Cap18.4 - Vaffanculo -

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La vita è un insieme di sfaccettature devastanti, esiste il bianco, evidenza di qualcosa che ti taglia da dentro facendo credere che sia tutto ok; poi c'è il nero, decisamente un'altra tonalità, l'opposto completo e disarmante del bianco, ma complementare in un modo tutto suo, questo ti fa apparire spenta con un alone di mistero attorno che ti logora, ti travolge, ti rende reale; poi, ancora, abbiamo il grigio, quel pallido colore frutto dell'amore tra bianco e nero, un'equivocabile desiderio di libertà, ma anche di non sentirsi completamente rotta e di accettare entrambe le parti del tuo essere: il tuo cuore e la tua mente; infine vi dirò del giallo, lui è il colore più bello di tutti, è come percepisci il sole dalla terra, il giallo è Angelina, una persona spezzata, ma che nonostante tutto sorride al mondo e lo fa sorridere, una persona che è in grado di entrarti dentro con poco, una di quelle così rare che, una volta conosciuta, non puoi rischiare di perdere.

Sentire le sue mani addosso mi provocava sempre un incessante e continuo desiderio di sentirla ancora di più.
Mi sfiorava il corpo facendo scivolare sopra le sue dita, con delicatezza estrema, come a suonare uno strumento poco accordato, come a non volermi rompere.
In compenso, mi violentava di baci estremi, di morsi sfacciati e di incastri velati.
Volevo sentire le sue dita dentro me e la sua lingua sul mio collo, ne ero così innamorata da non aver vergogna.
Mi sentivo persa ad ogni suo respiro mancato, davanti alla sua intimità completamente bagnata, e ad i suoi occhi assurdamente perfetti, come fossero stati disegnati dal cielo.

"Scopare", questa era una cosa che non avevamo mai fatto io e lei, ma se a definirsi scopata era il sesso violento frutto di desiderio così evidente da non poterlo nascondere, allora, in quel caso, l'avrei scopata e mi sarei lasciata scopare.

-Sei bella d'amare.-
-Vienimi sulla bocca.-

Lo stridere dei suoi gemiti erano diventati qualcosa simile ad un viaggio in aereo in prima classe, potevo vedere le nuvole, sentirle addosso, toccarne ogni indiscrezione curvilinea.
La sua bocca a temperatura infernale faceva intiepidire la mia fredda.
Il suo modo di tirarmi a sé dal sedere, non solo era piacevole, ma mi faceva sentire l'incessante bisogno di volere sempre qualcosa in più da lei, come se potessi aspettarmelo da un momento all'altro.
Soffocare tra i suoi sospiri e sentirmi denudata dai miei.
Non so a cosa avrei potuto paragonare il viola, ma so per certo che, lei, profumava di clematide.
Il rosso sfacciato delle sue guance mi ricordava le rose, il suo spingersi con forza dentro di me mi ricordava il verde dell'Eden.
Era l'assaggio del paradiso prima di finire nel vortice del purgatorio.

Più avanti andava il serale, più la mia paura di non aver lasciato un segno si faceva presente. Sapere di avere più tempo con Angelina era una benedizione, ma il mio interrogativo sul futuro non si era affatto pacato. Cosa avrei fatto fuori da amici? Quante cose avrei trovato diverse da come le avevo lasciate? E come avrei potuto continuare a fare musica?
Ma ce n'era un ultimo che più di tutti mi faceva paura, ed era proprio questo: "E se chi mi segue lo fa solo in funzione di Angelina? Se non avessi dato niente di mio a parte la mia relazione?"

Da giorni, ormai, cercavo di mascherarmi tranquilla, come a mostrare di essere in grado di reggere ogni cosa con estrema tranquillità, ma non tutto ciò che diamo a vedere rispecchia a pieno ciò che ci portiamo dentro e, talvolta, qualcuno di speciale, riesce ad accorgersi anche in mezzo alla luce devastante del sole che, in effetti, qualcosa non va.

-Stai buttata su quel divano da ore, che stai facendo?- Mi affrettai a chiudere il computer e stendermi meglio la schiena intorpidita.
-Da quando ti impicci così tanto dei miei affari?- Scossi la testa guardando Wax inorridita.
-Oh, ma smettila, mi impiccio sempre io, magari con te l'avrò fatto meno.- Detto ciò mi costrinse a spostare le gambe occupando il posto appena sgombrato.
-Sarà. Comunque stavo ascoltando le assegnazioni, per il duetto come ti vuoi comportare?-
-Ci scrivo delle barre, è ovvio.-
-E se le scrivessi io?-
-Tu? Tu mica scrivi Fe.- Lo fulminai nonostante avesse ragione.
-C'è sempre un inizio.- Gli puntai il dito contro bacchettandolo.
-D'accordo.- Spostò le mani al di sopra della faccia con fare teatrale, tipico del rosso. -Ma la parte in inglese la canti comunque tu.-
-Per me va bene, non mi va di far sapere agli altri che le barre le ho scritte io.- Wax mi guardò stralunato.
-Per quale motivo scusa?-
-Nessuno si aspetta nulla da me, perché iniziare a dargli qualcosa adesso?- Potrei giurare di aver visto un sorriso sul volto del ricciolo di mare.
-Bene, non dare aspettative che non puoi mantenere.- Non capii perché le sue parole mi toccarono tanto, non avevo mai avuto una grande considerazione di lui, ma questo non mi frenò dallo starci male comunque.
-Già.- Sussurrai solo quello, poi Wax si alzò lasciandomi intrappolata fra i miei pensieri tetri.
"Marciare sulla vita o farsi sotterrare dai passi di quest'ultima?"
Era questa la vera domanda.

La terza puntata del serale era dietro l'angolo, ma nel senso che noi eravamo già dietro le quinte ed il pubblico già distribuito a pennello sulle scalinate.
Avevo la bocca secca dall'ansia e un magone allo stomaco che non potevo far chiudere dal nulla.
Bastò un bacio di lei, però, che i miei occhi, in precedenze offuscati dal panico, ricominciarono a mettere a fuoco le cose: il suo sorriso. Quel bellissimo sorriso che avrei baciato di continuo.

-Ragazzi è ora-

La registrazione era iniziata, la tensione era rimasta allo stesso livello di prima.

*Prima manche e tocca subito a noi contro i Zerbi-Cele, la paura di uscire si era amplificata.

Arriviamo al ballottaggio io, Alessio e Wax. Maria si blocca avvisandoci che questa sera ci sarebbe stata una sola eliminazione, butto via un sospiro di sollievo, poi canto Valerie continuando a cercare lo sguardo di Angelina sulle gradinate.

Salva al primo colpo mi risiedo al mio posto, ma l'ansia non passa. Wax finisce al ballottaggio finale, il peso del canto sulla mia squadra me lo sento ricadere addosso.

Inizia la seconda manche e al nostro posto scendono i Cuccalo, pensare di dover stare ancora lontana da Nina mi mette tristezza, ma continua a guardarla, questa volta da una prospettiva più ampia. Vedo lei e Madda in una sintonia parecchio strana e ripenso alla volta in cui le ho viste parlare in stanza, inizio a farmi domande sopra domande, ma senza trovarne risposta. Vedo Madda tenerle la mano, inizio a provare gelosia, nonostante io sappia quanto sia immotivata, Madda è mia amica, Nina è .. Nina.

Arriva il turno di Engy, canta lift me up, come fosse baciata dagli angeli, penso al significato della canzone ricollegandola a suo padre, penso a come l'avesse fatta sentire preparare questo pezzo, penso che non mi aveva detto nulla.
Al ballottaggio arrivano Samu, Madda e la mia bionda. Le vedo ancora affini, Engy mi guarda poco, Madda per nulla. La testa mi gira ancora. Samu va al ballottaggio finale.

Arriva il fatidico guanto dei prof e, finalmente, posso stare un po' con Engy.
Aspetto che sale le scale, ma come arriva chiede di andare al bagno, Madda la segue, la cosa mi puzza, respiro con fatica, vedo Wax fare facce strane.

Passano i minuti, le vedo arrivare, ma faccio l'indifferente aspettando che sia lei a cercarmi, non lo fa.

La terza manche riparte, la sfida continua.
Restano Wax e Samu, rientriamo in casetta, la puntata finisce, io sono salva, ma piena di dubbi e rabbia.*

-Mi spieghi che cazzo stai combinando?-

Scivola nelle mie Mani vuoteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora