Auron non aveva mai svolto un vero e proprio rituale della vestizione. Certo, lo aveva ricevuto da parte di Wen Kinoc, e gliene erano stati insegnati i gesti al monastero, quando era solo un ragazzino, ma quel ragazzino non avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbe fatto indossare l'armatura a un Maestro di Yevon.
Se avesse incrociato un solo laccio nel modo sbagliato, tutta Luka lo avrebbe notato; tutti, guardando la schiena magra dell'Inquisitore, dritta sotto il sole del pomeriggio, avrebbero saputo che era stato lui il responsabile di quell'errore.
Alan, di nuovo trasfigurato nell'uomo potente e severo di cui aveva abbandonato per un istante i panni, si mise in piedi di fronte a uno specchio che mostrava tutta la sua figura. Alzò il mento e guardò di sottecchi il proprio riflesso. Anche Auron fu spinto a farlo, e dopo aver contato qualche perla del rosario percorse lentamente le clavicole dell'uomo che gli era a fianco, dritte come lo era stata la sua fede... una volta.
«Non ho tutto il giorno, Auron,» lo richiamò l'Inquisitore, rimarcando il suo nome, non appena vide che stava esitando di fronte al manichino che indossava la sua armatura da cerimonia. Spense il sigaro in un posacenere e lo appoggiò su di un tavolino con le gambe inarcate.
Auron non aveva mai visto un vestito di una fattura simile su tutta Spira, né le vesti liturgiche di nessun Maestro o Inquisitore di Yevon potevano ricordare quella foggia o quei colori.
Il Guardiano, senza parlare, rivolse un inchino alla presenza invisibile che sempre li osservava, poi prese con deferenza il torso dell'armatura e lo staccò dal manichino.
Era composto da un corsetto in cuoio, che avrebbe dovuto essere stretto con dei lacci sulla schiena, su cui si innestavano parti in un materiale simile al bronzo, della cui leggerezza Auron si sorprese. Sia il collare che, formando un'ellisse quasi completa, saliva dal petto fino alle spalle, sia i due profili di metallo innestati sul retro sembravano infatti non avere peso. Erano incisi con parole in spirano antico di cui il Guardiano non conosceva il significato, e reggevano un semicerchio dietro alle spalle, simile a quelli che adornavano di solito le vesti del giudice, ma decorato con un motivo a petali.
In cima, in modo da fluttuare sopra la testa dell'Inquisitore come un'aureola, era stato sospeso tramite qualche incantesimo un cerchio di metallo pieni, dipinto con fasce che curvavano per convergere verso il centro.
Cucite al cuoio, invece, c'erano due lunghe fasce di stoffa azzurra, damascata. Avrebbero dovuto essere strette all'altezza dell'ombelico tramite un cerchio d'argento, sul cui esiguo diametro l'attenzione di Auron si soffermò per un istante. Erano decorate da un motivo a rombi, in cui ogni angolo era stato marcato con un cerchio bianco, in modo da ricordare in qualche modo un nastro intrecciato.
Con lentezza rituale, si avvicinò all'Inquisitore e gli fece indossare il corsetto di cuoio. Mentre tentava di posizionarlo in modo tale da poterlo allacciare, gli sfiorò senza volerlo la pelle d'ambra con i mignoli, e si ritrasse di scatto come se si fosse avvicinato troppo al fuoco. Si risolse a stringergli prima il cerchio attorno ai fianchi, sollevato di non essere costretto a toccarlo in quel punto, e ben determinato a non alzare lo sguardo sullo specchio. Avrebbe visto come l'armatura era disegnata per lasciargli scoperto il ventre, quasi a suggerire che quella creatura di Yevon, in quanto sacra e perfetta, non doveva coprirsi con vergogna, a differenza sua. Avrebbe immaginato qualcosa nel trovarsi dietro di lui con le mani sopra al suo bacino, avrebbe colto nei suoi occhi la condanna che l'avrebbe strappato dal silenzio beato dell'Oltremondo.
Per sempre.
Se invece non avesse alzato gli occhi, avrebbe potuto consolarsi con l'ignoranza, fino a quando Yevon non l'avesse chiamato a sé, per dare un giudizio non diverso da quello del suo ministro.

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La caduta dell'ombra (FFX)
Fanfiction«Allora la mia città vivrebbe, alte come il volo d'airone le sue guglie, fertile come ventre di donna la sua piazza». Questa è la loro storia. Nel continente di Spira, da secoli l'ira di una divinità si traduce in un mostro marino in grado di rader...