Cap17.1 - leggerezza -

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Pov Federica

-Mamma? Mamma.- Andai in contro alla mia donna sperando che non fosse successo nulla di grave. Quando la produzione mi diede la notizia mi sentii quasi mancare, quale poteva essere il motivo di quella visita? Cosa poteva essere successo di così tanto eclatante da costringerla a venire fin qui piuttosto che chiamarmi?

-Mamma, papà? Papà sta bene?- Ero così vicina a lei da sentirne il respiro.
-Non mi saluti?- Il suo spalancare le braccia mi fece saltellare sul posto. Mi fiondai a picco sul suo corpo, mi era mancata talmente tanto quella "ciambella" di protezione che, una volta avvolta dal dolce calore del suo corpo non potei fare a meno di piangere.
-Papà sta bene?- Continuai a chiedere in attesa di una risposta.
-Papà sta bene amore mio, stanno tutti bene.- Mamma mi asciugò le lacrime con il palmo della mano. -Sono qui per te.- La abbracciai ancora una volta prima di stringerci in disparte su un muretto lì vicino.

-Mi hai fatto preoccupare.- Gettai via un sospiro di sollievo.
-No amore, non volevo che ti preoccupassi. Volevo solo parlarti, ho incontrato Alessia qualche giorno fa, è tornata a Roma per una settimana.- Alla presenza di Ale all'interno del discorso andai un po' in panico.
-Cosa c'entra Ale, mamma?-
-Mi ha raccontato.- Come disse questo mi alzai all'istante inveendo contro la mia migliore amica che neppure era presente.
-Cosa ti ha raccontato?-
-Calmati prima.- Mamma mi prese le mani ed io cercai di far prevalere la ragione all'ira.
-D'accordo, però parla, perché sei qui?-
-Mi ha detto di Angelina, pensava che io lo sapessi, non arrabbiarti con lei.- Fiondai una mano tra i capelli, mamma me la riportò giù. -Perché non ne hai parlato con me a mamma? Ti vergognavi? Perché se è così non devi Federì. Mamma ti vuole bene uguale. Però dimmi una cosa, ti ha fatto soffrire molto?- Era assurdo come ogni singola parola che aveva appena pronunciato mi stesse lentamente portando via la salivazione.
-Mamma io la amo.- Fu l'unica cosa che riuscii a dire prima di piangere un'ennesima volta nell'arco di 10 minuti.
-Lo so amore, lo so. Ma nessuno può far soffrire la mia bambina.- Le carezze sui miei capelli valevano molto più di 100 parole.
-Vorrei solo che capisse.-
-Cosa Federì?- Le spiegai un po' la situazione, le parlai per fino di Diego, del modo assurdo in cui quel posto ampliasse ogni cosa. Mi era mancata, avevo bisogno di lei nella mia vita e ne avrei avuto sempre.

-Piccola mia. Devi fare quello che ti senti. Se c'è una cosa su cui concordo con Angelina è proprio questa: non precluderti le cose, stacci in mezzo, lascia che ciò che deve accadere accada, tu hai già fatto abbastanza.-
-Ti amo più di ogni cosa.-
-Adesso devo andare, mi avevano dato solo mezz'ora. Ma per qualsiasi cosa chiama, puoi parlare con me, io sono tua madre, ti conosco meglio di te stessa Chicca.- Un bacio sulla fronte che sapeva dell'amore più puro della mia vita fu il saluto fra me e la mia mamma.

Dovetti tornare a quel mondo lì, quello piccolo piccolo che era diventata la vita vera. Dovevo tenere conto di ogni singola parola di mamma, volevo farlo, lei non si era mai sbagliata su certe cose. Alla fine penso, non è solo un detto il fatto che "le mamme hanno sempre ragione".

Tornai a scuola ed iniziai la mia lezione con ancora in testa tante incertezze, ma anche tanta voglia di vivere ogni cosa per come doveva essere vissuta: con leggerezza e amor proprio.

Una volta finite le lezioni della mattina tornai in casa, avevo voglia di raccontare ad Angelina che avevo visto mamma, ma il primo ad accogliermi fu Diego che, con fare scazzato, se ne stava solo immobile sulla poltrona esterna del portico.

-Tutto ok?- Non mi sentivo di ignorarlo.
-Si si.- Presi posto accanto a lui, sapevo bene che stava mentendo.
-Rifaccio la domanda o smettiamo di giocare?- Amavo i giochi, ma dipende con chi non sopportavo di mandarli avanti per lungo tempo.
-Di che gioco parli?-
-Dai, lo sai bene. Sei entrato qui facendo lo sborone e adesso che ho preso a parlarti sembra che ti sia passata ogni fantasia.-
-In effetti è così.- La sua affermazione, nonostante il mio scarso interesse, mi diede comunque fastidio.
-Che vuoi dire? Mi hai baciata per toglierti uno sfizio?- Incrociai le braccia portandole al petto.
-Ti ho baciata perché mi andava di farlo. Mi andrebbe anche adesso se proprio vuoi saperlo.- Si girò verso di me spostando il corpo in avanti.
-E allora? Cosa ti frena dal farlo?- Stuzzicarlo era una cosa che mi piaceva, non riuscivo a frenare quest'impulso.
-Non capisco di chi sei innamorata. Non c'ho dormito. Mi sono scervellato credimi, ma non riesco a capire chi è.- Tornò dritto al suo posto.
-Addirittura non c'hai dormito. Non dovrebbe importarti, no?-
-Perché no?-
-Perché l'hai detto sin da subito che avresti fatto qualunque cosa.- Lo sfidai ancora.
-Si, ma vorrei sapere almeno contro chi dovrei battermi.- Fu in quel momento che con la coda dell'occhio vidi Angelina arrivare e piano piano scavalcarci per entrare in casa.
-Guarda, lascia perdere.- Lo liquidai sul posto, avevo di meglio da fare.

Entrata dentro andai dritta in camera arancione, sapevo che avrei trovato Nina lì.

-Ti sei liberata?-
-Che intendi?- La guardai sbigottita.
-Dai, ti piace giocare e lo sappiamo entrambe, ma così lo torturi e basta.- Stava parlando di Diego.
-Sei stata tu a dirmi di togliermi i dubbi. Sicura che tu ti stia preoccupando per lui e non per te stessa.- Alzò le mani in segno di resa facendo no con la testa. -Bene.- Mi stesi sul suo letto.
-Comoda?- La bionda mi guardò dall'alto.
-Comodissima.- Mi stiracchiai emettendo appena un gemito.
-Ti ho vista prima con una donna fuori, chi era?-
-Mia mamma.- Ange strabuzzò gli occhi.
-Sa di noi?-
-C'è un noi?- Si buttò sopra di me trattenendomi i polsi sulla testa.
-Cosa sa?- La domanda arrivò in modo lecito.
-Tutto.- Nina diventò bordò, risi.
-Come tutto?-
-Tranne il sesso.- Sollevai la testa cercando di morderle le labbra, si spostò.
-Quanto tempo ci serve ancora?- Diventò seria.
-Smettiamola di farci domande.- Riprovai a morderla, questa volta ci riuscii.

*non mi sono sentita di rileggerlo, quindi se ci sono eventuali errori li correggo sta sera*

Scivola nelle mie Mani vuoteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora