La confusione dell'Andreani era palpabile al tatto. Ci fu un minuto in cui nessuno aggiunse nulla, la situazione era già abbastanza sconvolgente di per sé che, dire altro, sarebbe quasi risultato superfluo.
Ma anche Angelina aveva da poco deciso di raggiungere gli altri e, questo, aveva esteso gli eventi a qualcosa di ancora più tossico.
Alessia, Federica e Mattia erano ancora seduti fuori sul portico quando le prime urla raggiunsero addirittura le strade di Roma: Valeria era infuriata.
Al "che cazzo sta succedendo qui?" della bruna, evidentemente non c'era stata alcuna risposta, o almeno non una risposta in grado di soddisfarla realmente.
-Perché ti stai comportando così? Dimenticavo quanto cazzo ti rendesse paranoica quella merda porco due.- Ariete aveva abboccato all'amo.
-Non è quella roba a rendermi paranoica! È lo schifo che mi fate!-
-Stai seriamente parlando al plurale?- La domanda di Ari fu più che lecita e, il ritorno di Angelina fu centrale e di impatto.
-Non tenetemi in considerazione, ho già le mie rogne a cui pensare.- Nina rispose quasi controvoglia e con la voce così bassa da non essere neppure percepita.
-Le tue rogne? Ti sei divertita, non è vero?- Valeria si rivolse alla persona a cui realmente avrebbe voluto dare il ceffone con disgusto. -Mi hai umiliata davanti a tutti e la cosa bella è che neppure te ne sei resa conto. Questo è sempre stato il tuo show, non è vero Ange? Hai mai detto a Federica come è realmente stare con te?- Gli occhi di Angelina si riempirono di rosso. -Le hai mai detto che i tuoi problemi sono così incentrati da renderti quasi una narcisista di merda che altro non fa se non pensare a se stessa?!- La situazione le stava sfuggendo di mano, così, la bionda, senza neppure esitare, zittì la sua ex trascinandola in un luogo più appartato.
Non sta a me dirvi che, Federica, in tutto questo, dopo aver sentito le prime urla si era recata dentro ed aveva assistito a tutta quanta la scena restandone completamente sconvolta.
-Fede.- Una volta che si accorse della sua presenza Madda le andò dietro provando a rincorrerla. -Per favore, aspetta.- La mano della bionda bloccò la piccola figura sul corridoio delle camere.
-Non ci sto capendo più niente, sono successe più cose sta notte che in questi mesi qua dentro.- Il viso della mora si rigò nuovamente, ma la sua amica non poteva permettersi di vederla piangere ancora, così, prontamente, le asciugò le lacrime con il palmo della mano.
-Hai ragione, penso di aver contribuito anch'io. Mi dispiace. Non so come sia stato possibile finire a letto con Ariete. Se me l'avessi detto due ore fa non c'avrei scommesso un centesimo su sta roba.- Madda parlò così velocemente da far quasi sorridere Fede.
-Sta tranquilla amore, non è questo che mi fa star male, anche se Mattia sembra non averla presa benissimo.-
-Non volevo ferire nemmeno lui, ma hai presente quella cosa che almeno una volta nella vita bisogna sperimentare? Ecco. Scopare con una donna mi mancava!- Svizzera era tornata.
-Almeno ti è piaciuto?- La bionda fece roteare gli occhi per poi rispondere con un "Si" eclettico.-Ritornando serie. Che ne dici se raggiungiamo Alessia e ci spieghi un po' cosa ci siamo perse?- Fede annuì ed il corridoio ritornò ad essere vuoto.
Pochi passi più in là, nella camera gialla, Valeria era pronta a ridurre in cenere Angelina, aveva bisogno di sfogarsi e, si era resa conto che non era giusto farlo con Ariete.
-Hai finito?- Ange la guardò male dopo averla invitata a sedersi sul letto all'angolo della stanza. -Mi dispiace, ok? Non avrei dovuto umiliarti in quel modo, ma sapevamo entrambe che ci stavamo prendendo in giro da sole a ritentare di riparare una cosa rotta anni fa.- La bionda si chinò per terra poggiando le sue mani sulle ginocchia della bruna, non perse il contatto visivo. -Ho sbagliato i modi, ne sono consapevole, Fede mi ha forzato la mano con quello stupido gioco, ma non ne è neppure colpa sua. Avrei dovuto agire per il bene di entrambe già tempo fa, invece ho solo peggiorato le cose, mi dispiace.- Le accarezzò la guancia delicatamente. -Io ti ho amata davvero e, tu meriti qualcuno che non ti faccia mai soffrire, dico davvero.- Valeria continuava a fissarla, non era passata la rabbia, ma il sentimento che provava per quella ragazza lì le impediva di buttarle tanta merda addosso in una sola volta. Così, semplicemente, annuì, illudendo la bionda che il suo "consolarla" era stato centrale e d'effetto.
-Ho scopato con Wax.- Ammise comunque dopo un po'.
-Non fa nulla.- Angelina stava iniziando a reagire senza realmente farlo.
-Non rovinare le cose con Federica.-
-Questa è una cosa a cui non voglio pensare adesso.- Nina si sollevò dal pavimento, ma Valeria le afferrò subito la mano quasi a ributtarla giù.
-Smettila di tenerti tutto dentro.- Le due si guardarono capendosi come mai prima d'ora. Valeria la lasciò andare.
-Credo che dovresti scusarti con Arianna.- Le parole in lontananza di Angelina furono una novità per la bruna, ma aveva ragione.Due secondi dopo, Valeria era alla ricerca di Arianna, la trovò in cucina mentre una Federica alticcia e una Madda sfatta sventolavano bandiera bianca quasi in segno di resa.
-Vedo che sono arrivate.- Vale costatò la situazione.
-Già.- Ari fu fredda nello rispondere.
-Senti, io- la bruna iniziò a grattarsi nervosamente il collo -Io non dovevo, ho fatto lo stesso gioco di Angelina, mi dispiace tanto.- Ammettere di aver sbagliato non era affatto facile per lei.
-È tutto ok, ma penso che dopo questa sera il nostro rapporto debba essere strettamente professionale.-
-Perché parli così?- Vale si avvicinò di più all'isola della cucina, come un cliente ad un piano bar.
-Perché io ti amo.- L'affermazione di Ariete fece sgranare gli occhi alla bruna. -Ti amo dalla prima volta in cui ti ho incontrata. Da quando stavi agli stand per l'uni qui a Roma, come se fossi stata realmente interessata a continuare gli studi. Ti amo da quando indossavi quei bikini assurdi anche in piscina, quelli che ti stavano così stretti sopra, ma così perfetti sotto. Ti amo da quando ti ho vista per la prima volta con un microfono in mano. Da quando ho visto il tuo lato sensibile e tenero. Stavi ancora con Angelina ed io, già, ti amavo. Ma tu non hai mai fatto cosa a me, ero solo un modo per non staccarti mai del tutto dal passato.- Vale iniziò a piangere come non aveva fatto prima dall'ora. Arianna le ripulì il viso con un bacio tenue e mite. -Per questo non possiamo continuare.- Afferrò le chiavi della macchina che aveva poggiato sul posacenere "finto" della cucina e, dopo aver guardato per l'ultima volta Valeria, andò via.-Mi dai un passaggio?-
-Andiamo.- Alessia non era in grado di guidare e, dopo aver raggiunto il culmine con le due già stese in cucina, si servì di Ari per un passaggio a casa.Quella serata era stata da dimenticare e, l'alcol in circolo, stava già dando i suoi frutti.
-Ragazze dai, andiamo a letto. Non c'è più nessuno qui.- La strega cattiva si occupò della bella alcolizzata e della sua fedelissima "asina" bionda.
-Cavolo, quanto pesi.- Il braccio di Madda stava pesando sulla spalla di Valeria.
-Sai, capisco perfettamente perché andavi a letto con Ariete, ma non capisco perché l'hai lasciata andare così.- Immaginatevi un'alcolizzato a un bar che inizia a parlare a vanvera e a biascicare trascinandosi le parole come saliva, ecco, Madda aveva appena iniziato a far roteare gli occhi alla bruna.
-Ringrazia che sei ubriaca e che domani mattina non ti ricorderai nulla.-Nel frattempo Fede era rimasta in cucina, Valeria, d'altro canto, aveva solo due braccia e non poteva portarsi dietro entrambe le ragazze contemporaneamente.
La mora stava seduta sulla sedia con la testa letteralmente spiaccicata al tavolo. Nina si affacciò dal corridoio.-Dovresti occuparti tu di lei.- Valeria era tornata per prenderla, ma questo compito, questa volta, non spettava a lei. Così Ange annuì e Valeria tornò in camera sua.
-Andiamo, su.- La signorina Mango provò a prendere di peso la mora, ma una volta che quest'ultima aveva messo a fuoco la figura della bionda aveva resistito con fermezza a non staccarsi dal suo posto. La guardò con aria di sfida, per quanto le fosse possibile in quelle condizioni. Angelina le sorrise. Fede ne rimase sbalordita. -Posso portarti a letto?- Angelina continuò a tentare il suo "salvataggio". Fede, però, fece "no" con la testa.
-Allora vorrà dire che mi siederò qui con te finché non cambierai idea.- Ange occupò il posto accanto alla mora, di rimando, lei, continuò a guardarla con aria smarrita, come a non spiegarsi il senso di quelle azioni.
Fede riappoggiò la testa sul tavolo. Angelina fece la stessa cosa. Le due continuarono a guardarsi. Angelina, a tratti, sorrideva. Fede, a tratti, si faceva incatenare da quei sorrisi.
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Scivola nelle mie Mani vuote
FanfictionE se le nostre fantasie fossero realtà? Ecco come l'ho immaginata io.