posare i suoi occhi nei miei, facendo incatenare i nostri sguardi.
- siamo uguali anche su questo..- dico parlando piano a mia volta, cercando di mantenere quest'atmosfera di confessioni.
Gli rivolgo un piccolo sorriso che lui ricambia timidamente mentre mi guarda con fare incredulo.
- con tuo fratello?- mi chiede schiarendosi velocemente la voce, cercando di cambiare argomento il prima possibile.
- non ci guardiamo neanche in faccia..- dico girando la testa, puntando il mio sguardo verso il cielo, leggermente annuvolato, sopra di noi.
- il pensiero che mio fratello abbia preso in giro Kiri per le stesse caratteristiche che rappresentano delle insicurezze per me, sapendo perfettamente quanto io ci stia male nel sapere che sono diversa da tutti loro.. mi ha spezzato il cuore- dico sospirando, cacciando finalmente fuori l'aria che fino ad adesso avevo trattenuto per parlare il più velocemente possibile.
- non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da parte sua.. e poi non vedere neanche un briciolo di rimorso nei miei confronti.. mi ha distrutto- dico girando il capo verso di lui, che nel mentre mi sta osservando attentamente, ascoltando ogni mia singola parola -neanche un minuscolo tentativo di riavvicinarsi a me.. questo per me basta e avanza per capire che in realtà con me ha sempre finto- dico schiarendomi leggermente la voce, sentendo uno strano nodo stringersi intorno alla mia gola.
- ti manca?- mi chiede con tono gentile ed un po' intimorito, spaventato dall'idea di avermi posto una domanda forse troppo invadente.
Distolgo lo sguardo dal suo ed inizio a fissare un punto impreciso nel vuoto, dietro le sue spalle.
- si... è comunque mio fratello- dico ammettendo davanti a me stessa che si, Aonung mi manca, nonostante il mio enorme senso d'orgoglio mi abbia impedito di ammetterlo per tutte queste settimane.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora