Cap14.2 - overdose d'amore -

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-ascolta la canzone-

Senza pov
I giorni passavo, ed anche in fretta oserei dire, le due amanti che non s'erano sapute tenere, continuavano a fare giochi assai strani. Fede guardava spesso Angelina fare le "sue cose", la guardava saltellare in cortile durante gli scleri quotidiani, la guardava bloccarsi sul telefono per tutto il tempo concesso dalla produzione, probabilmente a torturarsi difronte agli insulti di chi, ancora, non l'aveva capita, la guardava anche gioire di tanto in tanto e, manifestare quel suo sorriso a bocca serrata che faceva invidia al mondo, la guardava scrivere, ma la guardava sempre senza farsi notare. Angelina, di rimando, stava dando troppo spazio alla mora, forse perdendola del tutto o, magari, aveva escogitato il piano giusto per rimettersi in sesto e riconquistare la fiducia della ragazza che le faceva sempre battere il cuore in modo tanto forte da sentirlo proprio scalciare sul petto.

Non era un caso, di fatto, che Fede pensasse di non essere mai vista mentre guardava l'altra, Angelina sapeva benissimo che Fede controllava ogni suo singolo gesto e, di fatto, lei rendeva ogni momento accessibile. La bionda aveva lasciato spiragli dentro il suo fingersi libera, la mora continuava, però, a sentirsi esclusa dal mondo dell'altra, serviva che una delle due facesse il primo passo, ma chi avrebbe vinto la partita? Fede prediligeva l'orgoglio, Angelina l'imbarazzo. Cosa poteva capitare di così tanto imprevedibile da far smuovere le acque? Una sfida. La sfida di Fede durante il pomeridiano, dove 22, che non è un numero, ma un nome d'arte, se ne stava in hotel in attesa di essere chiamata, speranzosa di rubate il posto alla nostra mora.

Era successo questo quando la bussa rossa venne afferrata dalle mani di Federica: Angelina aveva perso un battito.

-Tranquilla che andrà bene.-
-Si vorrei vedere se ci fossi tu al posto mio.- Una Fede arrabbiata stava per lasciare la sala comune, ma Angelina non poteva permettersi di vederla stare così, aveva bisogno che la mora reagisse al meglio, non poteva permettersi di perderla realmente nel concreto. Così Nina le acciuffò la busta dalle mani, beccandosi un'occhiata dalla principessa, le due si guardarono per molto tempo prima di iniziare a parlare. Gli occhi di Angelina si erano persi in quelli di Fede, gli occhi di Fede, però, non ressero molto a lungo quello sguardo e finirono con l'abbassarsi in direzione del pavimento.
Angelina aprì la busta per spronarla, ne tirò fuori il contenuto, ma proprio quando stava per iniziare a leggere, Fede la interruppe.

-Adesso basta.- Non la guardò neppure.
-Se vuoi continuare a starmi lontana fai pure, ma non t'azzardare ad andartene via. Non posso perderti.- La bionda fu diretta nonostante non fosse consuetudine per lei esserlo.
-Non dipende da me.-
-Dipende unicamente da te Fe. Io so quanto cazzo sei brava, so quanto mi emoziono ogni volta che ti sento cantare. Mi fai venire la pelle d'oca e, credimi- si indicò le braccia con lo sguardo -non lo dico per dire.-
-Non sono così brava.- Fede era entrata in un loop in cui vedeva tutto unicamente dipinto di nero e, da quel sequel di colorazione era difficile uscirne.
-Vorrei che ti ascoltassi come ti sento io. Sei brava Fe. Sei brava perché mi emozioni ogni volta. Potresti cantare Pedro Pedro ed io mi emozionerei uguale.- Quel piccolo esempio strappò un sorriso dal volto della mora, ma nulla di più. Fede si riprese la lettera e andò via seguita dalla sua scia di negatività. Angelina emise un suono acuto: aveva tentato, ma fallendo.

Durante la sfida Fede fu confortata da Madda che, con il mignolo della fortuna dato dietro le quinte, in qualche modo, l'aveva fatta sentire al sicuro. Angelina, invece, era terrorizzata. A sfida iniziata gli amiciani si alzarono in un supporto collettivo, Fede cantò emettendo le parole e il vibrato direttamente dallo stomaco, in qualche modo si stava sfogando, come a liberarsi da un peso che l'aveva afflitta per troppo tempo in quell'ultimo mese: era l'amore, un amore così disperato da farla stare male, un amore a cui, ancora, non aveva saputo darsi alcuna spiegazione logica, un amore che ti trascina seguendo la corrente verso una cascata diretta nel buio più totale. Stava cantando le sue paure e, solo così, stava riuscendo a tenersi il posto all'interno della scuola.
Quando Maria chiese ad Angelina se volesse dire qualcosa prima dell'esito della sfida, Fede iniziò a piangere.
Angelina si trattenne.

L'esito positivo fece urlare Fede di sollievo. Angelina iniziò a mordersi le labbra per trattenere le emozioni.

Non ne erano ancora consapevoli tutte e due, ma quello che era appena successo, con molta probabilità, era stato il tassello mancante, quello che ti serve a risolvere un intero puzzle per cui hai passato notti intere a tentare di far incastrare per bene ogni singolo pezzo; quel pezzo che, se non hai, sei fottuto.

Angelina e Federica avevano costruito questo con il tempo: non era mai nata amicizia, poiché la loro ammirazione e il loro stato ormonale erano sempre andati oltre dal primo istante, ma lo era diventata col tempo: Fede si fidava di Ange al tal punto da lasciarle spazio all'interno dei suoi momenti buffi, quando la noia ti scivola addosso e inizi ad improvvisare scene così surreali da farle diventare vere, si fidava perché poteva non nascondersi, poteva essere vera anche quando scazzata, poteva essere schietta e non lasciare nulla al caso; d'altro canto, anche Angelina si fidava di Fede, tanto da averla lasciata oltrepassare il muro delle sue insicurezze, dei suoi caotici pensieri a cui, spesso, non sapeva mettere un punto, si fidava perché l'aveva conosciuta tutta e l'aveva amata tutta. Avevano costruito l'amore. L'avevano sporcato di paure. Lo avevano, forse, valutato male alle volte. Avevano cercato di schivarlo perché così forte e caotico da far paura. Avevano tentato di nasconderlo perché impreparato. Lo avevano accantonato insieme ai dubbi. Ma, nonostante tutto, non l'avevano mai messo davvero in discussione.

E adesso che si erano riappropriate del pezzo mancante? Solo il tempo avrebbe potuto dar risposta a questa domanda. Un tempo in cui, se non puoi stare insieme, quantomeno ci provi: ad essere amiche.

-Dai per favore Angelina!- Una Isobel infuriata se ne stava fissa difronte l'isola della cucina, mentre Nina era intenta a fingere di cucinare con le cuffie ben ancorate alle orecchie.
-Guarda che sta parlando con te.- Fede le strappò prepotentemente un auricolare dall'orecchio facendole notare che Isobel reclamava la sua attenzione ormai da diversi minuti.
-Scusa stavo ascoltando Madonna.-
-Uh, e allora sei giustificata.- Il sarcasmo di Federica era palpabile, ma Angelina, ovviamente, non lo colse.
-Ehm.- Isobel si schiarì la voce cercando di attirare l'attenzione a se. -Scusa se interrompo Madonna o Federica Andreani, ma potresti cucinare anche per me? Grazie, che io non c'ho voglia.- La ballerina si gettò sul bancone rispondendosi praticamente da sola.
-Sicura che tu voglia mangiare qualcosa cucinato da lei?- Fede continuava a punzecchiare Nina, ma a quest'ultima sembrava non dare affatto fastidio la cosa, tutt'altro.
-Cucina tu allora, non c'ho voglia nemmeno io.- Angelina imitò il gesto di Isobel fiondando, a sua volta, la testa sul bancone.
-Ogni scusa è buona.- Andreani alzò gli occhi in direzione del soffitto.
-Cucini tu amore?- Indovinate chi non poteva mancare? Proprio lei, la Svizzera.
-Certo che sei una palla al piede.- Fede colpì Maddalena in un gesto "affettivo" per i suoi standard.
-Cucino per tutte solo se.- La mora richiamò l'attenzione.
-Solo se?- Iso sbuffò.
-Solo se Madda ci racconta perché è finita a letto con Ariete.- Le reazioni potete immaginarle.
-Io vorrei sapere piuttosto come è stato.- Isobel si mise una mano sotto il mento in segno di ascolto. Maddalena maledì la mora.
-Sei assurda sei.-
-Vuoi mangiare o no?-
-D'accordo. È stato bello. Fine.- Angelina scoppiò a ridere incuriosendo tutte. Fede le domandò indirettamente il perché di quella risata.
-Ariete ha una buona reputazione.- L'affermazione di Nina fece arrossire la Svizzera, ma innervosire la mora.
-Che ne sai tu?- La domanda da parte di Federica fu più che lecita.
-Era mia amica, no?-
-Spero non amica di letto, non potrei pensare di essere stata con una persona con cui già era stata Angelina Mango.- Madda formulò quella frase in maniera tanto tragica da far ridere tutte.
-Dai, dammi una mano.- La mora schiavizzò Angelina.
-Scusa, ma non avevi detto che non sapevo cucinare?-
-Lo penso davvero, ma saprai tagliare due pomodorini, no?- Federica continuava a punzecchiarla e Angelina ad incassare.

La nuova dinamica che si era creata era più o meno questa: ritornare alle origine senza, però, passare dal via. Non era un segreto che Fede e Nina fossero fatte per stare insieme, ma nella loro mente, in questo momento, era giusto fare le cose in maniera lenta senza rischiare di complicare, ancora una volta, le cose. Era l'inizio di un nuovo capitolo per entrambe. Federica si era ripromessa di concentrare tutta la sua energia sulla sua crescita artistica studiando giorno e notte, Angelina, invece, aveva deciso di concentrarsi sulla sua salute mentale. Nonostante ciò, questo non le impediva di passare dei momenti di sana tortura come quello di prima.

*Avevano bisogno l'una dell'altra, ma stavano ricominciando a piccole dosi per non rischiare un'altra overdose d'amore.*

Scivola nelle mie Mani vuoteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora