Cap14.4 - amore mio -

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Quando ci staccammo dal nostro insano abbraccio non potei fare a meno di pensare a quanto fosse bella con quel sorriso cucito tra le labbra, paradossalmente, però, la cosa mi mise tristezza. Sapevo bene che fuori di lì c'era qualcuno di più importante con cui Ange avrebbe voluto passare il suo giorno e, a conti fatti, chi sarei stata io per lei fuori da questo programma? La cosa mi spaventava abbastanza da rattristirmi.

Sperai che nessuno notasse il mio stato d'animo, ma per evitare di far sorgere ogni singolo dubbio decisi di alzarmi e cambiare aria rientrando dentro. Mi diressi in camera mia, avevo bisogno di staccare un po', ma il mio piano di isolarmi fallì ancora prima di mettersi in atto: Angelina entrò in camera subito dopo di me, poggiandosi, poi, sul mio letto mi fece cenno di sedermi al suo fianco, lo feci.

Unii le mani in segno di preghiera, poi chiuse gli occhi.
-Aiutami Gesù, a non essere così triste, a farmi passare la sbronza di paranoia e ad ammettere che le miei insicurezze non hanno ragione d'esistere. Aiutami Gesù, oggi il sole è troppo forte, non ho ancora visto la luna, ma me la immagino bella come voglio esserlo io.- Riaprii gli occhi per poi guardarmi.
-Hai cambiato la preghiera?- Sorrisi leggermente.
-L'ho solo riadattata.-
-Grazie, ma sto bene, oggi è il tuo giorno, non sprecarlo qui con me.-
-Sprecarlo? Sei l'unica con cui davvero voglio condividere questo giorno.- La sua risposta mi spiazzò.
-Dici davvero? Anche se sono in questo stato?- Allusi al mio cattivo umore.
-Soprattutto perché stai in questo stato.- Sorrisi.
-Vedi? Sei molto più bella quando sorridi.- Le tirai un ceffone sulla spalla, poi unì le mani e chiusi gli occhi.
-Aiutami Gesù, perché non reggo più la noia, la Mango, e la paura. Amen.-
-L'hai modificata.-
-L'ho riadattata.- Socchiuse gli occhi come a cercare qualcosa, come un miope senza occhiali che spera comunque di trovare la lente a contatto appena caduta sul lavandino.
-Senti un po'.- Mi guardò mettendomi ansia.
-Cosa?-
-Oggi è il mio compleanno. Ma il regalo? Non me lo fai?- Engy si meritò l'ennesimo ceffone sulla spalla.
-Sono io il tuo regalo. Non ti basto?- Le mie sopracciglia si alzarono in automatico.
-Uhm.- Ci stava pensando.
-Ci stai veramente pensando?!- Sbottai alzandomi dal letto, ma lei rise ritirandomi giù.
-Le amiche possono baciarsi? Perché in questo momento ho veramente tanta voglia di farlo.- La sua fronte poggiata alla mia mi diede il brivido.
-Solo perché oggi è il tuo compleanno.- Le sfiorai le labbra con le mie. -Non vuol dire che io debba fare questo.- Le succhiai il labbro inferiore. -O questo.- La baciai.
-Perché allora l'hai appena fatta?-
-Per farti vedere cosa non potevamo fare, ovvio.- Mi alzai lasciandola sul letto, troppo eccitata per continuare a stare nella stessa stanza con Nina.

Sentire il peso dei suoi occhi sul mio corpo in movimento, in ogni caso, non aiutava nemmeno un po'.

Raggiunsi gli altri fuori in cortile, mi stesi sul prato buttando la testa sulle gambe di Madda che iniziò ad accarezzarmi i capelli, una cosa che amavo.
I ragazzi stavano ancora parlando del serale quando Angelina si riunì a noi, non per altro era il suo compleanno, ma io decisi liberamente di ignorarla rimanendo nella stessa posizione.

-Raga volevo ringraziarvi per questa festa, siete stati così carini.-
-Non potevamo non festeggiare questo giorno.- Wax, quanto mi dava fastidio alcune volte.
-Vorrei che non finisse mai.- Samu prese la parola. -Mi sono talmente tanto abituato a voi che, il solo pensiero di dover ritornare nel mondo reale mi terrorizza.- Il siculo aveva toccato il punto adatto, ovviamente metaforicamente parlando.
-Io sono convinta che i rapporti reali che abbiamo costruito qui dentro continueranno ad esistere anche fuori di qui.- Dalla mia posizione mi fu facile vedere Mattia che guardava con aria triste Madda che aveva appena pronunciato quelle parole.
-Lo sono anche io.- Meggy strinse la mano a Gianmarco, forse una, se non l'unica coppia più resistente di qua dentro.
-Ci vedremo tutti almeno una volta ogni anno, lo promettiamo?- Nina con quella sua voce da bambina mi stava uccidendo, ma restai immobile.
-Promesso.- Iniziò Wax.
-Promesso.- Proseguii Samu.
-Promesso.- Quel momento così toccante in realtà mi stava solo provocando l'orticaria, ma ancora non avevo intenzione di parlare, anzi chiusi pure gli occhi.

-Qualunque cosa accada sono contenta di aver conosciuto persone come voi.- Rita buttò sentenza.
-Ma Fede è viva?- Sentire la voce di Giovanni mi diede fastidio.
-Credo si sia addormentata, sai quanto la rilassano le carezze ai capelli.- Disse Madda forse davvero convinta che io stessi dormendo.
-Secondo me è sveglia.- Intravedere l'ombra di Samu sopra il mio viso mi fece perdere un battito.
-Si che è sveglia.- Angelina mi tappò il naso.
-Certo che sei.- Sobbolzai in aria, tutti risero eccetto me.
-Che sono?- Volevo lasciarle un 5e50* in pieno viso, mi trattenni, solo, misi il broncio.

-Dai Fe, fra un anno ci rivediamo tutti, prometti anche tu?- Se la domanda me l'avesse fatta qualcuno di diverso da Angelina, magari avrei anche risposto, ma il fatto di sentire quella richiesta proprio da lei mi innervosì, così mi alzai un'altra volta sbottando male.

-Cosa ha?- Sentii Madda in lontananza. Angelina mi seguii ancora.

-Perché scappi?-
-Perché non ti rendi conto?-
-Di cosa Fe? Spiegamelo, ti prego. È da mesi che ti lascio fare questo gioco. Ma non posso continuare così. Io voglio te.-
-Mi vorrai anche quando saremo fuori di qui? Cosa succederà quando tu sarai a Milano ed io a Roma? E quando incontrerai altra gente o rivedrai persone già conosciute come Valeria? Pensi davvero che per noi ci sia un futuro lì fuori?- Misi a nudo le mie paure.
-Tu non lo pensi?- Cavolo se era brava a farmi passare la rabbia che lei stessa mi provocava.
-No. Io penso che fuori di qui tu ti dimenticherai di me.- La sua mano continuava a stare ferma sul mio viso.
-Fè, come potrei mai dimenticarti?-
-L'hai già fatto.-
-Ancora con questa storia?- Non riuscivo ad andare oltre. Annuii. -Lascia che io ti dimostri quanto tengo a te, però senza giochi, per favore, fammi provare davvero senza mettermi i bastoni tra le ruote, lo puoi fare?- Annuii ancora. -Bene, domani sera abbiamo un appuntamento, preparo tutto io, tu pensa solo a farti bella come sempre.- Quella frase così sciatta e dolce mi provocò comunque emozioni belle.
-Un appuntamento?-
-Si, uno tutto vero. Io, te e nessun altro.- Mi sorrise tra le labbra.
-D'accordo. Però voglio i fatti, lo sai che le frasi dolci mi fanno venire il prurito.- Ange scoppiò a ridere.
-Va bene amore mio.- Questa volta il ceffone le arrivò in viso. -Ora che ho fatto?- Si toccò la guancia come a fingere di essersi fatta male.
-"Amore mio" è troppo.- Sogghignai.
-Amore- Si avvinò con la fronte alla mia -Mio- Me lo disse sulla labbra. Continuavo a fingere di essere arrabbiata, ma la verità è che amavo da matti questo lato di lei.
-Ci vediamo domani.- Mi voltai.

"Aiutami Gesù, a dimenticare, a credermi forte nel poterla amare ancora. .. nel poterla amare ancora."

Quella notte non chiusi occhio. Mi rigirai sul letto sudando sopra ogni centimetro di questo. Avrei veramente smesso, prima o poi, di punirla per come mi aveva fatta sentire?

* 5e50 sta per schiaffo, comunque, buon San Valentino <3

Scivola nelle mie Mani vuoteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora