Cap13.4 -Addii o arrivederci?-

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Pov Federica
Erano passate già un paio di settimane dalla fine di quel capodanno infinito, la casa puzzava ancora di novità e disprezzo, la verità era che non tutti avevano saputo superare al meglio quella notte e, io, non ero da mano.

La notte in cui Angelina mi lasciò sul mio letto mi sentì scomparire. Era riuscita a tirare fuori la parte migliore di me, ma al tempo stesso aveva saputo distruggere tutto. I nostri sguardi sul tavolo della cucina li ricordo ancora come fosse ieri, non avevamo più parlato dopo l'ultima discussione, ma sapere che ancora, in qualche modo, continuava a preoccuparsi per me, mi faceva sentire al sicuro e amata. Le avevo detto che l'avrei aspettata ancora e, così cercai di fare.

Erano cambiate un po' di cose da quella notte, ma non il nostro amore l'uno per l'altra; non eravamo comunque pronte a ricominciare: lei aveva i suoi motivi autoinflitti, io, del resto, avevo la mia dignità. Per quanto l'amassi non potevo ancora farmi pensare dal resto del mondo come una seconda scelta, l'opzione b al tentativo fallito di ritornare insieme a Valeria.

-Oggi dobbiamo registrare la puntata, mignolo?- Madda smontò i miei pensieri mentre me ne stavo ferma di fronte all'armadio alla ricerca di cosa indossare.
-Di già? Dici che abbiamo bisogno di fortuna in più oggi?- La mia domanda fu lecita, il suo sguardo si riempii di vergogna.
-La produzione ha scoperto tutto Fe. Pensi che non prenderanno nessun provvedimento?- Il criceto stava girando nella ruota.
-Si, hai ragione.- Così le porsi il mignolo.
-Se dovessi uscire sappi che ti voglio bene.- Madda mi stava mettendo ansia.
-Dai amore non dire così, non uscirai, ok?- Annuì, ma in maniera poco convincente.

Questo era quello che era successo: qualche giorno prima, dopo l'eliminazione di Cricca dal programma, Isobel aveva deciso che era giusto spifferare tutto alla produzione, dell'erba fumata, degli invitati poco graditi e del casino che ne era seguito alla fine: non tocca a me dirvi che Valeria rientrava in tutte queste categorie, d'altronde lei aveva portato Ariete, lei aveva deciso di fumare e, sempre lei aveva finito per schiaffeggiare la sua ospite davanti a tutti.
L'australiana non aveva ben gradito l'uscita del piadinaro, ma questa è una storia che custodivamo solo io ed Angelina: nessun altro sapeva che la vera "spia" era stata Isobel.

-Ragazzi per favore iniziate a farvi microfonare.- La voce della produzione appariva dall'alto come un segnale di Dio, inquietante, ma d'effetto.

Una volta entrati in studio l'incazzatura di Maria si percepì tutta. Avevamo davvero fatto un bel casino, ma sapere che Valeria avrebbe potuto lasciare il programma a causa di quella notte non poteva, di certo, rendermi triste. Non ero una cattiva persona, ma ero comunque una persona sincera.

La prima ad intervenire fra i professori fu proprio Lorella Cuccarina, insegnante di Valeria e di Cricca: il ritorno del "figlio al prodigo" scosse gli studi. La sfida che avrebbe dovuto fare Valeria era proprio con quest'ultimo, ciò voleva dire solo una cosa: il suo destino era segnato; ma non perché Giovanni fosse più bravo di lei, ma perché in quella situazione lui era apparso come l'eliminato ingiustificato e Valeria come l'artefice di un complotto mondiale.

La cosa che, invece mi rattristì durante la registrazione fu l'eliminazione di Tommy; era stato l'unico a non fare nemmeno la sfida, Zerby l'aveva cacciato senza remore. Non parlavo con Dalì da quando a capodanno aveva confessato di avere una cotta per me, mi sentii in torto quando abbandonò lo studio senza neppure avere la possibilità di salutarci, ma, in cuor mio, sperai di rivederlo una volta rientrati in casetta.

Così, con Cricca di nuovo dentro e Valeria e Tommy fuori dai giochi, la puntata ritornò piatta; quasi piacevole che fosse così.

Guardavo Angelina ogni tanto, il che non era affatto facile essendo io un banco davanti a lei. Mi giravo apposta per vedere le sue espressioni ed i suoi gesti. Quando Valeria lasciò lo studio pensai al fatto che nemmeno loro due avevano parlato un granché da quella notte e, non potei fare a meno di pensare al se Angelina fosse dispiaciuta dell'uscita dell'altra o meno.

Per un momento, poi, me ne ritornai composta, Maria mi aveva lanciato talmente tante occhiatacce che non volevo essere io il capro espiatorio della sua sfuriata iniziale.

La puntata terminò e Madda corse subito da me per abbracciarmi.
-Ti avevo detto che non saresti uscita!-
-C'è troppo bisogno di me all'interno di questa scuola per creare ancora un po' di gay panic.- Ammiccò lei quasi seria facendomi scoppiare a ridere.
-Cosa farei senza di te.- Roteai gli occhi prendendola giusto un po' in giro.
-Devo risponderti?- Capii che le cose stavano tornado alla normalità quando iniziai a tollerarla nuovamente poco.
-Madda. Non farti odiare.-
-Vi lascio.- La sua frase mi fece accorgere della presenza di Tommy dietro di me. Eravamo ancora agli studios, non mi sarei aspettata di vederlo lí.

-Posso salutarti?- Guardare il quarterback dal basso ormai era una mia prerogativa, ma non mi ero mai accorta di quanta tenerezza si nascondesse dietro i suoi occhi quando si fissavano ai miei. Avrei voluto chiedergli scusa, dirgli che la sua amicizia era stata come un'ancora all'interno di questo mondo alternativo in cui c'eravamo catapultati, che con lui mi sentivo al sicuro e, che forse, se si fosse tuffato prima di Piccolo, avrebbe anche avuto una possibilità, ma non potevo farlo, non potevo ammettere questo a me stessa e, al tempo stesso, lasciare lui con l'amaro; così, semplicemente e cautamente mi fiondai all'interno delle sue braccia, mi sarebbe mancato.
-Fede, mi raccomando.- Lo guardai staccandomi e fissandolo cercando di capire cosa volesse dirmi. -Tu sei un pezzo unico, uno di quei cristalli che non nasce dalle miniere e dal carbone, non permettere mai a nessuno di farti sentire "una qualunque" tra i diamanti.- Gli sorrisi e mi rituffai nella mia fortezza.

Ma mentre me ne stavo lì in silenzio, non potei fare a meno di vedere, con la coda dell'occhio, la mia Angelina che se ne stava tranquilla a parlare con la bruna. Ripensai alle parole di Tommy e capii a cosa realmente stesse alludendo: anche lui, forse, aveva pensato che per Nina, io, fossi solo un opzione tra le tante.

L'abbraccio, che da una parte parve interminabile, giunse comunque al termine, dovevamo rientrare in casetta, le luci lampeggianti della sala relax non facevano altro che indicarci l'uscita: la puntata era giunta al termine, dovevamo tornare alla convivenza.

Una volta rientrati, però, mi sentii crollare, avevo retto così bene e, così a lungo, che non mi ero resa conto di quanto il tutto, in verità, mi stesse logorando dentro.
-Fede, mi aiuti a cucinare?- Il siciliano fece in fretta ad accorgersi del mio umore sotto terra.
-Non so nemmeno friggere un uovo.- Costatai facendolo ridere.
-Dai, ti insegno io! La cucina è un ottima distrazione, chiedi a nonna Teresa!- Rise solo. -Quando si separò dal suo primo marito non faceva altro che sfornare torte, per carità, erano buone, ma io sono già basso, pensami anche grosso! Sarei sembrato una palla di riso rotolante!- Questa volta Samu riuscì a coinvolgermi nella sua risata; era assurdo come quel piccoletto riuscisse a risollevarmi il morale parlando semplicemente della sua vita come fosse una commedia, invidiavo quasi il modo in cui si sapeva prendere in giro da solo, ma quello, pensai, forse era una prerogativa dei siciliani.
-Che cuciniamo di buono?- Indossai il grembiule gentilmente legato da Samu stesso.
-Io e Madda siamo rimasti in gioco, dunque facciamo la mia pasta preferita e, credimi, è impossibile che non diventi anche la vostra!- Uscì fuori un sacchetto dal frigo, puzzava di pesce, mi tappai il naso. -Mi sono fatto comprare la seppia, oggi mangiamo la pasta col nero!- Sorrise leccandosi i baffi come se avesse già cucinato e mangiato anche.
-Che?- Madda spuntò come un fantasma.
-La pasta con il nero di seppia.- Quando Samu iniziava a puntualizzare aiutato dalle dita non potevo fare a meno di ridere.
-Mai mangiata.- Sbottò la bionda. -E se non mi piace?- Continuò incrociando le braccia.
-Fai piangere gli angeli.- Fu serio.
-Questo chi lo dice? Nonna Teresa?- La risposta di Madda arrivò come se a rispondere fosse stato Tommy stesso, la guardai e ci capimmo al volo.
-Devi fare le veci di Dalì prendendo in giro il povero Samu?- Disegnai l'evidenza a parole.
-Dai, cuciniamo!- Madda annuì sorridendo per poi farsi legare un grembiule addosso anche lei. Sembravamo le space girls di nonna Teresa, una scena da non commentare.

Erano questi i momenti per cui pensavo che, alla fine dei conti, vivere di drammi, era una prerogativa di chi poteva permetterselo. Mi piaceva la serenità che si racchiudeva dietro piccoli momenti come il cucinare insieme ad un amico che non fa altro che parlarti della nonna. Cerchiamo sempre di rendere la nostra vita un caos, perché troppo innamorati dagli effetti a sorpresa, dal casino degli eventi che non sappiamo controllare, ma ci dimentichiamo di quanto possa essere bello il mondo se, semplicemente, vissuto con leggerezza. Era in quella chiave lì che avrei voluto continuare il mio percorso all'interno della scuola di Amici: basta drammi e complessi e paranoie, solo leggerezza e amore e rispetto.

Scivola nelle mie Mani vuoteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora