Capitolo 39

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- Nay..- sento sussurrare il mio nome, ma i miei occhi sono decisi a non aprirsi, voglio dormire in santa pace.
-Nay..- continua la stessa voce, e leggermente infastidita mi rigiro su me stessa, dando le spalle al proprietario di questa voce.
- ti prego pensaci tu, io sto perdendo tutta la pazienza che ho in corpo- dice sempre la stessa voce, allontanandosi da me, sbuffando sonoramente subito dopo.
Dopo qualche secondo sento delle mani posarsi delicatamente sulle mie spalle, mi accarezzano leggermente per qualche secondo, e poi iniziano a scuotermi il più forte e velocemente possibile.
Apro di scatto gli occhi ed inizio a dimenarmi per riuscire a liberarmi da questa presa.
- ma sei scemo?!- esclamo con la voce tremolante, per via delle continua scosse, mentre mio fratello continua ancora a scuotermi, senza fermarsi.
- Aonung!- esclamo schiaffeggiandogli le braccia, e si allontana di colpo da me, ridendo come un pazzo.
-sei impazzito per caso?!- chiedo incazzatissima, sedendomi sulla rete, svegliarmi in questo malo modo è la cosa peggiore che qualcuno potrebbe mai fare, mi rovina tutta la giornata cosi.
- devi muoverti che è tardissimo!- esclama subito mia madre dall'altra parte della capanna.
Giro il mio sguardo verso di lei e la vedo intenta a trattenere lo straniero, in piedi su un piccolo piedistallo, mentre con precisione gli dipinge un braccio, più precisamente il destro.
Il ragazzo mi sorride leggermente per poi inclinare leggermente la testa in avanti e perdersi nel guardare le dita di mia madre muoversi su di lui.
Dopo qualche secondo finisce la sua opera e si allontana velocemente da lui, lasciandolo libero dalla sua presa.
Il ragazzo fa qualche passo, allontanandosi da lei ed inizia ad ispezionarsi il braccio, guardando attentamente tutte le linee precise che lo incorniciano.
- tocca a te- dice mia madre facendomi segno di prendere il posto dello straniero.
Sbuffo sonoramente e mi butto velocemente all'indietro, tornando a stendermi sulla rete, ho troppo sonno, voglio solo dormire adesso.
- grande madre..- sussurra mentre cerca di trattenersi dall'urlarmi contro.
- puoi per favore portare qui tua sorella?- dice con tono molto infastidito, chiedendo a mio fratello di dargli una mano.
Delle mani si posano sulle mie caviglie, e con un veloce strattone Aonung mi tira a se, trascinandomi verso la fine della rete.
Un piccolo verso di sorpresa abbandona le mie labbra ed alzo leggermente la testa per vedere cosa ha intenzione di fare. Posa le sue mani sui miei fianchi, avvolgendoli velocemente con le sue braccia, per poi, con uno strattone, tirarmi su di peso, lanciandomi leggermente in aria per poi farmi atterrare come un sacco di patate sulla sua spalla.
Mi ritrovo davanti agli occhi la sua schiena e sbuffo sonoramente, già stanca di loro due, voglio dormire, che mi lasciassero stare.
Dopo qualche secondo si abbassa leggermente e mi riposa velocemente con i piedi per terra, facendomi atterrare sul piccolo piedistallo su cui c'era Neteyam fino a qualche secondo fa.
- ringrazia che oggi è il giorno delle tue nozze e che sono fin troppo felice per arrabbiarmi con te- dice con tono minatorio mia madre mentre afferra velocemente il mio braccio sinistro e con uno strattone se lo porta davanti al viso.
Alzo subito gli occhi al cielo e non rispondo, sapendo che qualsiasi cosa io gli dica in questo preciso momento la potrebbe far incazzare ancora di più.
Inizia a disegnare anche sul mio braccio, tracciando più o meno le stesse linee, con la stessa fantasie, che ha tracciato sul braccio di Neteyam, mettendoci forse cinque minuti in tutto.
Fa velocemente segno al ragazzo di avvicinarsi a noi e lui esegue subito gli ordini, leggermente spaventato dalla "vivacità" che ha oggi mia madre. Prende per le spalle lo straniero e lo sistema al mio fianco, facendoci sbattere l'uno contro l'altro.
Alzo leggermente lo sguardo su di lui, che ha uno sguardo totalmente confuso ed anche leggermente intimorito, e mi scappa subito una piccola risatina nel vedere la sua faccia così confusa e spaesata.
Mia madre afferra velocemente un polso ed entrambi, ed incrocia le nostre braccia tutte dipinte, facendo poi intrecciare le nostre dita.
- come sei esaltata oggi..- sussurro rendendomi conto di quanta forza ha usato solo per far unire le nostre mani.
- per colpa della tua pigrizia siamo tutti in ritardo!- esclama mentre intinge di nuovo le sue dita nella pittura bianca.
-deve essere stretta la presa..- dice con tono basso dicendo a me e al ragazzo di stringere di più la presa delle nostre mani
Inizia a tirare delle linee lungo il dorso delle nostre mani e le congiunge in modo tale che sembrino unite e continue quando ci teniamo per mano.
Divide la presa tra le nostre dita, portandosi le nostre mani davanti agli occhi, osservando attentamente i dorsi di entrambi, controllando che sia tutto perfettamente preciso.
- non capisco perché sei diventata la nostra Tsahik, dovevi fare l'artista..- sussurro osservando attentamente il mio braccio, prendendola evidentemente in giro.
- cammina..- dice con tono duro mentre mi fa segno che posso andare. Mi allontano velocemente da lei, sorridendo divertita, consapevole che le mie parole l'abbiano infastidita e non poco.
- appena si asciuga, vi prendete per mano e uscite- dice mentre mette a posto il casino che lei stessa ha combinato -che vi stanno aspettando tutti- dice in un sussurro per poi tirare un sospiro abbastanza rumoroso e posare le mani sui fianchi.
- vedete di divertirvi e sorridere- dice rivolgendoci un piccolo sorriso forzato per poi girarsi ed uscire velocemente dalla capanna, seguita da mio fratello.
Mi giro leggermente verso Neteyam, che ha guardato per tutto il tempo mia madre con le sopracciglia alzate e gli occhi leggermente spalancati, totalmente spaesato e confuso.
- è stato un risveglio strano..- dico in un sussurro per poi schiarirmi leggermente la voce, lo ammetto sono rimasta un po' spaesata da tutto ciò.
- io lo definirei traumatico più che strano- dice il ragazzo mentre sventola leggermente il braccio, cercando di far asciugare il prima possibile la pittura.
- sarà una lunga giornata..- sussurro allungando di più la "u" di lunga, avvicinandomi lentamente al corpo dello straniero, posando poi la fronte sul suo petto.
- andrà tutto bene..- sussurra posando una mano sulla mia nuca, lasciando poi un piccolo bacio tra i miei capelli, mentre stringe il braccio libero intorno alle mie spalle.
- e poi saremo ufficialmente liberi..- sospiro davanti a queste sue parole e tiro su la testa, inclinandola leggermente all'indietro, puntando il mio sguardo nel suo.
Si avvicina leggermente a me e lascia un piccolo e tenero bacio sulle mie labbra.
- tua madre mi ha già detto che ogni mattina verrà qui e mi lascerà l'intruglio che devi bere.. mi ha minacciato dicendomi che devo costringerti a prenderlo- dice ridacchiando leggermente mentre io, davanti al suono di queste sue parole, inizio a piagnucolare leggermente, stufa di queste brodaglie schifose che mi rifila mia madre.
- quella donna è un incubo..- sussurro disperata dalla continua insistenza di mia madre su questo fatto dell'aumento della fertilità.
- un incubo? addirittura?- mi chiede ridendo divertito dalle mie parole.
- sono giorni ormai che viene vicino a me e posa l'orecchio sulla mia pancia.. è convinta che io sia incinta- dico cercando di fargli capire la gravità della situazione.
- beh.. se ha ragione allora la ringrazieremo- dice continuando a ridere, divertito da mia madre che diventa una pazza quando si tratta di queste cose.
- ringraziare?- chiedo alzando un sopracciglio, guardandolo abbastanza confusa -non credi che sia un po' troppo presto per un figlio?- chiedo con tono leggermente spaventato per la risposta che potrebbe darmi.
- perché dovrebbe esserlo?- chiede stranito dalla mia domanda, corrugando leggermente le sopracciglia.
- non lo so.. mi sembra ancora troppo presto per pensare a dei bambini.. no?- chiedo abbastanza imbarazzata dal fatto che lui non la pensi come me.
- i bambini non si programmano Nay..- sussurra prendendomi il viso tra le mani, vedendomi abbastanza spaventata dall'idea di diventare madre un giorno -noi seguiremo i nostri tempi, e se dovesse capitare allora significa che quello era il momento giusto- dice guardandomi dritto negli occhi, cercando di tranquillizzarmi con un piccolo sorriso.
Abbasso lo sguardo pensando alle sue parole, l'idea di poter diventare madre un giorno mi spaventa da morire, non so se ne sarò all'altezza, non so fare la madre.. e se non ne fossi capace?
- cosa tormenta la tua piccola testolina?- chiede dopo qualche minuto di puro silenzio, non vedendo alcuna reazione da parte mia.
- mia madre.. quegli intrugli che crea servono per aumentare la fertilità, se rimango incinta prima del tempo è colpa sua!- esclamo prendendomela con lei, che letteralmente mi costringe a bere quelle schifezze, dicendogli la prima cazzata che mi passa per la testa, non volendo dirgli la verità sui miei pensieri.
- ed ora minaccia te per costringerti a farmele bere- dico sbuffando sonoramente, è così tremendamente oppressiva quella donna.
- lo butteremo ogni mattina.. e faremo finta che tu l'abbia bevuto ogni volta se dovesse chiedercelo, va bene?- mi chiede sottovoce trovando subito una soluzione.
- se ci becca sono guai, lo sai vero?- chiedo sperando che sappia, almeno un po', a cosa va incontro. Mia madre diventa una belva quando si arrabbia, non si riesce a contenere.
- non ci scoprirà- dice cercando di tranquillizzarmi, levandomi dalla testa l'idea che possa scoprire questo piccolo piano malefico.
- però adesso sta tranquilla, respira profondamente..- dice con tono dolce mentre i suoi occhi si spostano velocemente dai miei - e mostra il tuo miglior sorriso perché sta tornando..- sussurra sorridendo forzatamente mentre guarda un punto preciso che dietro le mie spalle.
- muovetevi!- appena sento la voce strillante di mia madre, sussulto leggermente a causa della sorpresa, saltando leggermente sul posto.
- ti ho detto che è una persecuzione..- sussurro verso il ragazzo, mentre mi posiziono lentamente al suo fianco, sorridendo ampiamente a mia madre.
Gli scappa una piccola risatina, ed abbassa subito la testa mentre si copre leggermente le labbra con il dorso della mano, cercando di non farsi vedere da mia madre.
Prendo un bel respiro e gli afferro delicatamente la mano, facendo intrecciare delicatamente le nostre dita tra di loro.
Gira la testa verso di me, guardandomi dall'alto e mi rivolge un piccolo sorriso di incoraggiamento mentre, con un piccolo cenno della testa, mi fa segno di seguirlo.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora