Capitolo 37

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- come sei concentrata..- sussurra leggermente lo straniero mentre con due dita tiro delle linee di color bianco sul suo viso.
- non ti muovere..- dico con tono concentrato e basso mentre disegno delle piccole aspirali sulla sua guancia, tracciando poi una linea continua che arriva fin sulla sua fronte.
- non mi sto muovendo- dice facendomi notare che è letteralmente immobile
- ma continui a parlare- dico riprendendolo subito, gli sto dipingendo la faccia, se parla mi fa sbagliare.
- non posso?- chiede con tono curioso rimanendo immobile sotto il mio tocco
- no- dico con tono serio mentre cervo di rimanere concentrata, corruga leggermente le sopracciglia davanti alle mie parole, facendomi sbagliare.
Sbuffo sonoramente e gli do un piccolo schiaffo sulla spalla.
- mi hai fatto sbagliare!- esclamo mentre mi allontano leggermente da lui, prendendo un panno bagnato per eliminare la linea storta.
Si allunga leggermente verso di me, chiedendomi scusa con sguardo pentito, ed io alzando gli occhi al cielo mi avvicino a lui, lasciandogli un piccolo e veloce bacio sulle labbra.
- ora sta zitto però!- esclamo con tono autoritario e lui annuisce leggermente, sorridendo come un bambino felice.
- e anche fermo!- esclama mia sorella da dietro le sue spalle, che si è presa la briga di decorare la sua schiena, e sta lottando da diversi minuti contro la coda ribelle dello straniero, che continua a colpirla.
- zitto e fermo!- esclamiamo in contemporanea io e mia sorella. Mi sporgo leggermente di lato per scorgere la figura di mia sorella, nascosta dietro la sua schiene e le rivolgo un veloce occhiolino, a cui risponde con un sorrisetto soddisfatto.
Il ragazzo gira leggermente la testa, spostando il suo sguardo da me a mia sorella, cercando di capire quale sia il nostro problema.
- siete strane..- sussurra tornando a guardare davanti a se, ancora confuso da noi due e la nostra strana telepatia.
Torno a lavoro, passando velocemente a disegnare sul collo e sul petto, sperando di finire il prima possibile.
- che state facendo?- la voce di Kiri ci fa girare a tutti e tre, mentre lei, affiancata da suo fratello e la sua sorellina, ci guarda abbastanza confusa.
- tuo fratello stasera farà l'iniziazione per l'entrata nell'età adulta- esclama Jake, entrando all'improvviso e velocemente nella sua capanna, rispondendo alla figlia.
Inizia a frugare tra le sue cose mentre il più grande dei suoi figli sorride ampiamente verso sua sorella, che si congratula velocemente con lui, e Tuk fa lo stesso.
Lo'ak rimane in silenzio, guardando attentamente, ma con sguardo distaccato, tutta la scena, restando in silenzio davanti alla notizia.
Finisco velocemente di tracciare linee sul suo busto e giro intorno al suo corpo, guardando un po' più in generale se va tutto bene o se c'è qualcosa da dover aggiustare.
- fatto!- esclama Tsireya sorridendo ampiamente al ragazzo, che ricambia subito il sorriso, mentre riprende velocemente il pieno possesso del suo corpo.
- ok.. gira un po'- dice suo padre avvicinandosi velocemente a noi, facendo segno al figlio di girare su se stesso. Neteyam con sguardo confuso ed imbarazzato inizia a girare velocemente su se stesso
- più piano ragazzo!- esclama il padre sbattentesi un mano sulla fronte. Mi porto una mano sulle labbra, cercando di trattenere le risate e di non farlo imbarazzare troppo.
- alza le braccia- dice Jake mentre suo figlio gira lentamente su se stesso, alzando velocemente le braccia ad altezza delle spalle.
- perfetto..- sussurra appena suo figlio torna con il volto rivolto verso di noi.
- forza, adesso tocca a te- dice con tono serio guardandomi per poi fare segno a mia sorella, con un cenno della testa, di occuparsi di me.
- ti aiuto io- esclama Kiri avvicinandosi a Tsireya, iniziando a preparare il colore per me.
- come? cosa?- chiedo abbastanza confusa piazzandomi davanti alla figura di Jake, che stava per uscirsene tranquillamente dalla sua capanna.
- che c'entro io?- chiedo abbastanza confusa, cercando spiegazioni da parte sua.
- dobbiamo annunciare la vostra unione- dice con tono fin troppo tranquillo e pacato per i miei gusti.
- in che senso?- chiedo spaventata mentre nella mia testa balena l'idea, improponibile ed impensabile, ma che comunque mi spaventa, che i miei genitori vogliamo annunciare che ci siamo già uniti.
- le nozze Nay.. le vostre nozze- dice accentuando la parola "nozze", come se mi avesse letto nella mente e avesse capito la mia preoccupazione da cosa era stata scaturita.
Tiro un piccolo e silenzioso sospiro di sollievo, mentre lui mi sorride leggermente e mi supera con uno scatto, uscendo dalla capanna.
Appena le sue spalle si levano dalla traiettoria del mio sguardo, vedo il teppista davanti a me, fermo a qualche passo di distanza, che mi guarda con fare impassibile.
Abbassa lo sguardo, inclinando la testa verso il pavimento, mentre inizia a mordersi avidamente l'interno guancia, cercando di trattenersi dal dire qualcosa.
Due paia di mani mi afferrano per le braccia, tirandomi verso di loro, ed in meno di un secondo sento le dita di Tsireya e Kiri vagare velocemente sul mio corpo.
Lo'ak guarda velocemente sia me che suo fratello, facendo vagare lo sguardo tra noi due, ed annuisce leggermente con sguardo consapevole.
Si gira velocemente su se stesso, dandoci velocemente le spalle, per poi uscire e scomparire dietro le pareti dell'ingresso.
Giro la testa verso Neteyam, che sventola leggermente le braccia, cercando di far asciugare il prima possibile la pittura.
Lo guardo sentendomi in colpa per come si è ridotto Lo'ak, e lui cerca di tranquillizzarmi con lo sguardo. Sospiro leggermente e con un piccolo cenno della testa gli indico l'ingresso, pregandolo con lo sguardo di andare a vedere come sta suo fratello e di occuparsene lui.
- ci penso io..- sussurra sorridendomi leggermente, sperando di tranquillizzarmi un po', per poi incamminarsi per andare alla ricerca di suo fratello
- hai venti minuti di tempo!- esclama mia sorella ricordandogli che ha un impegno molto importante stasera.
- tranquilla!- esclama prima di superare la soglia e scomparire anche lui dalla nostra vista.
Abbasso la testa, e sospirando frustrata, sperando che la situazione migliori e che facciano pace, anche se dubito fortemente che succederà.
- non credo che verrà stasera..- sussurra Kiri mentre inizia a tracciare delle linee bianche lungo il mio braccio.
- dici che non si presenterà?- chiedo con tono spaventato, ma anche consapevole, sappiamo entrambe che le possibilità che si presenti sono scarse, quasi nulle.
- ne dubito.. ma con Lo'ak tutto è possibile- dice alzando leggermente le spalle, mentre mi rivolge un piccolo sorriso di incoraggiamento.
Ricambio il sorriso, cercando di sembrare tranquilla, ma ottengo scarsi risultati perché in questo momento sono tutto tranne che tranquilla.
Dopo dieci minuti finiscono di disegnare sul mio corpo, e sento di nuovo questa bruttissima sensazione di prurito, sapendo che non posso soddisfare i miei impulsi sennò rovinerei tutto il lavoro delle due ragazze, che sono state fin troppo gentili ad occuparsene.













Mio padre si avvicina lentamente a Neteyam, fermo in mezzo alla sala, pronto a procedere con il rito.
Gli porge una mano che il ragazzo afferra subito, senza esitare nemmeno per un secondo. Mi guardo velocemente intorno, sperando di vedere Lo'ak al fianco della sua famiglia, ma purtroppo mi sono illusa, lui non c'è. Mio padre mi rivolge un piccolo sguardo, e con un po' di titubanza mi avvicino anche io al ragazzo. Gli porgo lentamente la mia mano, posizionando l'altro braccio dietro la mia schiena. Posa la sua mano sulla mia, sorridendomi leggermente cercando di tranquillizzarmi un po', ed io ricambio subito il sorriso per poi tornare ad essere seria dopo qualche secondo.
Io e mio padre ci inchiniamo lentamente davanti al ragazzo piegando una gamba e posando l'altro ginocchio per terra. Inclino leggermente la testa verso il basso, posando il dorso della sua mano sulla mia fronte, aspettando che mia madre, da dietro di me, afferri la mia mano.
Tutto il popolo, racchiuso in un cerchio intorno al ragazzo, si inchina, prendendo la mano della persona davanti a loro, e porgendo l'altra mano a chi gli sta dietro.
Restiamo in silenzio per qualche minuto, fino a quando mio padre non si rialza lentamente, ponendo fine al rito.
Ci tiriamo tutti su lentamente, tornando a stare in piedi, seguendo l'esempio di mio padre
Il capo si avvicina lentamente a Neteyam, fermandosi al suo fianco, posandogli una mano sul retro del collo, con fare amichevole e protettivo, sorridendogli leggermente. Mi guarda e con un picco cenno della testa mi invita a raggiungerlo e affiancarlo. Prendo un bel respiro e lentamente mi avvicino a lui, posizionandomi al suo fianco sotto lo sguardo attento di tutti. Posa delicatamente una mano sulla mia spalla, tirandomi di più a se, mentre richiama l'attenzione di tutti schiarendosi fortemente la voce.
La sala cade in un silenzio tombale, tutti pronti ad ascoltare cos'abbia da comunicare, tutti con i loro occhi puntati su di noi.
- oggi è un giorno speciale per tutta la mia famiglia..- esclama alzando il tono di voce per farsi sentire meglio da tutti.
- ed è con un po' di tristezza, ma anche con tanta felicità, che vi dico, che la mia primogenita tra tre giorni si unirà nel legame più sacro che noi Na'vi possediamo- abbasso lo sguardo, imbarazzata più che mai nel sentire lo sguardo di tutti fermo su di me.
- la scelta non è stata per niente difficile per questi due ragazzi che si sono amati dal primo momento.. che si sono scelti dal primo momento- dice stringendoci a se posando il suo sguardo su ogni Na'vi presente intorno a noi.
- noi tutti approfitteremo di questa loro scelta per essere felici per loro.. e per consolidare l'entrata ufficiale nel nostro clan della famiglia di stranieri che è venuta a farci visita mesi fa- si schiarisce di nuovo la voce interrompendo il discorso per qualche secondo - da allora hanno imparato le nostre tradizioni, le nostre usanze, hanno imparato a vivere come noi.. ad essere come noi- poso il mio sguardo sulla famiglia di Neteyam, e vedo Jake sorridere leggermente verso il suo caro amico, che mesi fa ha dato un rifugio ed una nuova casa a tutta la sua famiglia.
- io approvo la loro unione, nella speranza che tutto vada secondo i loro piani per il futuro, e non mi opporrò mai davanti a questa scelta.. perché mai scelta fu più giusta di questa- esclama dando una piccola pacca sulla schiena di Neteyam, che abbassa la testa, sorridendo felice ed imbarazzato dalla confessione di mio padre, che ha confermato la simpatia e l'affetto che prova nei suoi confronti.
- adesso dobbiamo solo festeggiare!- esclama alzando le mani al cielo, e tutti intorno a noi iniziano ad urlare più felici per queste ultime parole che per tutto il discorso che ha fatto.
Mio padre si allontana da noi e raggiunge i genitori dello straniero, che abbraccia calorosamente, felice più che mai per questa unione tra me e lo straniero.
Giro la testa verso Neteyam, abbastanza confusa e spaesata da tutto questo trambusto, che mi fa girare fortemente la testa.
Faccio qualche passo verso di lui, e mi fermo davanti alla sua figura, a pochi centimetri dal suo corpo.
- è stato quasi emozionante- mi dice ridendo divertito alzando leggermente la voce per superare tutto il gran baccano che ci circonda, riferendosi al discorso di mio padre.
- non è voluto venire?- chiedo cambiando completamente discorso, preoccupandomi per lui e per il fatto che Lo'ak non sia venuto, e questo significa che hanno litigato di nuovo.
Scrolla leggermente le spalle, serrando le palpebre, e sospirando leggermente.
- no.. non ne vuole saperne niente- dice con tono triste chinando leggermente il capo.
Poso delicatamente una mano sulla sua guancia, accarezzando delicatamente la sua pelle, cercando di dargli forza. È così triste per tutto ciò, lui vorrebbe solo avere suo fratello al suo affianco in questo momento..

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora