Cap16.2 - il mio cuore è impegnato -

395 39 8
                                    

*Sono cresciuta con Cris Morena, quindi vi beccate questo..^*

-Ti ho cercata ovunque, perché sei qui da sola?- Una voce smorzò il mio tormento interiore, riportandomi ad una realtà che avrei presto dovuto affrontare.
-Ehi, sono contenta che tu sia entrato.- Sorrisi difronte al moro mettendomi composta sul letto e facendogli spazio.
-L'ho fatto anche un po' per te.- Quella rivelazione mi fece male.
-Che vuoi dire?-
-Non abbiamo avuto modo di conoscerci bene, e più ti vedevo qui dentro più ti percepivo lontana. Quando ho saputo della tua relazione con Giovanni ho capito.-
-Cosa hai capito?- Si avvicinò a me in modo pericoloso, percepivo il suo respiro addosso ai miei capelli.
-Che avrei dovuto fare questo molto tempo fa.- Protrasse le sue labbra contro le mie facendole intrecciare in un bacio che non seppi respingere subito, ma dopo qualche secondo.
-Scusa, ma non posso.- Mi alzai dal letto. Lui fece lo stesso.
-Perché no?-
-Il mio cuore è impegnato.- Ammisi più a me stessa che a lui.
-Mi dispiace allora, ma sappi che sono qui per te.- Sembrava una sfida la sua, una sfida che non mi piaceva affatto.
-Fede?- La voce di Maddalena interruppe quel momento di disagio.
-Arrivo.- Sorpassai il ragazzo dai lunghi capelli e mi avvinghiai alla mia amica.
-Non avrei mai pensato di dirlo Madda, ma ottimo tempismo.- Le diedi un bacio sulla guancia e mi ancorai al suo braccio lasciando la stanza con Diego ancora dentro.

Una volta fuori sul portico feci un sospiro di sollievo.
-Si può sapere che diavolo è successo?- Finché Svizzera non mi chiese spiegazioni.
-Mi ha baciata.- Mi toccai le labbra come a sentire ancora il sapere delle sue.
-Eh? Ma sei pazza?-
-Mica l'ho baciato io.- Sbuffai.
-Hai baciato chi?- Fu in quel momento che mi resi conto che Angelina era appena uscita sentendo tutto.
-Ange non è come pensi.- Dissi questo come quando nei film il cornuto scopre di essere tale, mi sentii morire quando la mia bionda fece per andarsene. -Ti prego.- Iniziai a piangere, non avevo nemmeno la forza per bloccarla.

Un momento. Solo un momento. Era stato necessario a mandare a puttane tutto quanto. Un momento in cui la nebbia ti penetra gli occhi e, ti offusca la mente, il fumo arriva ai polmoni, ti impedisce di respirare, ti toglie il respiro, come se qualcuno avesse appiccato un incendio e frammenti di vita venissero rasi al suolo, bruciati, spazzati via come cenere di sigaretta. Un momento, nulla più di un momento. Era stato necessario a farmi crollare.

Le ginocchia iniziarono a cedere fino a poggiarsi al suolo, sentii Maddalena abbracciarmi le spalle, come a cercare di dirmi qualcosa: "Sorreggiamo il peso insieme, non ti lascio sola."

-Non lasciarmi sola.- Fu l'ultima cosa che sussurrai finché Svizzera non mi prese di peso e mi trascinò nuovamente dentro in camera nostra.

-Fede si risolve tutto. Adesso per favore, spiegami. Andrò io a parlare con Angelina.- Il tentativo di rassicurarmi stava piano piano fallendo. Cosa dovevo spiegarle? Che Diego mi aveva mandata in confusione? Che un coglione come lui era riuscito con un semplice gesto a fare tutto quello che avrei voluto da Angelina in quei 4 mesi di silenzio? Come gliela spiegavo una cosa del genere? Non lo feci. Continuai a singhiozzare fino a non avere più lacrime. -Fede.- Madda non si arrendeva però, come sempre.
-Madda, vai a parlarle, per favore.-
-Per dirle?-
-Dille che ha sentito male, inventati qualcosa, ti prego.-
-Non posso farlo Fe. Non posso dire cazzate ad Angelina.- Aveva ragione, non se lo meritava.
-Vorrei che non l'avesse sentito così, adesso, in questo modo.-
-E come avresti voluto dirglielo?-
-Non adesso, quando avrebbe capito.-
-Capito cosa Fe?-
-Che se non ho la certezza di averla sempre rischia di perdermi. Però, forse, l'ho già persa io.- I rubinetti continuarono a scorrere, Madda smise di parlare.

Pov Angelina
Era tutto così surreale. Non ci stavo capendo nulla. Dall'entrata di Diego, allo sguardo di Fede, al suo bacio insipido, il nostro non parlare e quella maledetta confusione che mi mandava in tilt il cervello. Dove sbagliavo? Se ancora dopo tutto non riuscivo a renderla mia.
Quella frase, sentita così per caso, fu la conferma e la rovina di tutto:
"Mica l'ho baciato io."
Sapevo che stava parlando di Diego, ero tonta, ma ancora non ero diventata cieca come il protagonista di quel film guardato la sera prima.

Scivola nelle mie Mani vuoteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora