Lunghe distese di acqua si dilagano davanti allo sguardo attento della ragazza dagli occhi color miele, ormai diventata una donna.
Si guarda attentamente intorno, contemplando nuovamente il mare, che l'ha accolta tra le sue braccia fin dal primo momento in cui arrivò in quel villaggio, ancora avvolta in fasce.
Respira profondamente, assaporando con attenzione la brezza salmastra che delicatamente le smuove i lunghi capelli, rinchiusi in numerose treccine.
Delle mani si posano delicatamente sui suoi fianchi, facendola sorridere all'istante davanti quel tocco, così estremamente familiare per lei.
Socchiude lentamente le palpebre mentre lo straniero continua ad avvicinarsi a lei, facendo combaciare il suo busto contro la schiena di lei.
La ragazza si lascia completamente andare contro la pelle dello straniero, sorridendo leggermente non appena sente le sue dita scorrere lungo la sua pelle.
Lo straniero si china verso di lei, lasciandole un piccolo e tenero bacio a fior di pelle sulla fronte, per poi stringerla delicatamente a se.
- scalcia?- chiede dolcemente in un sussurro mentre le sue dita vagano sulla pancia evidentemente rigonfia della ragazza, accarezzandole il pancione.
- la situazione sembra essere più tranquilla rispetto alle altre volte..- esclama in un sussurro la ragazza, ridacchiando leggermente nel ripensare alle sue ultime esperienze.
- come darti torto.. ti hanno fatta penare- esclama lo straniero ridacchiando leggermente al pensiero di come la ragazza, stretta tra le sue braccia, si sia dannata per colpa di quei calci, ormai passati.
La ragazza alza lentamente il capo, puntando il suo sguardo verso di lui, sorridendo leggermente mentre gli da ragione con lo sguardo.
Lo straniero sussulta all'improvviso, imprecando leggermente per il dolore, allontanandosi velocemente dalla ragazza con un piccolo scatto, evidentemente allarmato.
Lo sguardo di entrambi cade verso il basso, notando il piccolo Aleyk, seduto per terra, con le fauci spalancate, intento a conficcare i suoi nuovi dentini nel polpaccio di suo padre.
Una piccola risatina sfugge dalle labbra della ragazza, che cerca di trattenersi mentre suo marito aggiunge altre due piccole cicatrici alla sua vasta collezione, che ormai sta compilando da quando il loro primogenito ha iniziato a cacciare i denti e mostrare il suo carattere estremamente iperattivo.
- sta affilando i denti troppo in fretta!- esclama il ragazzo per poi abbassarsi verso suo figlio, che sentendosi osservato alza lo sguardo verso di lui, ritrovandosi davanti gli occhi di suo padre.
Con un piccolo scatto il bambino si tira su e si allontana da suo padre, per poi iniziare a correre via, scappando dallo straniero, che subito inizia a rincorrerlo per tutta la capanna.
- piccola peste!- esclama lo straniero mentre corre lentamente dietro suo figlio, facendogli credere che sia più veloce di lui, e che mai riuscirà a raggiungerlo e acciuffarlo.
Il bambino inizia a ridere come un pazzo, urlando e scalpitando dalla gioia. Delle urla di pianto arrivano immediatamente alle orecchie di entrambi, improvvise come un fulmine a ciel sereno.
La ragazza si volta verso la piccola culla e guarda subito con fare intenerito la piccola creatura che inizia a scalpitare e a lamentarsi, voglioso di scendere e correre a giocare con loro.
- vieni qui..- sussurra la ragazza avvicinandosi alla culla, chinandosi verso di essa per poi afferrare saldamente suo figlio.
Si porta il bambino al petto, cullandolo dolcemente tra le sue braccia nel tentativo di farlo riaddormentare, ma lui sembra non volerne proprio sapere.
- e va bene Neyt..- sussurra con fare sfinito al sol pensiero che adesso non si riaddormenterà più fino all'inizio dell'eclissi -vai da papà- esclama la ragazza con voce leggermente stridula mentre la seconda peste inizia a dimenarsi con tutte le sue forze tra le sue braccia, vogliosa di correre via.
La ragazza si china lentamente verso il pavimento, facendo attenzione al pancione, ormai troppo ingombrante, per poi posare delicatamente suo figlio per terra, lasciandolo libero dalle sue catene.
- oh no!- esclama Neteyam non appena anche il secondo gli si butta addosso, iniziando così una piccola lotta con entrambi.
La delicatezza disumana con cui lo straniero tratta i suoi figli fa sorridere ampiamente la ragazza, che potrebbe stare lì, ferma per ore ed ore, a guardarli mentre si divertono.
Il sorriso e la felicità del ragazzo quando è in loro compagnia non è comparabile con nessun oggetto prezioso, e la ragazza lo sa.. perché non cambierebbe mai tutto questo per niente al mondo.
Dei passi pesanti e trascinati fanno mettere subito sugli attenti la ragazza, che si volta completamente verso l'ingresso, dalla quale spunta la figura trasandata e sfiancata del teppista, con un espressione sfinita e stanca in volto.
-buongiorno..- sussurra con tono scocciato addentrandosi nella capanna, sbuffando sonoramente subito dopo.
- che ti è successo?- chiede la ragazza ridendo con fare divertito in faccia al teppista, fregandosene della reazione che potrebbe avere.
-non ho la minima idea di come si cambia un pannolino- esclama evidentemente irritato ed infastidito, bloccandosi al centro della stanza mentre suo fratello si tira su, mettendosi seduto sul pavimento, con le sue piccole pesti che continuano a saltargli addosso.
- chiedilo a tuo fratello.. lui ormai è diventato bravissimo- esclama velocemente la ragazza indicando con un dito lo straniero, che subito alza gli occhi al cielo.
- scusami, ma sbaglio o Liuk è un po' troppo grande per utilizzare ancora i pannolini?- chiede Neteyam guardando con fare interrogativo il teppista, evitando le prese in giro di sua moglie.
- Liuk si.. ma Yanis no!- esclama alzando le mani al cielo per poi farle cadere a peso morto lungo i suoi fianchi, facendole sbattere violentemente contro le sue gambe.
- ti chiedi come si cambia un pannolino adesso?- chiede la ragazza aggrottando le sopracciglia, ripensando al motivo per cui il teppista si è palesato a casa sua -sei al secondo figlio Lo'ak!- esclama facendogli notare che dovrebbe già saperlo fare a quest'ora.
- ed anche l'ultimo!- esclama velocemente alzando un dito in aria, puntualizzando subito la sua scelta definitiva -per me va bene così, due è il numero perfetto- esclama per poi sospirare con fare sollevato al pensiero che superata la fase dei pannolini, per la seconda volta, non ne avrà un'altra pronta ad aspettarlo.
Il teppista si muove lentamente, dirigendosi verso suo fratello, per poi chinarsi verso il pavimento e rubagli dalle mani i suoi due bambini.
Li stringe entrambi a se, iniziando a riempirli di baci, davanti ai quali i due iniziano a ridere come pazzi, stringendosi ancora di più tra le braccia di loro zio.
- sei in condizioni veramente pessime..- esclama la ragazza non appena il teppista posa i suoi figli per terra e si tira di nuovo su.
- Yanis non mi fa chiudere occhio la notte.. sono più o meno tre giorni che non dormo- esclama avvicinandosi lentamente alla ragazza, continuando a sbuffare ad ogni parola che dice.
Avvolge le spalle della ragazza con un braccio, tirandola verso di se, per poi lasciarle un piccolo bacio tra i capelli, allontanandosi da lei solo dopo averle accarezzato delicatamente la pancia per qualche secondo.
- potresti anche salutare tuo fratello eh- esclama lo straniero alzando le braccia al cielo, facendo notare a suo fratello che l'unico che non ancora salutato è lui.
Lo'ak si volta verso di lui e gli risponde con un amichevole dito medio, davanti al quale lo straniero spalanca le labbra mentre con un veloce scatto allunga le mani verso i suoi figli, coprendogli velocemente gli occhi.
Il teppista alza subito gli occhi al cielo, ridacchiando leggermente per la reazione che ha avuto suo fratello, voltandosi nuovamente verso la ragazza, dedicandole la sua più completa attenzione.
- come sta andando?- chiede con tono flebile il teppista, posando nuovamente la sua mano sulla pancia della ragazza, accarezzandola dolcemente.
- sto bene.. meglio delle altre volte- esclama la ragazza mentre abbassa lo sguardo verso la sua pancia, guardando attentamente le mani del teppista che la accarezzano delicatamente.
- che dice tua madre?- chiede con tono evidentemente curioso.
- dice che sarà un altro maschio.. ma io non ci credo- esclama ridendo la ragazza, rialzando lo sguardo su Lo'ak -è fin troppo tranquillo per essere un maschio- conclude spiegandogli la motivazione per il quale con crede che sia un altro maschietto, che sarebbe il terzo.
- quei due mi hanno fatto penare per quanto si muovevano!- esclama parlando dei suoi due marmocchi, che Neteyam stringe subito a se non appena sente le parole di sua moglie contro i loro figli, guardandola con fare minaccioso, invitandola a non dire più certe cose sui suoi cuccioli, di cui è estremamente geloso.
- a chi lo dici!- esclama all'improvviso una voce, susseguita da dei piccoli e veloci passi che iniziano a gironzolare per la capanna.
All'improvviso delle piccole braccia si avvolgono attorno alla gamba della ragazza, che subito china il capo verso il basso, superando con un po' di sforzo la barriera visiva creata dalla sua pancia.
Davanti ai suoi occhi compare un visino angelico, che subito le sorride con fare imbarazzato.
- amore della zia..- sussurra la ragazza con tono intenerito mentre prende saldamente tra le sue mani il bambino, tirandolo su con se, stringendolo calorosamente tra le sue braccia.
Gli occhi color miele di Liuk si posano sulla ragazza, che si scioglie completamente davanti ad una visione così angelica, quasi mozzafiato.
- sei bello come tua madre..- sussurra la ragazza mentre accarezza delicatamente la schiena del bambino con la punta delle dita.
- peccato che è uguale a suo padre- esclama la riccia affiancando velocemente sua sorella, alla quale sorride velocemente.
- dai.. non è proprio uguale- esclama la ragazza cercando di ostentare le parole di sua sorella, osservando attentamente la pelle di un blu scuro, quasi oceanico, del bambino, non riuscendo a trovare un cavillo a cui aggrapparsi per smentire le parole di Tsireya.
- sei bellissimo comunque..- sussurra la ragazza vicino al viso del bambino, come se gli stesse rivelando un segreto, facendolo ridacchiare per l'imbarazzo.
- non dire così.. sennò si monta la testa e diventa come suo padre- esclama ridendo la riccia, prendendo evidentemente in giro suo marito, che subito le rivolge una smorfia susseguita da un broncio.
Preso da un colpo di gelosia, evidentemente offeso dalle parole che ha sentito, allunga le sue mani verso suo figlio, strappandolo via dalle braccia di Nay.
La ragazza si volta verso sua sorella, cercando appoggio e sostegno, ma la riccia gli risponde con un alzata di spalle, non sapendo più cosa dire al teppista.
Nay si ritrova davanti un altro paio di occhi color miele che la guardano incantati, ed il suo cuore si scioglie nuovamente, come un fiocco di neve sotto il tepore dei caldi raggi del sole.
Si avvicina a sua sorella, lasciandole un piccolo bacio sulla guancia per poi dedicarsi completamente al più piccolo dei suoi due nipoti.
- buongiorno..- sussurra accarezzando delicatamente con le nocche la guanciotta del bambino, che continua a guardarla restando impassibile, troppo impegnato a mordicchiarsi la mano da solo.
- certo che entrambi sono usciti uguali a lui..- sussurra la ragazza guardando attentamente la pelle del bambino, identica a quella di suo fratello e di suo padre.
- non commentare per favore.. io speravo in un qualcosa di mio- sussurra di conseguenza la riccia per non farsi sentire dal teppista, che ha raggiunto suo fratello sul pavimento -anche una sola pinna.. ma niente- esclama sbuffando sonoramente -sono uguali a lui, spiccicati!- esclama continuando la sua lamentela, provocando una piccola risatina in sua sorella.
- Yanis..- sussurra la ragazza cercando di richiamare su di se l'attenzione del bambino stretto tra le braccia della riccia.
All'improvviso gli occhi di Tsireya si spalancano ed un piccolo sorriso compare sulle sue labbra, comportandosi come se le fosse appena venuta un idea geniale.
- amore, perché non facciamo vedere agli zii come hai imparato a camminare?- esclama all'improvviso, facendo accendere una piccola scintilla di gioia negli occhi dello straniero e della ragazza, che subito dedicano la loro completa attenzione sul più piccolo.
La riccia si china lentamente verso il pavimento, posando delicatamente per terra suo figlio, che sbatte con vigore i piedi contro il pavimento di legno.
Il bambino si aggrappa saldamente alle dita della riccia, mentre lei lo tira su, facendolo mettere a fatica in piedi.
- vieni..- sussurra Neteyam allargando le braccia verso suo nipote, che subito gli rivolge un ampio sorriso non appena posa i suoi occhi su di lui.
- vieni da me..- continua a sussurrare, spronando Yanis a raggiungerlo, ed il bambino inizia a ridacchiare mentre inizia a compiere i suoi primi passi verso di lui, accompagnato da sua madre che continua a reggerlo.
La ragazza, rimasta in disparte e lontana da tutti, guarda la scena con fare estasiato.. la sua paura più grande era di non poter vedere una scena del genere, così estremamente bella, ed invece.
Il suo primogenito ormai ha quattro anni, mentre il secondo ne ha due, ed ora è in attesa del terzo. L'amore della sua vita, non che suo marito, è con lei, è vivo, ed è felice e spensierato come mai lo era stato prima d'ora.
Sua sorella si è sposata con il ragazzo di cui era perdutamente innamorata, e cioè Lo'ak.
Il teppista dopo un po' di tempo ha smesso di essere innamorato di lei, rendendosi conto, pian piano, che quella era solo una forte infatuazione e niente di più. Ha preso coscienza di ciò che tutti loro hanno passato in quei mesi e si è reso conto che l'amore della sua vita era la riccia, così estremamente compatibile con lui, colei che gli è sempre stata accanto e che lo ha sempre sostenuto.
E adesso anche loro hanno due bellissimi figli, il loro primogenito di due anni, ed il secondo di appena uno. Bambini stupendi che fino ad ora non hanno fatto altro se non stringere ancora di più il legame tra di loro, rendendoli inseparabili, rendendoli una famiglia forte ed unita.
La felicità si racchiude in piccoli attimi, e la ragazza se ne rese conto guardando le persone che ama di più, tutte insieme davanti ai suoi occhi, le più importanti della sua vita, coloro che la fanno sorridere e la fanno sentire amata.. questo per lei è la vera felicità.to be continued...
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𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞 -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-
FanfictionSi può creare una vita dal nulla? La conoscenza umana è arrivata così lontano da riuscire a creare un essere vivente in laboratorio, partendo dal nulla... E quella vita che poi viene creata? Cosa gli succede? Che fine farà? Sarà costretta a crescere...