3.3 -Ti piace?-

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Una volta uscita mi ritrovai ad assistere ad una scena per la quale non ero letteralmente pronta: sul divano, seduti, stavano Mattia, Piccolo ed Angelina. Quella scena mi destabilizzò al punto che mi bloccai sulla soglia della porta, ma nell'istante stesso in cui pensai di rientrare in casetta una voce mi fece sobbalzare, richiamando a sé la mia attenzione
-Fe?- mi voltai vedendo il Piccolo che mi faceva cenno di unirmi a loro e così lo assecondai sedendomi nell'unico posto che non risultava essere occupato, quello accanto ad Angelina
-Che aveva Madda?- Mattia mi fece quella domanda portandomi nuovamente nel mondo reale
-Nulla- affermai con accurata riluttanza
-Seria?- mi scrutò Mattia che come risposta si beccò solo l'alzatina delle mie spalle
-Comunque- Angelina si intromise nel discorso - per quanto riguarda quello di cui stavamo parlando- disse rivolgendo lo sguardo verso quello del mio ragazzo - non hai assolutamente di che preoccuparti - sorrise -adesso credo che sia il caso che io vada- terminò intenta ad alzarsi.
Mi venne istintivo bloccarle la mano e richiamare il suo volto verso il mio.
-Ed esattamente di cosa stavate parlando?- domandai seria vedendo scomparire il sorriso dalle sue labbra
-Delle assegnazioni- intervenne Giovanni
-E cosa dovrebbe preoccuparvi?- domandai non convinta della sincerità di quella risposta
-Il fatto che con l'ingresso di Angelina i professori sembrano avere alzato l'asticella delle assegnazioni, lei stava appunto dicendo che per quanto le riguarda non è così- Piccolo occupò il silenzio che dapprima s'era creato, ma quella risposta continuava a non convincermi.
Gettai il mio sguardo su quello di Mattia, che di rimando fece spallucce, avrei decisamente dovuto parlare con lui, ma in ogni caso, per quella sera, decisi che era meglio tagliar corto, così seguendo il gesto della ragazza al mio fianco mi alzai, mi soffermai qualche minuto in più rispetto a lei solo per dare la buonanotte al mio ragazzo e poi mi dirigermi in camera.

Megan e Maddalena avevano tagliato corto alla conversazione che vedeva come protagonista Mattia, la bionda dormiva già, mentre la mora (Megan) probabilmente era in camera di Gianmarco, il suo ragazzo. Così mi sistemai il letto per poi prendere il pigiama dalla valigia che mi ero del tutto rifiutata di disfare, quando pensai che Angelina non era ancora rientrata in camera nonostante fosse rientrata in casetta anche prima di me.
E tra il fastidio nel non vederla ritornare e il ticchettio dell'orologio che stava diventando sempre più assiduo, decisi di chiudere gli occhi e di provare a dormire.

L'indomani mi svegliai quasi con fatica, guardai l'orologio che indicava appena le 6 e, stroppiciandomi gli occhi, decisi di alzarmi perché tanto non avrei potuto più riprendere sonno. Una volta alzata il mio sguardo cadde sul letto di Angelina, che contro ogni aspettativa era già in ordine, per un'istante pensai che si fosse già alzata, ma poi, ricordandomi dell'orario, pensai che forse non aveva proprio dormito qui, la cosa mi provocò fastidio, così, con mille interrogativi ancora in testa, decisi di andare in cucina per fare colazione in solitaria.
Mentre il resto dei miei compagni continuava a riposare mi concessi un pò di tempo per me stessa.
Il silenzio era una cosa alla quale non ero più abituata, la luce che partiva da un cielo ancora privo di alba mi fece quasi riflettere, mettondomi una calma addosso che, già da qualche settimana, avevo perso. Presi l'iqos dal giubotto e, sedendomi sul portico, iniziai a respiare aria pulita, quasi come fosse priva di pensieri, di preoccupazioni. Le cuffiette che tenevo nelle orecchi iniziarono a riprodurre brani su brani ed il tempo, si fermò per un istante, fin quando la mia testa non ricominciò a pensare a raffica e a creare domande alle quali non ero in grado di dare una risposta.
-Fe che ci fai qua da sola? Ma a che ora ti sei alzata?- l'unica cosa che non mi serviva adesso era un'interrogatorio mattutino, ma Samuelino sbucò fuori facendomi quasi sobbalzare dallo spavento
-Presto- accennai spegnendo totalmente la musica
-Sei riuscita a sentirmi con le cuffiette?- il piccoletto mi guardò quasi incredulo
-Avevo il volume basso- affermai -comunque tu che ci fai sveglio?-
-Ho lezione presto oggi- disse indicando il borsone che teneva in spalla
-Ah, buona lezione allora- e così ci salutammo.
Dopo poco decisi di rientrare in casetta per svegliare Piccolo, così mi diressi in camera sua, incosciente, ancora, di quello che avrei visto.

Pov Angelina
Dopo aver giocato ad obbligo o verità ed aver assistito alla piccola scenata di Giovanni verso Mattia, decisi che era direttamente il caso di chiudersi in camera, ma nell'esatto momento in cui cercai di cambiare stanza, una mano mi afferrò il braccio facendomi voltare
-Possiamo parlare?- alla domanda di Giovanni entrai quasi in panico
-Ehm si- dissi quasi impanicata abbassando il suo sguardo sulla sua mano che ancora teneva il mio braccio
-Oh, scusami- disse lui spostando la mano -Vieni fuori? Così posso anche fumare- era una domanda a cui aveva gà dato una risposta, di fatto iniziò a camminare in direzione della porta, lo seguii
-Che succede?- domandai sedendomi di fronte a lui
-Ti piace?- fece una domanda secca, così puntata da farmi paralizzare
-Di chi parli?- domandai cercando di nascondere al meglio il mio imbarazzo
-Federica- a qual nome implosi
-Scherzi vero?- iniziai a ridere di gusto cercando ancora una volta di mantenere il controllo su quella assurda situazione
-Vedi, ho notato il modo in cui la guardi, e da una parte ti capisco anche, poiché anch'io la guardo allo stesso modo- la serietà con cui stava pronunciando quelle parole mi fece seriamente impallidire
-Chi capisce le donne è bravo!- una voce distrasse entrambi facendoci voltare, era Mattia, che non appena si accorse della nostra presenza non esitò a raggiungerci prendendo posto accanto a Giovanni
-Che succede fratellì?- disse il Piccolo rivolgendosi a lui
-Madda- sbuffò
-Cosa ha fatto?- una volta che ero lì decisi che anche io avrei potuto intrommetremi nella conversazione, daltronde l'arrivo di Mattia mi aveva letteralmente salvata da una conversazione estremamente imbarazzante
-Nulla stavo parlando con Federica, lei è arrivata trascinandola dentro e a mala pena mi ha salutato- mi stava mettendo davvero tenerezza
-Di cosa stavi parlando con Federica?- Piccolo non se ne faceva sfuggire una
-Ma nulla, cercavo di chiederle consigli su quella paranoica della sua amica- quella risposta non mi convinse
-E tu i consigli li chiedi a Fede?- fu la prima volta, penso, che sentii ridere Giovanni
-Perché?- domandò Mattia
-Sai che quelle due sono grandi amiche per una ragione, hanno la tendenza a fa le dive- sbottò Giovanni
-Le dive?- sorrisi appena cercando di non perdere il filo del discorso
-Si, le dive- di rimando mi ritrovai solo un'occhiataccia che non mi piacque.
Dopo l'arrivo di Federica la tensione salì alle stelle, ma fu lì che decisi di rassicurare Giovanni per poi chiudere definitivamente il discorso, speranzosa del fatto che non ne avrebbe più proferito parola.

Vedere Fedeica baciare Piccolo, anche solo in segno di saluto, continuava a darmi fastidio, ma dopo quella breve conversazione, ora più che mai, dovevo assicurarmi di prendere le distanze da quella ragazza mora che mi stava letteralmente facendo uscire fuori di testa.
Una volta entrata presi le mie cose dall'armadio e, almeno per quella notte, decisi di cambiare stanza.

*Spazio Autrice*
Io una parte alle tre di notte dovevo pure lasciarvela!
Mi aspetto tanti commenti sotto quest'ultima parte del terzo capitolo! Vi aggiorno domani, ad un orario più decente! <3

Scivola nelle mie Mani vuoteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora