Appena alzata corsi in fretta in direzione del bagno per lavarmi almeno la faccia. Presi una felpa qualunque dal mio armadio e non appena indossata mi recai fuori, dove un piumino rosa mi stava aspettando seduta sulla panchina che dava di riflesso alla vetrata della cucina.
Non appena uscii fuori i nostri sguardi si incrociarono lasciando spazio ad un sorriso da ebete sulle mie labbra che non ero riuscita a controllare, ed il suo sorriso, di rimando, sembrava essere molto più sincero del solito.
Ange mi fece spazio accanto a lei, presi posto e per quello che un fu un tempo quasi non calcolabile rimasi impassibile ad osservare il resto del portico. Istintivamente cercai una sigaretta, ma presto mi accorsi che avevo lasciato sia le heets che l'iqos nel giubbotto in camera. Non potevo più scappare. Dovevo affrontare quella situazione. Mi voltai verso di lei, mi intimorii il fatto di trovarla già girata a fissarmi. Non avevo più salivazione. Tutto sembrava essere surreale.
-Hai scordato le sigarette?- Domandò lei porgendomi prontamente la sua iqos.
-Grazie.- Dissi afferrandola.
-Mattia mi ha detto di Giovanni.- Affermò cambiando completamente sguardo.
-Ci siamo lasciati.- Ammisi.
-Lo so. Quello che non so è il perché.- Non riuscivo a decifrare i suoi occhi e perché stava parlando di Piccolo?
-Non andava più bene.- Dissi la mia mezza verità.
Il vibrato dell'iqos sotto la mia mano mi annunciò che potevo finalmente fumare. Così avvicinai il filtro della sigaretta alle mie labbra e sospirai imbarazzo.
-Mi dispiace.- Disse solo questo facendomi però infuriare.
-Mi hai svegliata alle 6 del mattino solo per parlare di Giovanni?- Sbottai.
-No.- Continuava a fissarmi quasi alla ricerca di qualcosa.
-E allora parla.-
-Maddalena è venuta da me.- Quell'affermazione mi spiazzò, provocandomi rabbia istantanea.
-Cosa ti ha detto?- Cercai di non riversare la mia rabbia contro di lei.
-Che sei in confusione.- I suoi occhi avevano perso colore.
-E questo non lo sapevi già?- Domandai ripensando al nostro bacio in bagno e a come era andata a finire.
-Fede. Io non posso.- Quelle parole furono come cento martellate allo stomaco.
-Cosa non puoi?- Domandai assumendo un'altra dose di nicotina vaporizzata.
-Non posso farmi ancora del male.- Il suo viso si chinò, mi parse più piccola di come, in verità, non l'avevo mai vista.
-Io non voglio farti del male.- Buttai la heets consumata, poggiai l'iqos sulle sue gambe e cercai di recuperare il suo sguardo poggiando la sua testa contro la mia.
-Aiutami ad aiutarti.- Disse quasi balbettando.
-Cosa vuoi dire Ange?-
-Voglio che tu capisca in che modo io ti piaccio.- Finalmente stavamo arrivando al succo del problema.
-Voglio capirlo anch'io.- Dissi per poi sollevarle delicatamente il viso con le mani. I nostri occhi riacquisirono il contatto perso. Vedere il suo volto rigato dalle lacrime mi fece male. Poggiai le mie labbra sulle sue senza nessun timore. Per la prima volta, dopo tanto tempo, stavo respirando certezze anziché dubbi.
-Sei bella Fè.- Disse staccandosi un attimo.
-Tu sei anche più bella di me.- A quella affermazione Ange sembrava non crederci tanto. Così, per far forza a quello che avevo appena detto, la baciai di nuovo.
Amavo l'idea di poter giocare con le sue labbra. Di staccarmi a mio piacimento. Di sentire la sua costante voglia di afferrarmi a se. Poggiai le mie mani sul suo viso, quasi a voler nascondere i nostri sussurri. Lei mi prese per i fianchi per poi farmi accomodare delicatamente sulle sue gambe. Mi sentii piccola. Ma piccola in un modo totalmente positivo. Il sapore di Angelina sulle mie labbra era una cosa di cui non avrei più potuto fare a meno. Restammo incollate l'una all'altra finché la prima sveglia della casa non suonò, riportandomi con i piedi letteralmente per terra.
-Prendo le sigarette in camera e torno.- Le rubai un bacio ancora.
Non riuscivo a realizzare quello che era appena successo, ma questa volta non sentivo il bisogno di porgermi ulteriori domande. Volevo solo vivermela. Volevo solo continuare a sentirla mia.-Buongiorno.- Una volta entrata in stanza alla ricerca delle sigarette una voce assonnata mi richiamò all'attenti.
-Buongiorno Maggy!- Dissi di rimando alla mia amica.
-Ma che ci fai già in piedi?- Mi domandò iniziando a stiracchiarsi.
-Oggi mattiniera!- E con quella risposta me ne ritornai fuori facendo segno alla mia amica che sarei uscita a fumare.
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Scivola nelle mie Mani vuote
FanficE se le nostre fantasie fossero realtà? Ecco come l'ho immaginata io.