Cap16.5 - fulmini -

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Pov Federica
Il bacio di Diego, la reazione di Angelina, l'interesse di lui e i piani di lei per non stare sola con me mi stavano bucando lo stomaco.
Sentivo un vuoto dentro al quale non riuscivo a fare a meno di aggrapparmi, era il terrore delle conseguenze, era sapere che per Angelina, quel piccolo intoppo che era stato l'ingresso del mio ex frequentante, poteva essere deleterio e farle fare 100 passi indietro quando io, in verità, ne aspettavo ancora mille in avanti da parte sua.
Volevo sentirmi in pace con me stessa e con le mie scelte, ma non potevo negare la sensazione che avevo provato al sentirmi desiderata, era una cosa a cui non ero più abituata da tempo e, Diego era stato l'artefice del mio casino interiore.
Sentivo ancora le sue labbra sulle mie, il che mi faceva paura ed io la paura riuscivo a sconfiggerla solo fra le braccia di Ange, paradossale, insensato, ma vero.
Era buttarmi fra le sue braccia ed ignorare lui l'unica cosa logica da fare.

Quando Ange decise di andare a fumare dopo cena, io non mi sentii di ritrovarmi in mezzo fra lei e il moro, così mi diressi in camera mia a preparare tutto l'occorrente per la serata, Iso mi seguii e Megan era già in camera quando entrammo.

-Che state combinando?- La riccia notò il mio arsenale ben riposto all'interno della mia valigia da lavoro.
-Facciamo una serata tra ragazze, pensavo stessi con Gianmi, resti con noi?- Invitai Meggy a restare in camera mia che per altro era anche la sua, lei annuì ed iniziò a darci una mano.
-Fede, ti va di parlare prima che Ange arrivi?- La domanda di Iso mi sapeva di strano, non si era mai veramente messa in mezzo fra noi, o quantomeno non aveva questa gran confidenza per farlo con me.
-Di che vuoi parlare?- Spostai il mio sguardo sul suo indicandole tutta la mia attenzione.
-La conosci, sai che adesso cercherà di darti i tuoi spazi come tu hai fatto con lei.- Annuii invitandola a continuare. -La sceglierai, non è vero?- Quella domanda mi fece pensare che mi stavo quasi trovando nel programma sbagliato, la mia storia con Angelina era diventata un trono classico di uomini e donne.
-Ragazze credo che.- Megan non continuò la frase, ma fece cenno che qualcuno aveva appena varcato la soglia della porta: Ange era appena entrata impedendomi di rispondere ad una domanda a cui, per altro, non avevo ancora ben chiara la risposta.

Quella sera provai a spegnere l'interruttore, pensando solo a quanto bello fosse quel momento di condivisione.
Eravamo noi 5, le ragazze della casa, quelle "pazze" della casa.

Quando costrinsi Ange ad applicarmi la maschera per i capelli, però, quello che non mi sarei mai aspettata era di ritrovarmi in bagno urlante di fronte allo specchio.
La mia fortuna era stata quella di avere i capelli castani, altrimenti più che riflessi rosa mi sarei ritrovata ad assomigliare ad una Barbie Dreamtopia.
Ma Nina questo non poteva saperlo, così le feci credere di aver fatto un danno irreparabile finché non uscii dal bagno.

-Adesso ti tocca asciugarli.- Lanciai il phon alla mia bionda, mentre Megan e Iso ridevano sotto i baffi, probabilmente avevano capito tutto, Madda, invece, era terrorizzata proprio come Nina.
-Aspetta.- Svizzera mi bloccò la mano impedendomi di togliermi l'asciugamano dalla testa.
-Che vuoi?- Scossi la mano cercando di scansarla, fu vano.
-Devo assolutamente riprenderti.- Scoppiai a ridere.
-Riprendi Angelina.- Mi tolsi l'asciugamano.
-Oh cazzo. Menomale.- Nina mi abbracciò sollevandomi a due centimetri da terra. Era piccola, troppo.
-Hai 2 anni, lo dico io.- Restai immobile mentre mi rimetteva giù. Le nostre fronti si scontrarono, ma il "clic" del piccolo fulmine che ci stava sventrando addosso venne interrotto da Maddalena che mi gettò un cuscino in faccia.
-Non farlo più. Mi hai rovinato il video.- La guardai male, ritornò seria.
-Iso, Madda, andiamo un attimo in cucina? Ho voglia di qualcosa di fresco.- Megan, evidentemente, era stata l'unica a cogliere il segnale.
-Ma, vai con Iso, io sono stanca morta.- Madda si spaparanzò sul letto, Megan la trascinò per un orecchio, una scena che non può essere descritta, solo immaginata.

Così, nonostante l'incapacità di Svizzera di levarsi da in mezzo alle p***e, io ed Ange restammo sole.

-Saresti stata bella anche con i capelli rosa.- La bionda cercò di smorzare, ancora una volta, la situazione.
-Lo dici solo perché il danno l'avresti fatto tu.- Misi il broncio incrociando le braccia al di sopra del petto.
-Anche.- Sollevò gli occhi al soffitto. -Ma è la verità, in ogni caso, tu sei bella sempre Fe.- Mi spostò i capelli, ancora bagnati, dietro l'orecchio. -Dovremmo parlare, volevo evitarlo, ma non credo sia possibile.- Iniziò a guardare il pavimento mettendomi ancora più ansia, sapevo già cosa voleva dirmi, Iso, a suo modo, aveva cercato di avvisarmi, ma non ero pronta.
-Di cosa vuoi parlarmi?- Feci la finta tonta cercando di recuperare il suo sguardo con le mani.
-Capisco solo adesso perché quando è entrata Valeria hai fatto ciò che hai fatto.- Sentirle pronunciare solo il nome mi dava ancora prurito.
-Cosa vuoi dire?- Le afferrai la mano destra stringendola fra le mie e portandomela sul petto.
-Voglio dire che hai il diritto di capire se con Diego avresti potuto costruire qualcosa fuori di qui. Ci ho parlato, sai? Ed ha qualcosa che io non potrò, forse, mai darti. Però- Cercai di capire, ma mi era difficile, quasi impossibile comprendere il motivo delle sue parole miste a lacrime sul volto.
-Però?-
-Tu meriti molto più di quanto io ti abbia mai dato.- Come glielo spiegavo che era solo la sua convinzione nel volere me l'unica cosa che mi serviva a fare andare avanti quella cosa? Perché non le entrava in testa? Che volevo solo che lei imparasse a lottare un po' per me, per noi.
-Non aggiungere altro.- Staccai le mani e cercai di andare via, mi sembrava inutile ripetermi ancora e ancora.
-Federica, tu meriti molto di più, ed io voglio imparare a dartelo. Per questo ti chiedo di scegliere me.- Alzò il tono di voce, non l'avevo mai sentita urlare. Le sue parole mi paralizzarono. -Devi scegliere me, ma anche chiarirti i dubbi che, sono sicura in questo momento hai. Devi scegliere me, perché vuoi me, nonostante lui.- Volevo prenderla a schiaffi, volevo urlarle contro che io l'avevo già scelta più e più volte, che era colpa sua se non avevo più fiducia nella sue parole, che stava ripetendo un'altra volta lo stesso errore, volevo colpirla, ma l'unica cosa che riuscii a fare fu voltarmi e baciarla.

Scivola nelle mie Mani vuoteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora