La morsa che mi stringeva lo stomaco stava poco a poco coinvolgendomi anche il petto, era una sensazione strana, quasi a me sconosciuta nelle relazioni che avevo sempre avuto: la gelosia.
-Allora?- Ariete aspettò che la mora avesse finto di bere.
-Non male.- Ammiccò lei.
-Non mi daresti mai sazio, non è vero?-
-Chissà. Magari un giorno potrai avere più certezze.- Fede l'aveva stesa, ma non nel modo in cui avrei voluto io.
-Pausa sigaretta?- La non fumatrice richiamò l'attenzione di Fede trascinandola fuori e lasciando il mio triangolo scoperto.-Vi lascio un po' da sole, avrete molto di cui parlare.- Anche Valeria, però, poco dopo decise di allontanarsi dalla stanza.
-Come ti vanno le cose qui?- Ari cercò di attaccare bottone per prima.
-Sto cercando di capire un po' di cose al dire il vero.-
-Tipo?- Quella domanda era stata l'occasione per poterle dire che Federica era off-limits.
-Presente Federica?-
-Oh certo. È davvero un tipetto.- Ammiccò dandomi un colpo sulla spalla.
-Ecco, appunto. Prima che entrasse Valeria io e lei stavamo insieme.- A dirla tutta non sapevo se la nostra potesse o meno definirsi una relazione, ma nel dubbio decisi di essere più chiara possibile con la mia amica.
-Afferrato.- Quella fu la sua risposta dopo un minuto di silenzio interminabile.
-Bene.- Questa volta fui io a darle un colpo sulla spalla.
-Però non capisco.-
-Cosa?-
-Hai lasciato quella ragazza per poter riprovare a stare con Valeria. Perché?- Domanda lecita. Tanto lecita da non saper trovare una risposta valida a quel paradigma assurdo.
-Mi sentivo in colpa.- Ammisi sotto voce. -E non volevo rimanere col dubbio di sapere come sarebbe potuta andare con lei se io non avessi tirato conclusioni affrettate.-
-Ci sta Ange. Ma il passato non dovrebbe mai interferire con il presente.- Sembrava sincera, sembrava volesse aiutarmi in qualche modo, ma c'era qualcosa che non mi tornava.
-Beviamoci su.- Alzai un bicchiere mezzo vuoto e sorrisi cercando di non pensare a nulla. Fra meno di un'ora quest'anno strano si sarebbe annullato dando spazio ad altre possibilità.Pov Federica
-Hai davvero comprato tutta questa roba?- Una volta aperta la macchina di Ariete restai sbalordita di quante bottiglie d'alcol fossero poggiate sui suoi sedili posteriori.
-Meglio prevenire che curare.- Il suo modo di provarci mi faceva troppo ridere, ma dovevo giocarmi bene la mia parte.
-Allora, tu e Valeria?- Cercai di far quadro alla questione.
-È acqua passata, se la vera domanda è "Sei libera?" sappi che la risposta è si.- "Acqua passata" ergo era successo qualcosa tra quelle due, ergo Valeria era una grandissima ..
-Uhm. Vai oltre.- Il mio buon gioco di viso fu utile a quella assurda circostanza, mi sembrava di star giocando una partita a poker, in cui, indubbiamente, avrei senz'altro dovuto vincere.
-Ho preso tutto, ti dispiacerebbe chiudere la macchina?- Così fatto la segui dentro cercando di continuare il mio gioco malsano.
Flirtare con Ariete di fronte ad Angelina mi sembrava quasi giusto. Ero stata così male nei giorni precedenti che, per una volta, volevo prendermi qualche vittoria. Ma la mia cara amica Madda, decise di stoppare un attimo la situazione.
-Pausa sigaretta?- Di certo l'unica a non sapere che Madda nemmeno fumava era Ariete, così, trascinata anche dalla rossa, mi costrinsi ad andare fuori sul portico e ad interrompere quel gioco malsano.-Fede che cazzo sta combinando? Non sei nemmeno ubriaca porca troia.- Svizzera mi rimproverò.
-In realtà credo che stia facendo bene. Ma le hai viste?- Ale puntò lo sguardo su Valeria ed Ange che erano rimaste dentro con la loro amica. -Non fanno nulla per nascondere quello che c'è fra loro. Allora perché Fede non può giocare un po'?- Non pensavo che qualcuno fosse in grado di zittire Madda, ma Alessia ci riuscì.
-Stavano insieme.- Le mie parole sotto voce cercarono di rivelare il rivelabile.
-Scusa?- Madda ritornò a far girare aria all'interno della bocca.
-Valeria e Arianna. Hanno avuto una storia.- Così raccontai quello che Ariete mi aveva detto pochi minuti prima alle mie amiche, lasciandole di pietra.
-Scusa se mi intrometto Fe, ma mi sono troppo appassionata alla cosa, inoltre Madda mi racconta sempre tutto di tutti, comunque, credo che Angelina debba sapere la verità.- La sorella di Maddalena parve essere più loquace di lei.
-Mi ha lasciata. Che gliela dica qualcun'altro la verità. Sono stanca dei giochi cazzo.- Mi alzai riluttante e entrai dentro passando per la cucina, dove Ariete e Ange parlavano tranquillamente come se non fosse mai successo nulla. Schifata dalla situazione percorsi in fretta la stanza e mi tuffai sul divano della sala comune. Volevo solo sprofondare la testa sul cuscino aspettando il conto alla rovescia. Ma la mia missione fallì miseramente.-È tutto ok?- Dopo soli pochi minuti di silenzio assordante, Angelina venne in mio soccorso come Spiderman per la sua Mary Jane.
-Che vuoi?-
-Non capisco cosa dici se parli ad un cuscino.- Così sollevai il volto giusto per lanciarle un'occhiataccia.
-Che vuoi?-
-È capodanno, e la tua migliore amica è qui, quindi che ci fai da sola sul divano?-
-Ti preoccupi per me?- Sbottai. -Non farlo.- Rifiondai la testa sul cuscino.
-Non puoi chiedermelo.- Le sue mani iniziarono a scavare tra i miei capelli cercando invano di scoprire parte del mio viso.
-Engy cosa vuoi?- Questa volta la mia timbrica si alzò di livello.
-Ti faccio così schifo?- Quella domanda mi annientò.
-Voglio stare da sola, per favore.- Ritornai calma.
-D'accordo.-Avrei potuto dirle la verità ed avere di nuovo la mia Angelina tutta per me, ma non so se quello era il modo migliore per poterla sentire veramente mia. Così, presa da un irrefrenabile sensazione di riscatto, mi alzai svelta dal divano e mi diressi in cucina dagli altri.
-Obbligo o verità?- Era l'ora dei giochi.*Spazio Autrice*
Forse aggiorno di pomeriggio perché è davvero troppo breve. Love you. Ps. Questa parte riassume il mio crollo emotivo durante queste settimane, non vi ho abbandonati, è che non sono stata nemmeno in grado di prendermi cura di me stessa.
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Scivola nelle mie Mani vuote
FanficE se le nostre fantasie fossero realtà? Ecco come l'ho immaginata io.