Capitolo 5

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Mi impegno a cercare Lo'ak, sperando che non gli sia successo niente di grave e che non abbia incontrato pericoli di alcun tipo.
Lo cerco facendo il giro di tutto l'isola, sperando di trovarlo il prima possibile e senza nemmeno un graffio addosso.
Ho un nodo alla gola che mi impedisce di urlare il suo nome, ho veramente paura che possa essergli capitato qualcosa e che la colpa possa poi ricada su Aonung, voglio solo trovarlo e sperare che sia vivo. Non voglio neanche immaginare cosa potrebbe accadere a mio fratello se lo straniero non dovesse tornare vivo e vegeto al villaggio.
Vedo in lontananza un ilu nuotare velocemente verso di noi, e subito lo richiamo, facendolo venire verso di me.
Appena sente il mio richiamo si avvicina subito a noi, mentre gli andiamo incontro.
Allungo una mano verso di lui e lo avvicino a me, iniziando ad accarezzarlo e coccolarlo, sperando di riuscire a calmarlo almeno un po'.
È tremendamente agitato, è stato spaventato a morte da qualcosa, e ho paura che quel qualcosa possa aver fatto del male a Lo'ak.
Il mio sguardo cade su una delle sue pinne posteriori, è noto subito che perde sangue.. è stato ferito, e quelli sono segni di denti.
Inizio a imprecare come mai ho fatto fino ad ora, sperando che solo la povera bestia sia ferita e non anche il suo padrone.
Inizio a cercare Lo'ak ovunque urlando il suo nome a squarciagola, cercandolo con il cuore a mille e la preoccupazione alle stelle.
Che guai passerà mio fratello per questo.. lui neanche può immaginare cosa ha appena combinato.
- Lo'ak!- urlo completamente disperata, cercandolo con sguardo attento da tutte le parti, ma niente, non lo vedo.
All'improvviso il mio sguardo viene catturato da qualcosa di enorme, fermo in mezzo al mare. Un enorme colonna d'aria viene lanciata in aria con forza, e capisco subito che è il getto di uno sfiatatoio, e assottigliando lo sguardo mi rendo conto che quello è un Tulkun.
I Tulkun ancora non sono tornati, e manca ancora un bel po' alla fine di questo ciclo di migrazione.. quindi perché ce n'è uno proprio qui in questo momento?
Mi avvicino velocemente a lui, sperando che possa darmi delle risposte alle mie numerose domande sullo straniero che al momento è scomparso, sperando che l'abbia visto.
Appena sono abbastanza vicina al Tulkun vedo una sagoma blu, seduta sulla sua pinna anteriore, che cerca di parlare con lui con il linguaggio dei segni.
- Lo'ak!- urlo sperando che sia lui e che non sia solo un immagine, un illusione, dettata dal frutto della mia "disperazione".
Si gira subito verso di me, appena sente urlare il suo nome, e assottiglia lo sguardo per vedere meglio e capire chi sia a richiamarlo.
Do qualche piccolo colpo leggero al mio ilu per fargli capire di avvicinarsi a loro, ed in pochi minuti mi ritrovo davanti il misterioso tulkun solitario, nonché il famoso assassino e reietto della società delle creature del mare.
- Payakan..- sussurro guardando l'enorme essere davanti a me, che mi guarda e socchiude lentamente gli occhi, salutandomi gentilmente.
Lo saluto anche io con gentilezza, chiedendogli se va tutto bene, e lui mi racconta velocemente cosa è successo al ragazzo seduto sulla sua pinna, che nel frattempo mi sta guardando stranito dalla mia improvvisa apparizione.
- grazie- sussurro mentre traduco con le mani, ringraziandolo per la premura e la gentilezza con cui ha salvato il ragazzo da morte certa.
- tu cosa ci fai qui?!- esclama all'improvviso lo straniero con tono scocciato ed irritato, mentre sul suo viso sono ancora evidente i segni della rissa di ieri.
- sono venuta a salvare il tuo culo a strisce- dico con tono irritato, che ingrato, non solo sono venuta a recuperarlo e mi sono preoccupata come non mai per la sua vita, e questo è il ringraziamento che mi merito?
- non mi serve il tuo aiuto- dice con fare distaccato e arrogante mentre si arrampica e si mette in piedi sul dorso di Payakan, che ascolta in silenzio la nostra "conversazione".
Mi butto in acqua e lo raggiungo velocemente, arrampicandomi sul dorso del tulkun, che non si oppone davanti a tutto ciò.
Mi avvicino a lui e mi posiziono ad un palmo dal suo viso, guardandolo in cagnesco, molto infastidita dal tono che ha usato con me.
- non mi interessa se ti serve o meno il mio aiuto, devo salvare mio fratello dal casino che ha creato lasciandoti qui- dico quasi ringhiandogli contro, facendogli capire che non sto scherzando e che deve muoversi a tornare a casa con me.
Mi guarda con fare da superiore ed incrocia le braccia al petto, distogliendo il suo sguardo dal mio.
- forse una punizione se la meriterebbe..- dice con un piccolo ghigno divertito sul viso.
- ciò che riguarda mio fratello non ti deve interessare, alla mia famiglia ci penso io- dico sentendo il sangue ribollirmi nelle vene - e tu forse dovresti iniziare un po' a pensare alla tua..- dico continuando la frase e lui subito riporta il suo sguardo su di me, sorpreso ed infastidito dalle mie parole.
- non voglio neanche immaginare come siano in pensiero per te i tuoi genitori o i tuoi fratelli..- dico cercando di fargli capire che deve tornare per evitare di farli preoccupare troppo.
- i miei fratelli?- mi chiede mentre sulle sue labbra nasce un piccolo sorrisetto divertito.
- ora ho capito..- sussurra ridacchiando leggermente, chissà cos'ha capìto..
- sei venuta a salvarmi per aprire come l'eroina della situazione davanti agli occhi di mio fratello ah?- chiede con tono divertito, accusandomi in modo abbastanza evidente, mentre fa un passo verso di me, accorciando ancora di più le distanze tra di noi.
E adesso cosa c'entra suo fratello? Pensa veramente che io sia venuta fino a qui per mettere su tutta questa scenata solo per apparire più interessante agli occhi di suo fratello? Che assurdità.. si vede che non sa cosa significa preoccuparsi per i propri fratelli, e questo perché non è il fratello maggiore. Non sa cosa significa prendersi le colpe al posto degli altri, o mettere la propria vita, la proprio incolumità, a rischio per i propri fratelli.
- non ho bisogno di un gesto eroico per attirare l'attenzione di un maschio- dico con tono serio, perché è la verità, gli uomini sono proprio l'ultimo dei miei pensieri, ho ancora tempo prima che arrivi il momento di scegliere un compagno e non ho intenzione di sprecare la mia libertà per stare dietro a soggetti come il ragazzo davanti a me.
Mi guardo sorpreso dalle mie parole e il suo sguardo sembra cambiare, forse adesso inizierà a rispettarmi un po' di più.
- tu adesso porterai il tuo culo sul quell'ilu e tornerai a casa con me, chiaro?- dico con tono autoritario e minaccioso, posando un dito sul suo petto per enfatizzare ancora di più le mie parole.
Il suo sguardo cade sulla mia mano, osservando per qualche secondo il punto di incontro tra il mio dito e il suo petto. Alza il suo sguardo su di me, mantenendo la testa china, guardandomi attraverso le sue ciglia.
Mi rendo conto che questo piccolo contatto sta durando da fin troppo tempo e che il suo sguardo non è per niente casto, ma anzi, è del tutto malizioso. Sbuffo sonoramente e lo allontano da me, posando la mia mano sul suo petto per poi spingerlo via.
Scendo dal dorso del tulkun e mi getto in mare il più velocemente possibile. Mi siedo sulla pinna del bestione, e ringrazio ancora una volta Payakan per averlo salvato e per essere stato così tanto gentile con me. Lo saluto gentile per poi allontanarmi da lui e nuotare fino al mio ilu.
Mi sistemo al meglio sul suo dorso e consolido velocemente il legame, per poi girarmi verso il tulkun ed il ragazzo, che ci sta mettendo veramente tanto per salutarlo.
Lo guardo sbuffando sonoramente, e lo straniero sente il mio respiro, accorgendosi del mio gesto, ed alza subito gli occhi al cielo.
Da un'ultima pacca al tulkun e si butta in acqua, iniziando a nuotare lentamente verso di me.
Mi giro a guardare l'orizzonte, non gli darò la soddisfazione di fargli sapere che lo sto osservando per bene da quando l'ho visto ieri mentre picchiava mio fratello. Ho intenzione di tenerlo d'occhio, non mi sembra un tipo affidabile e con la testa sulle spalle.
Sento delle mani posarsi all'improvviso suoi miei fianchi, ed il suo petto aderire completamente contro la mia schiena.
Le mie sopracciglia si corrugano all'istante, quasi in automatico, e d'istinto gli schiaffeggio velocemente le mani, con l'intento di farlo allontanare da me.
- cosa diavolo stai facendo?!- esclamo infastidita da questo suo gesto così sfrontato ed avventato.
- che ho fatto?- mi chiede colto di sorpresa da questa mia reazione esagerata ed impulsiva.
- cosa ci fai qui?- chiedo con tono evidentemente infastidito, girando leggermente il busto verso di lui per guardarlo.
- è ferito, non ho intenzione di farlo affaticare portando me..- esclama indicanti il suo povero destriero -e poi dovrò pur tenermi in qualche modo!- dice inventandosi una cazzata, la prima che gli passa per la testa, iniziando a gesticolare e ad arrampicarsi sugli specchi.
- ti da fastidio se sto qui?- mi chiede riferendosi al fatto che dovrò portarmelo dietro per tutto il tragitto.
- si, molto- dico con tono deciso e freddo e lui sogghigna divertito, come se per lui questa fosse una vittoria.
Mi sistemo nel miglior modo possibile sul dorso del mio destriero e gli accarezzo delicatamente la testa, tornando a stare dritta con il busto e la schiena.
- potrebbe essere un problema per Neteyam forse.. non vorremmo mai farlo ingelosire, vero Nay?- sussurra avvicinandosi leggermente al mio orecchio, volendomi infastidire aprendo di nuovo il discorso su suo fratello, peccato che a me, tutto ciò, non tocca minimamente.
- sei così ossessionato da tuo fratello che lo infili in ogni discorso?- chiedo divertita da questo suo comportamento infantile, girando leggermente la testa verso di lui, per guardarlo con la coda dell'occhio.
- ossessione di sicuro non è.. almeno per me, per te poi non lo so- dice alzando le spalle con fare indifferente, continuando con tutta questa storia, che sinceramente non mi interessa, ma ammetto che è divertente vedere i vari tentativi in cui cerca di mettermi in imbarazzo.
Cerco di trattenere una piccola risatina divertita e torno velocemente a guardare davanti a me.
Richiamo con un piccolo verso l'ilu dello straniero, facendogli segno di seguirmi, e lui si sistema subito al nostro fianco.
- chi tace acconsente..- sussurra avvicinandosi ancora di più al mio orecchio, prendendomi evidentemente in giro, ripetendo le stesse parole che ha sentito uscire dalla mia bocca ieri.
Alzo gli occhi al cielo e velocemente riparto, senza avvertirlo o altro.
Si aggrappa subito a me, avvolgendo i miei fianchi con le sue braccia, colto alla sprovvista da questa partenza improvvisa.
Ci immergiamo velocemente tornando verso il nostro villaggio, ho le mani che mi formicolano, devo prendere a schiaffi mio fratello, guarda in che situazione di merda mi ha messo!
Durante il tragitto mi giro ogni tanto a vedere se l'ilu dello straniero ci sta seguendo, preoccupata che, con un pinna conciata in quel malo modo, possa fermarsi all'improvviso per la troppa fatica e perdersi.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora