Capitolo 54

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Un verso macabro e cupo richiama velocemente la mia attenzione, ed il mio sguardo viene catturato dalla bestia dello straniero, che si agita e si dimena con vigore, sbattendo con forza le ali.
Mi richiama con versi brevi e acuti, cercando in tutti i modi di mantenere su di se la mia attenzione.
Evidentemente anche lui vuole la sua vendetta, e a quanto pare è disposto a fare un'altra piccola eccezione per me ed aiutarmi ad uccidere quel figlio di puttana.
Mi tiro su con un veloce scatto, e mi avvicino a lui con passo fermo e deciso, e lo sguardo completamente perso nel vuoto.
- assetato di sangue?- chiedo posando delicatamente una mano sul suo muso, accarezzandolo leggermente mente lo osservo con attenzione.
Un'altro verso gutturale abbandona le sue fauci, come se stesse cercando di rispondermi, per farmi capire che lui capisce ciò che dico, e che ho pienamente ragione.
- siamo in due..- sussurro sorridendo maleficamente alla bestia, che continua ad agitarsi, voglioso di volare, voglioso di vendetta, voglioso di sangue.
Con un veloce salto salgo sulla sua groppa e consolido velocemente il legame con la bestia, che si dimena leggermente non sentendomi compatibile, ma cerca di tornare in se, combattendo contro il suo istinto primordiale per accettarmi a se.
La parte peggiore di me si è liberata ed è uscita allo scoperto, adesso ha lei il pieno possesso del mio corpo, ed io non ho intenzione di assumermi la responsabilità delle cose che farò e delle conseguenze che ne seguiranno, perché non sono in me, perché questa non sono io, è un'altra versione di me, è la bestia senza cuore che ho tenuta nascosta per anni dentro di me.. ma ora l'hanno liberata, e adesso ciò che farò non è più un mio problema, e non mi sentirò in colpa per ciò.
Poso un'ultima volta il mio sguardo sul corpo senza vita dello straniero, che mi provoca un forte dolore al petto che quasi mi leva il fiato.
- un'ultima morte.. un'ultima vita, per te- dico parlando da sola con me stessa, promettendomi che dopo la morte del bastardo, che deve avvenire per mano mia, non ucciderò più e mi dedicherò completamente a mio figlio.. l'unica parte che mi resta di Neteyam, l'unica cosa che avrà per sempre in se una parte di Neteyam.
Con un piccolo salto prendiamo velocemente il volo allontanandoci velocemente dalla grotta e dall'albero delle anime, tornando verso il luogo della battaglia.
Sento la gola bruciare sempre di più ad ogni metro che acquisto per allontanarmi dal corpo di Neteyam, non riesco a crederci.. non voglio crederci.
- dove sei bastardo..- dico digrignando i denti per la rabbia posando due dita sulla collana parlante, mentre un'altra piccola lacrima mi riga il viso, sorvolando lentamente lo scoglio dei tre fratelli, cercando quella bestia con lo sguardo.
- cercami..- dice provocandomi, invitandomi a continuare a cercarlo. Mi istiga cercando di farmi arrabbiare, ma lui non può neanche lontanamente immaginare quanta rabbia io abbia adesso in corpo, ma l'attesa e la ricerca quasi disperata aumenta il livello di adrenalina nelle mie vene, e questo è solo un punto a suo sfavore.
All'improvviso un enorme tonfo, causato da uno scontro, mi fa quasi perdere l'equilibrio, rischiando di farmi cadere dal dorso della bestia.
Un verso acutissimo di dolore abbandona le fauci dell'ikran che mi ha premesso di condurlo, facendo fischiare le mie orecchie per il fastidio.
Giro velocemente lo sguardo e vedo il bastardo in groppa al suo ikran, che tiene stretto tra le fauci una delle zampe della povera bestia sotto di me.
Le due bestie restano attaccate tra di loro ed iniziano a lottare vigorosamente tra di loro mentre cadiamo velocemente in picchiata verso l'immenso mare sotto di noi.
Afferro velocemente il mitra dietro le mie spalle e senza esitare neanche per un secondo inizio a sparare contro la bestia del bastardo, perforandole diverse volte le ali. Finalmente lascia la presa sul l'ikran dello straniero e riusciamo velocemente a riprendere quota, evitando di schiantarci contro la superficie dell'acqua. Guardo attentamente dall'alto la bestia cadere rovinosamente in acqua, con ancora in groppa il suo conducente.
Osservo attentamente la superficie, girando lentamente sul punto in cui sono caduti, aspettando che il bastardo torni in superficie a riprendere aria.. so che non è morto, non può morire così, merita una fine molto più dolorosa, brutale e lenta.
Dopo qualche secondo vedo un essere blu risalire velocemente in superficie, riprendendo velocemente fiato, arrancando per mantenersi in superficie. Scendo velocemente in picchiata verso di lui e la bestia lo afferra velocemente, intrappolandolo tra i suoi artigli, trascinandolo con noi mentre planiamo sulla superficie dell'acqua.
Ci avviciniamo velocemente ad uno scoglio che sporge dall'acqua, e la bestia lancia il bastardo contro la superficie di essa, facendolo cadere rovinosamente.
Il corpo del bastardo inizia a rotolare ed alcuni versi di dolore abbandonano le sue labbra mentre atterriamo sullo scoglio, a pochi metri da lui.
Il mio corpo inizia a tremare a causa dell'adrenalina mentre il mio cuore va il fibrillazione, completamente accecato dalla voglia di ucciderlo atrocemente.. questo momento lo sto aspettando da non so quanto tempo, e finalmente è arrivato.
- stai bene?- chiedo in un sussurro accarezzando delicata il collo della bestia, che si scotola velocemente per poi spiegare le ali e "rispondermi" con un verso gutturale e macabro.
- credi che finirà così?- mi chiede il bastardo con la voce leggermente tremolante per il dolore causato dalla rovinosa caduta, che non sembra cessare, mentre cerca di tirarsi su il prima possibile, preparandosi per affrontarmi.
Scendo lentamente dal dorso della bestia, allontanandomi da essa con passo felpato e lento, avvicinandomi con cautela alla vera bestia della situazione, cioè questo insulso ed insignificante essere davanti ai miei occhi.
- non finirà fino a quando non avrò il tuo sangue sulle mie mani..- dico in un sibilo per poi ringhiare rumorosamente contro di lui, mostrando i miei denti, estremamente affilati.
- io ti ho creata..- sussurra ridendo leggermente, divertito dall'idea che sarò io, la sua stessa invenzione, la sua creatura, a porre definitivamente fine alla sua vita.
- sei la mia creatura..- continua cercando di stuzzicarmi il più possibile, facendo aumentare la rabbia dentro di me.. questo, da oggi in poi, sarà l'unico aspetto che odierò di me: essere stata creata da un essere spregevole come lui.
Neteyam amava questi particolari del mio aspetto che mi rendevano così unica ai suoi occhi.. ed io non potrei mai odiarli se lui li ha amati con tutto il suo cuore.
Mi fermo a qualche passo da lui, guardandolo con superficialità dall'alto, vedendo davanti a me solo un essere insignificante, che non si meritava una seconda possibilità.
- che spreco di vita..- sussurro con disprezzo nei suoi confronti, un essere così maligno non meriterebbe neanche di respirare l'aria di questo pianeta.
Mi guarda attentamente, ed il sorrisetto sul suo viso si allarga sempre di più. Con uno scatto veloce afferra le mie caviglie e mi strattona via, facendomi cadere rovinosamente per terra.
Si posiziona sopra di me afferrando velocemente i miei polsi che blocca sopra la mia testa, in modo tale da tenermi ferma sotto di se.
Inizio a dimenarmi il più possibile, cercando di liberarmi da lui, fin troppo vicino per i miei gusti, ma purtroppo la sua presa su di me è salda e forte.
Ringhio rumorosamente ad un palmo dal suo viso, ma nei suoi occhi non vedo paura, e sulle sue labbra nasce un piccolo ghigno divertito.
Alzo velocemente un ginocchio, colpendolo violentemente nelle parti intime. La sua presa si allenta leggermente, il giusto per consentirmi di spingerlo via da me e scappare dalle sue grinfie. Poso le mani sulle sue spalle e lo spingo via, facendolo cadere a qualche osso da me, mentre si rannicchia su se stesso, mugolando per il dolore.
Posa velocemente il suo sguardo su di me, e mi ringhia contro di conseguenza, sfidandomi apertamente mentre sul suo viso vi sono ancora evidenti espressioni di dolore.
All'improvviso inizia a ridere malignamente mentre cerca, senza risultato, di rialzarsi, facendo partire in me una scarica di brividi che attraversa completamente la mia schiena, facendo accapponare la mia pelle.
- vedo la parte peggiore di te nel riflesso dei tuoi occhi.. ha fatto così male perdere tuo marito?- chiede sorridendo malignamente, crede di placare la mia ira in questo modo? O sta solo cercando di farla crescere ancor di più?
Il mio petto inizia ad abbassarsi ed alzarsi sempre più velocemente, rendendo il mio respiro sempre più corto ed affannoso, mentre il mio cuore batte ad una velocità mai raggiunta fino ad ora.
Mi catapulto velocemente su di lui, aggrappandomi veloce al suo corpo, non riuscendo più a sentire la voce della mia coscienza che mi ricorda di essere incinta, e che forse dovrei stare più attenta a ciò che faccio.
Stringe velocemente le sue braccia intorno alla mia vita, tenendomi stretta a se, ed iniziamo a rotolare sulla roccia, che crea dei piccoli tagli, poco profondi, lungo la mia schiena.
Mi ritrovo, non so come, a cavalcioni sul suo corpo, e come una bestia assetata di sangue inizio a colpirlo, colpirlo, e colpirlo ripetutamente prendendolo violentemente a pugni. Il suo labbro si spacca e dal suo naso inizia ad uscire ininterrottamente del sangue, che ricopre velocemente metà del suo viso. Ma poco mi importa, ucciderlo con un colpo non mi darebbe abbastanza soddisfazione, ucciderlo a mani nude è un altro tipo di vendetta.. più soddisfacente ed appagante.
La forza dei miei pugni diventa sempre di più intensa, fino ad arrivare al punto di stordirlo velocemente.
Una sua mano afferra velocemente la mia treccia, tirandola con forza, fermando all'istante i miei colpi. Nel giro di un millesimo di secondo mi ritrovo, non so come, con la schiena bloccata contro la roccia, e lui sopra di me, che mi punta velocemente un coltello alla gola.
- credi che mi farò tanti problemi ad uccidere anche te?- mi chiede urlandomi contro, mentre mi tiene ferma contro il pavimento, tirando sempre di più la mia treccia, con. l'intento di tenermi ferma, succube del suo volere.
Ringhio velocemente contro di lui, sentendo l'animale che è in me dimenarsi con tutte le sue forze, pregarmi di liberarmi da questa trappola ed ucciderlo il prima possibile.
- io posso far svanire il dolore che senti- dice all'improvviso ed io mi blocco all'istante, facendo calare un silenzio inquietante tra di noi, interrotto solo dai nostri respiri corti ed affannosi e dalle onde del mare che si scagliano violentemente contro la roccia.
- posso eliminare ogni tuo tipo di sentimento..- continua facendomi capire che ha una proposta per me.. vuole un accordo.
- unisciti a me.. ed insieme saremo invincibili- dice con tono serio, come se fosse l'unica possibilità che ho di salvarmi dalla morte, che fa sentire sentire la sua presenza, con il suo respiro caldo e profondo che mi accarezza dolcemente la pelle.
- unirmi a te?- chiedo con un filo di voce, quasi incredula davanti alle sue parole.. crede davvero che io possa unirmi a lui e perdonargli il fatto di aver ucciso l'amore della mia vita?
- vieni via con me..- sussurra mentre continua ad avvicinarsi a me, facendo sfiorare leggermente i nostri naso, l'uno contro l'altro.
- pensaci bene.. non dovrai più soffrire, sentire dolore- continua cercando di abbindolarmi con il suono caldo e soave della sua voce -non sentirai più questo vuoto incolmabile nel petto.. che ti leva il respiro ad ogni secondo che passa- sussurra descrivendo perfettamente e con poche parole le sensazioni che sto provando da quando lui ha smesso di respirare.
Alzo lentamente il mio sguardo su di lui, mentre cerco di oppormi all'idea di accettare la sua proposta e di non sentire più questo immenso dolore, che mi lacera intensamente da dentro.
Non potrei mai voltargli le spalle e allearmi con l'uomo che l'ha ucciso.. non potrei mai fargli questo, anche se l'idea di non soffrire più per il resto della mia vita mi tenta.
- mai..- sussurrò il un sibilo e mi blocco all'istante sentendo di nuovo strattonarmi per la treccia, cerca di opporsi davanti al mio evidente rifiuto.
- mai e poi mai mi unirò a te.. demone- sussurro digrignando i denti mentre afferro velocemente una delle due pistole legate attorno alla mia gamba e puntare la canna contro il suo fianco, sparando velocemente contro la sua pelle.
Un verso straziante di dolore abbandona velocemente le sue labbra, mentre con un piccolo scatto si sposta dal mio corpo e si accascia al mio fianco, trascinando con se il coltello, che struscia leggermente contro la mia pelle, creando un piccolo e poco profondo taglio sul mio collo. La sua mano lascia la presa sul coltello, che cade per terra al fianco della mia testa, mentre entrambe le sue mani si posano sulla ferita, cercando disperatamente di fermare la fuoriuscita di sangue, che lentamente macchia la roccia sotto di se con il suo tratto indelebile.
Afferro velocemente il suo coltello e mi tiro su, mettendomi di nuovo in piedi, mentre continuo a respirare affannosamente a causa dell'adrenalina pura che scorre velocemente nelle mie vene.
Mi avvicino al suo corpo, guardandolo dall'alto mentre ringhia affannosamente a causa del dolore che io stessa gli ho provocato. Mi posiziono sopra di lui, piantando i piedi ai lati del suo corpo, all'altezza del suo bacino, mentre lo guardo lamentarsi con versi strazianti e macabri.
Lo guardo dall'alto mentre punto contro di lui la pistola che già una volta l'ha colpito, e che di certo non si fermerà al primo colpo.
- hai ucciso l'unica persona che mi abbia mai amata, che mi ha fatta sentire bene, felice, accettata.. viva- sussurro sentendo questo tremendo dolore invadermi completamente, mentre il mio cuore continua a contorcersi su se stesso al solo pensiero di averlo perso.
- hai distrutto il sogno della mia vita.. quello di poter essere finalmente felice- dico mentre una piccola lacrima solca velocemente il mio viso, bruciando la pelle al suo passaggio.
Le lacrime iniziano ad accumularsi, annebbiando leggermente la mia vista, mentre le mie labbra iniziano a tremare a causa dei singhiozzi che sto cercando di trattenere con tutte le mie forze.
- torna nell'inferno da dove sei arrivato, demone..- dico in un sussurro mentre digrigno i denti a causa della rabbia. Con un velocemente scatto mi abbasso verso di lui, conficcando il coltello, prendendolo in pieno petto, con tutta la forza e la rabbia che ho in corpo.
Il suo respiro si blocca per qualche secondo mentre i suoi occhi si spalancano velocemente.
Il respiro si fa sempre più corto mentre mi ritiro su, guardando dall'alto la scena che aspettavo di vedere da fin troppo tempo.
I suoi occhi mi seguono mentre le sue labbra si schiudono, boccheggiando leggermente alla ricerca disperata di aria.
Il mio respiro si fa sempre più affannoso e con un piccolo scatto punto la pistola contro di lui, premendo velocemente il grilletto, colpendo la sua spalla.
Continuo a sparare altri tre, quattro, cinque colpi, non riuscendo a fermarmi.. mi devo assicurare in tutti i modi che questa bestia non possa ritornare a vivere, e che un mostro del genere scompaia definitivamente da questo pianeta.
Continua a guardarmi e a boccheggiare, sembra voler resistere, come se volesse continuare a vivere, come se volesse continuare a tormentare la mia vita.
Punto la pistola verso la sua testa, prendendomi qualche secondo per assaporare questo momento. Premo il grilletto, sparando una pallottola al centro della sua fronte, ponendo fine alla sua sofferenza, che sarebbe dovuta durare all'infinito, ma la mia voglia di vederlo morto supera la voglia di far continuare ancora per molto questa tortura.
La vita abbandona lentamente i suoi occhi, che continuano a fissarmi anche mentre il suo corpo esala l'ultimo respiro, liberandomi finalmente dalle strette cadente della voglia di vendetta.
Il dolore atroce si ferma per qualche istante, dandomi qualche secondo per respirare a pieni polmoni e godermi la pace che questa morte mi ha donato. Ma finito il momento di tranquillità, il vuoto dentro al mio petto torna a farmi visita con la sua pesante ed opprimente presenza. Speravo sparisse insieme alla mia sete di sangue, che mi lasciasse stare, credevo che questo mi avrebbe aiutata a superare ed accettare il fatto che lui non c'è più.. ma ciò non è successo.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora