*Profumo di te che sei così vicina ormai
profumo di te che mi darai
qualche cosa che può far male
e tu che vivi in me nemmeno lo sai.*Pov Angelina
La serata aveva preso una piega parecchio strana. Nella mia testa avevo saputo programmare alla perfezione ogni singolo dettaglio, ma quando Fede mi "pulì" le labbra dal sale fu così inaspettato che quasi mi illusi, per un momento, che tutto stava andando ancora meglio di come deciso.Il piano era quello di viverci a pieno il momento senza toccare il tasto del passato, mi aveva assecondata.
Ma quando anche il secondo film finì, mi resi conto che la piccola mora stesa addosso a me si era addormentata. Sorrisi nel guardarla, veniva naturale farlo.
Teneva una mano ancorata sulla mia coscia ed un'altra sotto la testa; le sue labbra si assottigliarono appena ed il suo leggero russare era come una sinfonia a 4mani: poetica, ma destabilizzante.
Non volevo svegliarla, non volevo neppure che quel momento tanto perfetto finisse, ma non era da programma. Potevo usare la sala solo fino alle 12:30, orario in cui in teoria avevamo il coprifuoco, ma che in pratica era solo un appunto su una lavagna. Tuttavia non potevo fare come mi pareva essendo che la sala si trovava all'interno della scuola e non in casetta, così la guardai per ancora due minuti, poi decisi di svegliarla.Mi chinai di volto e le lasciai un bacio sulla guancia, ripresi ad accarezzarle i capelli ed il collo nudo.
-Fè, dobbiamo andare.- Sussurrai quelle parole direttamente sul suo orecchio, in cambio ricevetti solo un piccolo gemito.
Così decisi di appropriarmi del suo corpo e di girarla nella mia direzione, continuai ad accarezzarle il viso finché non aprì gli occhi.
-Buongiorno raggio di sole.- Le sorrisi, ma il cervello della mora sembrava essere ancora spento. Strabuzzò gli occhi, poi si portò la mano al di sopra della bocca come a cercare di tapparsi uno sbadiglio che non arrivò mai.
-Come era il film?- Risi a quella domanda.
-Bello.- Mentii, non avevo fatto altro che guardare lei per tutto il tempo.
-Bene, andiamo.- Si sollevò lasciandomi senza parole, le presi il polso e la ributtai addosso a me.
-Aspetta.- Ci guardammo un attimo.
-Cosa?- Mi tolsi gli occhiali rimettendoli tra la felpa e la maglia.
-Sigaretta?- Era da piano, ma avrei voluto cambiarlo.
-Ah, d'accordo.- Fede rispose di getto senza neppure guardarmi. Lasciammo la sala e iniziammo a camminare in direzione della casa, in completo silenzio e ad un metro di distanza l'una dall'altra.Una volta arrivate sul portico prendemmo posto sulla nostra panca.
Iqos io, iqos lei, ed ancora tanto silenzio che ci circondava.-Senti un po', se io fossi cieca mi ameresti lo stesso?- Fede buttò lì quella domanda senza neppure guardarmi.
-Si.-
-E se fossi sorda?- Non capivo.
-Anche.-
-Se fossi muta?-
-Ti amerei di più.- Non mi trattenni dal ridere. Lei mi pizzicò il braccio. -Cavolo se fai male.- Mi massaggiai la parte colpita.
-Smetti di fare la stupida tu.- La sua smorfia mi fece sorridere ancora.
-D'accordo boss.-
-Boss a chi?- Mi guardò ampliamente male.
-Tu mi ameresti lo stesso se fossi cieca?- Le rigirai la domanda.
-Io ti amo pure che sei scema.- Incrociò le braccia come una bimba di due anni che fa i capricci, fu allora che realizzai ancora una volta che, non avevo bisogno di nulla se non di questo, di lei, dei suoi rimproveri, del suo modo di essere così vera e piccola, e bella anche, tanto bella.-Andiamo a dormire adesso?- Fede gettò via la sigaretta.
-Insieme?- Non ero mai stata tanto schietta in vita mia, ma con lei avevo imparato ad esserlo.
-Angelina, Angelina.- Si avvicinò pericolosamente al mio viso.
-Mi stai facendo paura.-
-Addirittura?- Si scansò vedendomi annuire.
-Non ci dormo insieme a chi ha paura di me.-
-Non ho più paura.- Mentii ancora.
-Quanto sei falsa amore mio.- Le presi il viso tra le mani.
-Dormi con me? Ho paura.-
-Manco avessimo guardato un film horror.- Si voltò.
-Ho freddo. Tu porti caloria.-
-Non sai più che inventarti, eh?- Recuperò il mio sguardo. Feci di "no" con la testa.
-Dormiamo e basta.- Annuii.Una volta arrivate in camera mia la scena che si presentò fu la seguente: Iso sul suo letto buttata letteralmente addosso a Cricca, non stavano facendo nulla di così eclatante, ma era decisamente inopportuno irrompere nella stanza in questo momento.
Io e Fede ci guardammo un attimo per poi trattenere una risata.
Cambiammo direzione e una volta arrivate in cucina fummo libere di scoppiare a ridere.-Vedi te l'australiana.- Fede non avrebbe evitato commenti sull'accaduto. -Pensa se eri sola, potevi dormire in giardino.- L'affermazione della mora mi fece pensare e, la lampadina nel mio cervello si illuminò.
-In realtà penso che Isobel pensasse di avere camera libera sta sera.- Mi grattai la nuca dall'imbarazzo.
-E, sentiamo, perché pensi questo?-
-Volevo restare con te sul portico, ma prima ti sei addormentata sul divano quindi ho pensato che avessi sonno.-
-Mi sono addormentata perché mi sentivo al sicuro.- Ammise lei lasciandomi a bocca serrata.
-Al sicuro? E da cosa?-
-Possibile mai che sei davvero così tonta?- Fede alzò il tono di voce nel limite di quello che le concedeva l'orario. Feci segnale di "si", perché effettivamente, il più delle volte, me ne rendevo conto da sola di esserlo.
-Lascia perdere.- Fede si avvicinò allo sportello in alto della cucina. -Vuoi una camomilla?- Annuii.Le tazze piene d'acqua giravano all'interno del microonde, la schiena della mora, però, era l'unica cosa su cui avevo una buona visuale.
Non so perché ogni volta finisse in questo modo, con lei arrabbiata ed io che non capivo i segnali. Volevo prendermi a sberle da sola, ma non lo feci, piuttosto le andai dietro e mi attaccai alla sua schiena in un abbraccio tanto stretto da soffocare chiunque.
Quando mi accorsi che le sue mani strinsero lei mie, una lacrima mi attraversò il volto.-Perdonami.- Sussurrai.
-Per cosa?-
-Se non so trovare il modo giusto per riaverti con me.- Era quella la mia ammissione di colpa.
-Sii te stessa.- Fede si staccò dall'abbraccio per girarsi verso me.
-Ci provo, ma sai che alcune volte non lo so neppure io chi sono.-
-Tu sei Angelina Mango, questo sei. Quella tonta che non si accorge che forse, un po', c'è già riuscita a riconquistarmi.- Fede si premurò di asciugarmi il viso con la mano, ma nel momento in cui stava per baciarmi il microonde suonò portando entrambe alla realtà come una sveglia fa con un sogno.-Tieni.- Mi porse la tazza calda.
-Beviamo questa e andiamo a letto?-
-Si, sperando che Madda e Meggy non abbiano deciso di far cose.- L'affermazione di Fede mi fece sorridere e ripensare a Madda con Ariete.
-Tu pensi che Madda possa essere bisessuale?- La mia domanda fece sputare a spruzzo la mora.
-Ma sei matta? Al massimo era annoiata. Non discuto sul fatto che le sia piaciuto, ma resta un caso isolato. Ti pare che una psicopatica come Madda possa sopportare un'altra donna accanto?-
-Ehm.- Non sapevo se rispondere in modo sincero alla domanda, ma quando Fede mi inivitò a continuare la frase non ne potei fare a meno. -Anche tu sei un po' "psicopatica"- Me ne pentii il secondo dopo.
-Io sono troppo buona, altro che psicopatica.- Poggiò la tazza sul lavandino. Feci la stessa cosa.
-Non intendevo quello.-
-E cosa? Che sono troppo gelosa?-
-Ecco..- Mi sentii in imbarazzo.
-Magari lo sono, ma la mia gelosia ha sempre delle fondamenta. Ricordalo.- Le afferrai la mano.
-Sono una stupida. Scusa.-
-Smetti di chiedere scusa? Engy, per favore.-Dovevo reagire, aveva ragione e, parlare aveva solo peggiorato le cose, così mi fiondai sulle sue labbra baciandola come mai avevo fatto.
Fu un bacio tanto lungo da togliermi il fiato. Le nostre mani restarono ferme, fu semplice contatto di labbra e lingue e morsi, nulla più di questo, nulla più di un bacio.
-Andiamo a dormire.- Una volta staccate Fede seppe dire solo quello, io la assecondai seguendola in camera sua.
La nostra stretta a cucchiaio mi fece sentire al sicuro, tenerla stretta fra le mie braccia con la consapevolezza di non poterla perdere mi faceva sentire bene. Ma ancora, non capivo.
"Buongiorno raggio di sole" era la prima frase che avrei voluto sussurrarle al mattino ma, una volta sveglia, Federica era andata via.
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Scivola nelle mie Mani vuote
Hayran KurguE se le nostre fantasie fossero realtà? Ecco come l'ho immaginata io.