Capitolo 30

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Rimango paralizzata davanti al suo sguardo, ed una mano si posa delicatamente sulla mia spalla, accarezzandomi dolcemente.
Giro leggermente lo sguardo e riconosco subito la mano di mio padre.
Mi scosto subito da sotto il suo tocco e con lo sguardo spento ed il cuore vuoto mi giro e mi guardo un attimo intorno, abbastanza spaesata e confusa.
- quando pensavi di dirmelo?- chiedo con voce flebile passandomi una mano sul viso, evitando di guardarlo negli occhi.
- se non fosse stato per oggi non te lo avrei mai detto- dice con tono sicuro e fermo, come se io non avessi il diritto di sapere.
Mi giro di scatto verso di lui e lo guardo abbastanza incredula, sperando che stia scherzando e che non sia serio.
- stai scherzando spero..- dico in un sussurro, sentendo il cuore ristringersi subito in una strana morsa.
- non sto scherzando Nay- dice di nuovo con tono fermo, non sembra provare emozioni quando utilizza questo tono.
Pugnalata al cuore.. che forse ha fatto più male di tutta la verità che mi ha sbattuto in faccia da quando è arrivato su quest'isola che le litigate, veramente pesanti, con mio fratello
Mi scappa una piccola risatina isterica, dettata dal fatto di sentirmi così tremendamente tradita nell'animo da parte sua.
- e poi.. hai pure il coraggio di chiedermi perché non mi fido di te- dico con voce rotta, distogliendo il mio sguardo dal suo, non riuscendo più a guardarlo negli occhi.
- Nay..- sussurra dolcemente -tu di me ti puoi fidare.. ciecamente- dice allungando una mano verso il mio viso, pronto ad accarezzarmi dolcemente, ma no, non mi farò abbindolare di nuovo da lui.
Gli schiaffeggio velocemente la mano, deve starmi lontano, non mi deve toccare.
- fidarmi di te, Jake?- chiedo con tono incredulo, non credendo alle sue parole.
- ti rendi conto di cosa mi hai detto?- chiedo alzando leggermente il tono di voce, che è evidentemente deluso, da lui e dalle sue parole
- se non fosse stato per oggi tu non mi avresti mai detto niente..- dico mentre il mio tono di voce si alza man mano sempre di più, contro la mia volontà.
- ed io dovrei fidarmi di te che mi avresti tenuto nascoste queste informazioni per non so quanto altro tempo?- chiedo guardandolo dal basso con fare incredulo.
- quante volte ancora dovrò venire da te ad implorarti di dirmi la verità?!- chiedo quasi urlando contro di lui sentendo le lacrime iniziare ad accumularsi nei miei occhi.
- io sto cercando solo di proteggerti!- esclama contro di me, alzando anche lui il tono di voce.
Una lacrima solitaria mi riga velocemente il viso, mentre le mie labbra iniziano a tremare leggermente.
- io non ti ho mai chiesto di proteggermi!- urlo contro di lui, sentendomi fin troppo ferita da tutto ciò, alla fine io ho sempre e solo chiesto la verità, non mi sembra di aver chiesto tanto
Scrolla leggermente le spalle, iniziandosi a sentire in colpa per lo stato in cui mi sono ritrovata, per colpa sua.
Fa per dire qualcosa, ma dalle sue labbra non esce alcun rumore o suono, le parole gli muoiono in gola.
Delle dita mi sfiorano delicatamente una spalla, e dal tocco capisco subito chi è.
- no..- sussurro allontanandomi dallo straniero, che vuole solo starmi vicino e darmi supporto.
- Nay..- sussurra il mio nome, cercando il mio sguardo, ma non voglio guardarlo.
- no..- sussurro di nuovo, rifiutandomi categoricamente di guardarlo, non voglio cazzo, è così difficile da capire?
- Nay ti prego..- sussurra di nuovo, con tono implorante, vuole solo che lo guardi, ma adesso non ce la faccio
- lasciami stare Neteyam..- sussurro implorandolo io questa volta, con la voce spezzata dal pianto silenzioso che sta continuando sulle mie guance, nonostante io stia cercando di trattenermi in tutti i modi.
Mi porto il dorso di una mano davanti alla bocca, cercando di trattenere i singhiozzi, e serro velocemente gli occhi, cercando di fermare queste maledette lacrime.
- non fare così..- sussurra facendo un'altro passo verso di me, allungando un braccio verso di me, pronto ad abbracciarmi.
Mi dimeno leggermente, cercando di liberarmi dalla sua presa, mentre una sua mano si posa delicatamente sulla mia guancia, accarezzandomi dolcemente. Non ho le forze per respingerlo, mi sento così tremendamente vuota adesso, tradita nella fiducia, e tutto questo solo perché ho chiesto la semplice e pura verità.
Il suo braccio si posa delicatamente intorno alle mie spalle, e mi spinge leggermente verso di se, tirandomi in un abbraccio che speravo non arrivasse, perché già so come andrà a finire. Posa una mano sulla mia testa, e mi stringe gelosamente a se, avvolgendo il mio busto con il suo braccio libero.
Le lacrime iniziano a scendere sempre più copiose, ed un piccolo singhiozzo abbandona le mie labbra, mentre mi stringo al petto dello straniero, tra le sue braccia, cercando un rifugio sicuro tra di esse.
Mi accarezza dolcemente la schiena, facendomi da scudo, proteggendomi dallo sguardo pieno di pena e tenerezza che tutti gli altri mi stanno rivolgendo.
Odio essere guardata in questo modo, non voglio fare pena a nessuno, è per questo che non mi sono mai fatta vedere in uno stato del genere da nessuno, neanche da mia sorella.
Sapevo che sarei scoppiata a piangere come una bambina se qualcuno mi avesse stretto a se, ma la reazione è stata ancora peggio di quanto avessi immaginato tra le sue braccia.
- mi dispiace..- sussurra con tono pentito il padre del ragazzo che mi tiene stretta tra le sue braccia, facendo qualche passo verso di noi.
- papà, lasciala stare.. per favore- lo riprende con tono basso il figlio, pregandolo di lasciarmi stare per il momento.
- Nay..- mi richiama sussurrando Jake, come se non avesse sentito le parole di suo figlio, che fino ad adesso lo hanno implorato di lasciarmi stare. So quanto tiene a me, ha sempre detto ai suoi figli e ai miei genitori di sentire di avere una strana connessione con me. Mi ama come mi amano i miei genitori, è un amore che è nato dal primo istante in cui mi ha vista in fasce la prima volta. Per amore si fa di tutto, io oggi ho ucciso per amore, ma arrivare al punto di proteggermi dalla verità sulla mia vita è troppo.. è veramente troppo.
Mi stringo il più possibile a Neteyam, stringendo le mie braccia intorno al suo busto, posando la fronte sul suo petto, nascondendo il viso tra le sue braccia.
- papà.. basta- dice con tono basso, ma con voce irritata, gli sta dando tremendamente fastidio tutta questa insistenza.
Un'altra mano, molto più grande rispetto a quella di Neteyam, si posa sulla mia schiena, ed io sussulto all'istante, colta di sorpresa da questo contatto.
Giro di scatto le testa verso di lui, puntando il mio sguardo nel suo e posando una guancia contro il petto di Neteyam, che mi stringe ancora di più a se.
Lo straniero ringhia rumorosamente contro suo padre, intimidendolo di restare lontano da me, mentre mi tira leggermente, liberandomi dal tocco di Jake.
Gli occhi di Jake si spalancano all'instante, come quelli di tutti, compresa me. Nessuno di noi aveva mai sentito Neteyam ringhiare, e dalla reazione così sorpresa dei suoi genitori, non credo che l'abbia mai fatto in vita sua.
- per favore.. lasciala stare- dice con tono rispettoso, scandendo bene ogni singola parola.
Mi stringe ancora di più a se, mentre suo padre scrolla leggermente le spalle e, con un piccolo cenno del capo, fa segno al resto della sua famiglia di andare.
Neteyam aspetta qualche secondo prima di abbassare la testa verso di me, prendendosi de tempo per metabolizzare il fatto che abbia appena ringhiato, per la prima volta nella sua vita, contro suo padre, e questo solo per proteggermi.
Mi prende il viso tra le mani, costringendomi ad inclinare leggermente il capo all'indietro per cercare di attirare il mio sguardo a se.
- mi dispiace.. mi dispiace da morire Nay- sussurra con tono affranto e pentito mentre mi asciuga teneramente le lacrime, continuando a prendersi cura di me.
- non avrei mai dovuto dirti quelle cose.. ma ero nel panico più totale e non sapevo cosa fare- esclama con la voce leggermente incrinata, scusandosi con me per ciò che è successo ieri sera.
- non ci vedevo più dalla rabbia e me la sono presa con te, che cercavi solo di aiutarmi e di starmi vicino- continua mentre cerca nei miei occhi un barlume di speranza di far tornare tutto come prima.
- Neteyam..- sussurro cercando di richiamarlo ma vedo i suoi occhi andare nel panico più totale appena sente la mia voce dire il suo nome.
- perdonami ti prego..- sussurra di conseguenza, quasi supplicandomi di dimenticare cioè che è successo, che non è niente di grave, è stata solo una semplice mancanza di rispetto che ha fatto perdere le staffe anche a me.
Ma non sono così stupida ed immatura da voler buttare via così i sentimenti che provo per lui.
So cosa voglio adesso.. io voglio stare con lui e voglio costruire un futuro con lui, e non mi farò fermare di certo da un "litigio" inutile solo perché lui per una volta ha perso la ragione.
Gli accarezzo leggermente la schiena con i polpastrelli, cercando di essere il più delicata possibile.
Lo sento rabbrividire sotto il mio tocco, e mi scappa subito un piccolo sorrisino intenerito per la reazione che ha il suo corpo sotto il mio tocco.
Mi guarda leggermente confuso, non riuscendo ancora a capire se io lo abbia perdonato o meno. Il mio sguardo cade lentamente sulle sue labbra, che mi richiamano incessantemente, ed un piccolo sospiro abbandona le mie labbra. Mi alzo leggermente sulle punte, avvicinandomi il più possibile al suo viso, arrivando al mio massimo consentito, e lasciandogli sulle labbra un piccolo e quasi impercettibile bacio, facendo semplicemente sfiorare le nostre labbra tra di loro.
- non ci arrivo se non ti abbassi almeno un po'..- dico prendendomi in giro da sola, facendogli capire che ormai tutto è passato, e non mi interessa più di quello che è successo.
Non ho intenzione di perderlo solo perché ha avuto un momento buio, e non voglio più tenergli il broncio. Per tutte le volte in cui lui ha assistito alle mie sfuriate senza dire una parola, perdonarlo per questo stupido inconveniente mi sembra il minimo per ricambiare il favore.
Mi guarda leggermente incredulo, non credendo al fatto che io lo abbia perdonato così facilmente.
Gli schiocco le dita davanti agli occhi, facendolo svegliare dal suo stato di trans, attirando di nuovo tutta la sua attenzione.
- allora..?- sussurro inclinando leggermente la testa di lato, appoggiandomi completamente sul palmo della sua mano.
- me lo dai un bacio o dovrò aspettare ancora per molto?- chiedo sorridendo leggermente imbarazzata, mentre mi bagno velocemente le labbra.
Un enorme sorriso gli nasce lentamente sulle labbra, e con uno scatto si abbassa velocemente verso di me, incurvando leggermente la schiena, facendo scontrare le nostre labbra, prendendomi il viso con entrambe le mani.
Inizia a lasciare diversi baci a stampo sulle mie labbra, piccoli e veloci, ripetitivi e constanti, che mi fanno sorridere come un'ebete.
L'ultimo bacio di questa lunga serie si rivela il più lungo ed il più intenso, dalla quale vengo completamente catturata, sentendomi completamente indifesa ed impotente sotto il suo tocco.

𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞   -𝐍𝐞𝐭𝐞𝐲𝐚𝐦-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora