Cap12 Capodanno Gate

602 24 8
                                    

Cap12.1 -In amore bisogna essere egoisti-

Pov Federica
Mai avrei immaginato di far miei i consigli di Wax, ma il danno, oramai, era stato fatto.
Dopo aver fatto l'amore con Angelina per quella che pensavo essere l'ultima volta, mi pentii subito di averla lasciata andare, nonostante la mia parte razionale continuasse a dirmi che avevo avuto ragione e che doveva andare, per forza di cose, in questo modo qui.
La giornata proseguì come una delle tante: il pranzo con Madda, gli inciuci degli altri e la mia nuvoletta di negatività che voleva indifferente, ma anche irrequieta, sopra la mia testolina spettinata.

-Non mi hai più raccontato nulla.- Disse Maddalena durante una delle mie solite pause sigaretta.
-Deve capire la situazione con Valeria.-
-È stata un'iniziativa sua?-
-No. Mia.- Quella risposta fece impallidire la mia amica.
-Sei seria?-
-Si. Pensi che non faccia male Madda? Fa male. Ma era la cosa giusta da fare.-
-In amore bisogna essere egoisti Fe.-
-Lo so. Ma ho bisogno anche di sapere che lei è totalmente mia e, per esserne certa, occorre dimostrarlo in questo modo.-
-D'accordo.-
-Bene.- Sbottai nervosa.
-Ma non smetterai di esserle amica, vero?- Quella era una cosa a cui non avevo pensato.
-Come devo gestirla secondo te?-
-Devi darle i suoi spazi, questo si. Ma ricordale comunque ogni giorno che persona rischia di perdere.- Fu un'affermazione che mi diede tanto a cui pensare. Dovevo essere naturale con lei, ma non potevo, al tempo stesso, essere troppo tutto.
Cercare l'equilibrio nelle cose era una mia prerogativa di vita, ma proprio per questo mi era difficile farlo. "O tutto o niente" doveva essere disintegrato, per lei avrei dovuto fare miracoli e ricominciare, ancora una volta, a lavorare su me stessa, tanto.

-Vi interrompo?- Trovarmi Piccolo difronte mi provocò prurito.
-Figurati.- Mentii.
-Come va?- Chiese indicandomi con lo sguardo.
-Me lo chiedi?- Lo incenerii.
-Guarda che io non ho fatto nulla.- Gocciolina che fece traboccare il vaso. Presa di istinto me ne andai lasciandolo lì con la mia amica.

-Potevi risparmiartela.- Sentii Madda interagire con l'esserino.
-In amore bisogna essere egoisti.- La sua affermazione mi fece capire che aveva ascoltato tutta quanta la nostra conversazione precedente, dunque, presa dalla mia bella dose di ira, mi incamminai verso la cucina cercando di non pensare a quanta rabbia mi provocasse Giovanni.

Pov Angelina
Ritrovarsi sola sul letto mi diede tanto a cui pensare. Le parole della mora mi avevano completamente distrutto. Ma dovevo fare in modo di velocizzare qualsiasi tipo di processo costrutto per auto-impedirmi di sbagliare ancora. Così, senza pensarci davvero troppo, cercai Valeria.

Trovarla sulle gradinate della terrazza mi fece ricordare il nostro primo mese insieme: quando non c'erano spazi esagerati per viversi le cose, ma riuscivamo comunque a rendere esagerata qualunque tipo di situazione.

-Ehi tu.- Il nostro saluto idilliaco la fece voltare.
-Ehi tu.- Mi diede nuovamente la schiena un attimo dopo, così decisi di sedermi al suo fianco e, imitando il suo gesto, iniziai a guardare l'orizzonte.
-Capiamo?- Domandai solo.
-Cosa Ange?-
-Come sarebbe potuta andare.- Il magone che mi salii in gola sapeva di acido e preoccupazioni, ma dovevo farlo.
-E con Fede?- Eccolo il panico toccato con mano.
-Siamo d'accordo sul fatto che io abbia bisogno di capire.- Ammisi senza remore.
-Mm.- Girò lo sguardo verso il mio. -Ti ricordi il nostro primo appuntamento?- Quella domanda mi scaturì un sorriso quasi inevitabile.
Annuii.
-Eri un'imbranata all'ora e lo sei ancora adesso!- Esclamò ridendo e prendendomi palesemente in giro.
-Ehi tu!- Le pizzicai la spalla con un pugnetto. -Eppure ti piaceva molto quell'imbranata.- sogghignai fiera.
-Mi piaci anche adesso.- Tornò seria.
Non le seppi rispondere, solo, semplicemente, le lasciai poggiare la sua testa sulla mia spalla e, insieme, ma distanti, continuammo a guardare quell'orizzonte puntinato di sfumature rosa tenue: era troppo presto per il tramonto, ma troppo tardi per l'alba.

Ad interrompere quel momento fu il richiamo della produzione.
-Tutti gli allievi sono convocati in saletta.-
Una volta giunti lì, la notizia fu la seguente:
-Ragazzi in vista del capodanno avete a disposizione un invito per ciascuno, potete invitare anche membri dello staff, la cosa ci è indifferente. Mi raccomando però, di seguire sempre le dovute regole e, di assicurarvi che chiunque voi abbiate il piacere di invitare sia adeguatamente "tamponato"- Quest'ultima frase ci fece scoppiare a ridere, ma nonostante ciò ringraziammo la produzione che, finalmente, aveva saputo farci un grandioso regalo.

-Ragazzi non ci credo! Finalmente posso vedere mio fratello!- Esclamò il mio amiciano preferito.
-È davvero una grande notizia!- Esultò Rita.
-Ange, ma tu non ci sarai a capodanno, vero?- Mi domandò il rosso.
-Eh no, in effetti mancheremmo io, Cricchetto e Rita.- Quando la piccola ballerina di classico si ricordò del concerto perse l'entusiasmo precedentemente mostrato.
-Ah, è vero.- Scosse le spalle. -Ma saremmo comunque qui prima delle 11!- Ricominciò a saltare Rita.
-Quello si.- Ammisi. -Tu chi inviterai?- Mi rivolsi alla mora che non aveva ancora proferito parola.
-La mia migliore amica.- Disse solo senza lasciar trapelare emozioni di alcun tipo. Io, di rimando, annuii silenziosamente.

La notizia aveva sconvolto l'intera casetta e, mentre i miei amici erano intenti ad organizzare il miglior "party" di capodanno di tutti i tempi io decisi di isolarmi e di uscire fuori a fumare.
I mille pensieri vacillanti non si erano ancora spenti. Avevo tanta paura, ma non sapevo ancora bene di cosa.

*Spazio Autrice*
È solo un input.🚕

Scivola nelle mie Mani vuoteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora