10.3 -Non "un", ma "il"-

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*Senza pov*

24Dicembre, ore 22:30.
Il buio in casetta non era ancora calato, a differenza del tramontare del sole che, invece, si era già spento da un po'.
Le telecamere di casa "amigos" riprendevano più punti. Ad ogni postazione dei protagonisti diversi.

Sul portico, intenti a parlare. Si trovavano Wax, Valeria e Giovanni.

Il Piccolo stava imbronciato sulla poltroncina fuori. Wax in piedi a fissarlo come un ebete e, la ragazza di mezzo che, invece, si era appena calata sulle ginocchia del moro.

-Che succede?- Chiese lei.
-Mi sono rotto il cazzo.- Ammise il piccolo omuncolo tenendo ancora il broncio.
-Oh fra.- Wax dondolante l'aveva richiamato all'attenti. Fece un cenno con la testa tipo a dire, anche basta adesso o, più semplicemente: "hai rotto il cazzo pure tu".
-Eh fra. Facile fare così. Ma le vedi? Vedi come si comportano? Io ci provo ogni giorno ad essere amico di Federica, ma così è difficile. Cazzo se è difficile.- Abbassò gli occhi su Valeria che, con prontezza, gli afferrò la mano. Il rosso, impassibile a tutto ciò, se ne stava ancora fermo. -Tu come lo eviti?- Continuò lui rivolgendo quella domanda a Valeria.
-Non lo evito.- Ammise. -Semplicemente convivo con l'idea di non poter cambiar le cose.-
-E se invece potessimo?- Bisbigliò quasi Giovanni come a non volersi far sentire da Wax che, tra l'altro, fece roteare gli occhi per poi andarsene stufo.
-Che intendi?- Guera si sollevò da terra per poi prendere posto accanto al suo, forse, complice.
-Se provassimo a far ritornare Angelina da te e Federica da me?- Le labbra carnose gli si gonfiarono ancora di più; segno che aveva assunto un'espressione più seria del solito.
-Perché pensi che io voglia che Angelina ritorni da me?- Sbottò la bruna.
-Il modo in cui la guardi.- Ammise lui. -Comunque non mi hai mai raccontato il perché vi siete lasciati.- Quella frase apparve come una domanda secca.
-Lei pensa che io l'abbia tradita con una sua amica.- Le mani di Valeria le si fiondarono in viso.
-Non è così?- Chiese Giovanni.
-No.- Risposta che creò un silenzio minimo interrotto all'istante.
-E come è andata realmente?- Chiese curioso.

*Inizio Flashback*
Al concerto di Ariete, Angelina lasciò la propria ragazza dietro le quinte.
Valeria stava immobile ad aspettarla, il tempo trascorreva lento e, Arianna era già arrivata all'ultima canzone.

-È stato bello passare del tempo con voi!- Quella frase segnava la fine del concerto e l'ingresso della cantante nel dietro le quinte.

-Vale, dove sta Angelina?- Domandò lei avvicinandosi alla bruna.
-È andata a prendere una cosa.- Spiegò.
-Uhm. Dato che non c'è possiamo parlare due minuti?- Guera annuì deglutendo leggermente.
-Hai già firmato il contratto con la casa discografica di Mango?-
-Dici la RCA?- Valeria era pallida in viso.
-Credo.- Ammise la più bassa.
-Dovrei andare la prossima settimana.- Le sue mani si chiusero a riccio.
-Angelina lo sa? Sai che mantenere questo segreto sta diventando un peso per me. Io non riesco a fingere con la mia amica.- Alzò il tono di voce intimorendo l'altra.
-Non gliel'ho ancora detto.- Le spalle di Valeria si chiusero per l'imbarazzo.
-Devi dirglielo, altrimenti per me finisce qui. Sai che Angelina è mia amica.- Ariete sembrava estremamente arrabbiata.
-Dammi tempo Ari. Non voglio ferirla. Ti prego, dammi il tempo per chiudere.- Delle lacrime scesero lentamente sul viso di Valeria.
-Ti ho già dato fin troppo tempo.- Replicò.
Ad interrompere quella conversazione fu un rumore rotto: qualcosa era caduta a terra. Quando le due si voltarono trovarono Angelina incredula. La bionda scappò all'istante.
*Fine Flashback*

Dopo aver raccontato la storia a PiccoloG, una domanda uscì spontanea dalla bocca di quest'ultimo.
-Come fai a sapere che lei pensa che tu l'abbia tradita con Ariete?- Intanto le mani di lui si poggiarono sulla coscia di lei, come a consolarla.
-Il modo in cui mi ha guardata quel giorno.. ed il modo in cui mi guarda tutt'ora.- Valeria trattenne le lacrime a stento. I suoi occhi assunsero lucentezza.
-Perché non le hai mai detto la verità?- Replicò.
-Perché lei non vuole saperla.-
-Però tu vorresti dirgliela?-
-Vorrei che smettesse di guardarmi con odio.- Sta volta non si trattenne. Le lacrime che, un istante prima, le inondavano gli occhi, adesso, iniziarono a scendere.
-Ti prometto che sarà così.- Giovanni l'abbracciò. Voleva consolarla, ma non aveva più parole, solo gesti.

Nel frattempo, nella sala comune, si stava svolgendo un'altra conversazione. L'argomento principale era il Natale e tutte le cose che erano state messe in programma per quella giornata.

-Non mi interessa.- Sbottò Maddalena scendendo dalle gradinate per poi lasciare la stanza.
-Che è successo?- Wax, in compenso, era appena entrato.
-Deve fare la bambina come al solito.- Rispose Mattia evidentemente stufo.
Wax lo guardò aspettando, invano, una vera risposta.
-Stavamo parlando delle "coreo" da aggiungere ad alcune canzoni. E a lei non va di fare la finta corista.- Ammise Maggy.
-Ma va. Tanto per ora si lamenta e poi domani lo fa.- Concluse Mattia.
-Comunque dopo la registrazione di mattina facciamo il pranzo qui, no?- Domandò Tommy
-Si si.- Rispose Samu -Però non abbiamo preparato nulla per domani.- Si grattò la fronte pensieroso. -Uhm. Al massimo poi prepariamo una spaghettata aglio e olio a pranzo e per cena ci pensiamo nel pomeriggio.- Il piccolo siciliano aveva trovato una soluzione.
-Aglio e olio?- Domandò Samuelino.
-Non l'hai mai mangiata?- Rita guardò il ballerino biondo esterrefatta.
-No.- Ammise lui imbarazzato.
-È buona.- Aggiunse lo, ormai, chef della casa.
-Ma poi ci troviamo un momento per aprire i regali?- Domandò Rita indicando le piccole buste sotto l'albero.
-Ormai domani sera.- Rispose Ramon.
-Almeno siamo anche tutti!- Esclamò Wax facendo notare l'assenza di alcuni di loro.

Nelle camerate si trovavano una Madda un po' arrabbiata. Niveo che era solo di passaggio e, vestiti gettati a terra nella camera arancione. Nessun punto per capire se qualcuno si trovava dentro.

All'orario le luci della casa si spensero.
Gli amiciani si fiondarono a letto pronti ad una nuova giornata.
-
25 Dicembre, ore 08:00 del mattino.
Lo studio quasi vuoto aspettava con grande ansia l'arrivo dei ragazzi.

I cameramen al loro posto. Le ragazze nuove sui gradini. Gli allievi finalmente al banco e, il tabellone della schedina per la tombola sullo schermo in alto.
Le estrazioni andarono bene. La bravura dei ragazzi nel saper riuscire a gestire il programma fu fondamentale.

Una volta rientrati in casa, un po' più pesanti di premi, lo chef Samu iniziò a cucinare.

-Aglio, olio, prezzemolo, peperoncino.- Il siculo elencò le cose che gli servivano per la pasta.
-E la basta? - Domandò l'aiutante Madda.
-Gli spaghetti. Non penso ci sia la margherita e, per quanti siamo, convengono gli spaghetti.-
-Ok boss.- Madda andò verso la dispensa ubbidiente.
-Ah, poi facciamo anche un po' di muddica atturrata.- Biascicò il nano.
-Che?- La bionda storse un po' il viso.
-Ehm. Pangrattato tostato. Si può mettere sulla pasta anche al posto del formaggio.- Spiegò lui.
-Certo che le sai tutte tu.- Sorrise lei.

A pranzo finito, iniziarono i preparativi per la cena. Tanto pesce, ma nessuna bottiglia di vino bianco ad accompagnarlo.

-Ma hai fatto anche la frittura?- La nebbia in cucina fu un segnale agli occhi di Federica.
-Si.- Samu guardò la mora fissa stare in tuta.
-Mi devi fa fa lo shampoo ogni giorno tu, eh?- Sbottò lei.
-Vabbè, tanto hai i capelli corti.- Fede lo fulminò. Il nano siculo non aveva idea di quanto tempo Fede perdesse ogni volta per acconciare i capelli.

-Raga a tavola!- L'annuncio di Wax, accompagnato dallo sbattere della cucchiaia di legno su un pentolino, arrivò subito dopo.
I ragazzi presero posto e, i due cavalieri della sala servirono i loro amici.

-Samu. Tu cuoco dovevi nascere!- Tommy fece i complimenti al piccoletto.
-Tutto buono, davvero.- Ribadì anche Rita.
-Si.- Aggiunse Aurora.
-Oh comunque oggi abbiamo spaccato!- Esclamò il rosso sorridente.
-Yes.- Sorrise Aaron.

La discussione sulla registrazione svoltasi in giornata fu centrale durante la cena, ma poco dopo decisero tutti di spostarsi in sala per la fatidica apertura dei regali.

Tutto filava liscio. Tra i fidanzati andava ancora meglio. Ma quello che accadde quando Valeria scartò il regalo fattogli da Giovanni, lasciò Angelina letteralmente a bocca aperta.

-E questo è per te.- Giovanni porse una piccola busta di carta alla bruna.
-Grazie.- Gli sorrise scartandolo.
Al suo interno una scatolina piccola contenente un bracciale, quel bracciale.

*Spazio Autrice*
So che questo non è un capitolo al quale siete abituati di solito. Ma è importante per darvi risposte a domande che erano state lasciate in sospeso. Spero davvero che non vi annoi.
Volevo ringraziare anche "Grandine" che, un po' sotto tortura, ha collaborato alle idee per questa parte.
Bacini! Spero di riuscire ad aggiornare presto. ^*^

Scivola nelle mie Mani vuoteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora