CAP9.2
Leggere quel biglietto aveva provocato in me emozioni a dir poco contrastanti. Le lacrime sul mio viso iniziarono a scendere a fiume, stavo tirando, ancora una volta, fuori tutto quello che avevo trattenuto in questo periodo che mi sembrava essere maledettamente lungo. Ripensare alle labbra di Angelina sulle mie e alle sensazioni che mi lasciava addosso; alle sue mani caste di novità; ad i suoi occhi sempre comprensivi dei miei; i suoi sorrisi piccoli, quelli pieni di imbarazzo e voglia di sparire; alla sua cretinaggine nel fare le cose e la sua ingenuità. E poi questo, questo biglietto, questa poesia intrecciata male. Dovevo leggere tra le righe o interpretare ogni parola a suo modo? Perché parlava di ferite aperte? Voleva riprovarci con Valeria? Non riuscivo a reggere questo confronto, non potevo. Dalla tristezza scaturì la rabbia, dalla rabbia la delusione e, dalla delusione il panico.
Dovevo far qualcosa. Dovevo capire. Ma mi sentii bloccata, non riuscivo a muovermi. Il letto rivestito da me mi tratteneva al sicuro, il mio respiro lento regolava anche i battiti del cuore, le mani a pugno costringevano le mie unghia a ferirmi il palmo delle mani, le pareti rosse stavano perdendo pian piano il loro colore.-Fede che succede?- Non sentii nemmeno la porta aprirsi, quando una piccola figura mi si fiondò di fronte poggiandosi anch'essa sul letto. -Fede, oh! Sbloccati!- Sentii appena un colpo alla spalla, i miei occhi ancora fissi al muro. -Fede.- Due braccia esili mi avvolsero il corpo, le lacrime si trasformarono in singhiozzi assidui.
-Non ce la faccio Madda.- Mi lasciai coinvolgere da quell'abbraccio e, finalmente, riuscii a parlare.
-Mi dici che è successo?- La bionda si staccò ricercando subito il contatto con i miei occhi.
Non parlai nemmeno, semplicemente, le mostrai il pezzo di carta che tenevo ancora in mano. Madda spostò il suo sguardo dal mio per poi leggerlo. -Non capisco. Perché piangi?- Disse lei posando il biglietto sul letto.
-Ho paura che voglia riprovarci con Valeria. Ho paura che tra loro non sia mai finita.- Ammisi io con un po' di vergogna.
-Fè, guarda che ti sta dicendo che le piaci, anzi, forse anche qualcosa di più.- Sgranò gli occhi. -Mi sa che ti sei focalizzata sulla parte sbagliata del messaggio.- Sorrise appena accarezzandomi il volto. -Adesso alza il culo dal letto nana! Devi andare a parlare con lei. Non puoi sempre reagire così ogni volta che qualcosa va "male".- Aggiunse le virgolette con le mani pronunciando l'ultima parola.
-Devo?- Biascicai asciugandomi le lacrime con la manica della felpa.
-Devi.- Rispose lei annuendo.
-Grazie Madda.- Ricercai di nuovo i suoi occhi.
-Per cosa?- Aggrottò la fronte.
-Perché ci sei.-Quella conversazione mi aveva aperto gli occhi. Non potevo sempre reagire così. E, di certo, anche se avessi dovuto lottare per Angelina, ne valeva la pena. Non avrei mai potuto lasciar vincere il punto a Valeria.
Pov Angelina
Dopo cena uscii fuori, come ormai di consueto, per fumare una sigaretta. Aspettavo con ansia di avere un responso da parte di Federica per quanto riguardava il biglietto che le avevo lasciato in camera, ma di lei, ancora, nemmeno l'ombra.
Restai in piedi proprio davanti alla vetrata della cucina sperando di vederla arrivare, non l'avevo vista nemmeno cenare, era come se fosse sparita nel nulla. Il vibrato dell'iqos mi ricordò di fumare.-Nina, perché stai fissando la cucina dal portico? Metti ansia.- Ramon uscì fuori passando per la porta. Mi strozzai con il fumo sentendogli pronunciare quelle parole.
-Ehm.- Biascicai appena, piena di vergogna. -Aspetto che Fede si faccia viva.- Mi morsi il labbro dal forte imbarazzo.
-Siete una più matta dell'altra!- Esclamò lui ridendo e cogliendomi, allo stesso tempo, di sorpresa facendomi sgranare gli occhi.
-Che vuoi dire?- Non capivo.
-Sta nelle gradinate della sala comune, mi ha detto che aspettava di vedere te.- Confessò lui provocandomi un leggero sorriso. Spensi di corsa la sigaretta che avevo ancora in mano. Gettai la heets sul posacenere e, dando un piccolo bacio in fronte a Ramon, volai di corsa dentro casa percorrendo tutta la cucina fino ad arrivare in sala.Fede stava proprio lì, sul gradino più alto delle gradinate e la schiena appoggiata al muro. Aveva lo sguardo chino ed un pezzo di carta in mano, gli auricolari alle orecchie ed il cellulare vicino.
Salii i gradini intenta a raggiungerla. Presi posto accanto a lei togliendole le cuffie dalle orecchie. Il suo sguardo freddo mi provocò un magone allo stomaco, ma al tempo stesso me la fece apprezzare ancora di più. Una cosa che amavo di lei era proprio questa: il fatto che tendeva sempre a nascondere l'emozioni, ma in realtà, almeno per me, era un libro aperto e, quella pagina che stavo osservando mi diceva che qualcosa non andava.-L'hai trovato.- Mi soffermai poi sul pezzo di carta che aveva in mano.
-Si.- Mi consegnò il biglietto.
-L'hai capita?- Mi riferii alla poesia scritta su quel foglio.
-Ho capito che hai ancora una ferita aperta.- Ammise lei. -E che quella ferita si chiama Valeria.- Biascicò con rabbia visiva.
-Allora non l'hai capito.- Mormorai io girando il mio sguardo leggermente deluso.
-Allora spiegami.- Mi fece riprendere il contatto con i suoi occhi spostando il mio viso con la mano. Il tocco della sua mano contro la mia pelle mi era mancato in un modo veramente assurdo. Per un attimo restai in silenzio. Continuare a guardare i suoi occhi e a giocare con il movimento delle sue pupille era una cosa che mi rasserenava.
-Mi piaci. E ho bisogno che tu sia la mia prossima conseguenza.- Vidi Federica mordersi il labbro inferiore come a trattenersi dal fare qualcosa che, comunque, non capivo. -Mi piaci. E ho bisogno di te nella mia vita. Mi piaci. E mi piace il modo in cui mi fai sentire al sicuro, in cui mi fai sentire bella. Mi piaci come mai nessuno prima.- Mi fermai per un istante per cercare di capire i suoi sguardi, ancora nulla. -Mi piaci. Perché con te è tutto diverso. È una novità di cui non posso fare a meno. Mi piaci perché hai avuto coraggio. Mi piaci perché non ti fai prendere dalla paura, ma l'affronti sempre a testa alta. Mi piaci perché amo far la cretina con te.- Avevo bisogno di aria, stavo parlando troppo per una volta sola. -E non pensare che "la ferita ancora aperta" voglia dire che ci sia anche una minima possibilità che io pensi ancora a Valeria. Con lei è finita. Il fatto che ci sia quella ferita lì e, che nonostante ciò io mi concedo il lusso di pensare a te nel mio futuro, per me è una cosa estremamente importante. Vuol dire che con te non ho paura della possibilità di soffrire. Con te voglio godere di ogni singolo attimo nel bene e nel male.- Sentii uscire le prime lacrime, la mia gola stava diventando arida. -Con te penso alle conseguenze in una chiave totalmente diversa. Mi fai stare bene anche quando non stiamo bene. Anche adesso, anche quando mi sono seduta ed ho visto il tuo sguardo freddo fissarmi, anche quello amo. Perché- Mi interruppi per asciugarle le lacrime sul volto. Vederla piangere al seguito delle mie lacrime mi fece spezzare il cuore in 4. -Perché ti amo.- Ammetterlo fu più facile del previsto. Io mi ero innamorata di quella ragazza nello stesso secondo in cui avevo incrociato il suo sguardo per la prima volta. Dalla mia sfida nel programma addirittura e, da quando l'avevo sentita cantare da dietro gli studi e aveva seppellito tutta la mia ansia, tutte le mie preoccupazioni.Pronunciando quelle parole, fu inevitabile, per me, sorridere. Fede, d'altro canto, stava ancora fissa nei miei occhi mentre i suoi di rimando versavano lacrime grandi come l'oceano.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- Cercai le sue mani per poi serrarle in una stretta alle mie.
-No.- Singhiozzò lei.
-Allora perché continui a piangere?- Stavo perdendo il controllo della situazione, mi sentii in difetto.
-Perché sono una stupida.- Ammise lei staccando una mano dalla mia e asciugandosi le lacrime. Le feci cenno con la testa di continuare. Sorrise. -Sono una stupida, perché mi ero concentrata solo su quello. Sull'arrivo di Valeria. E mi ha fatto terribilmente male Engy.- Sorrisi sentendomi chiamata così. Volevo che quel nomignolo fosse solo per lei. -Ma adesso, avendoti davanti e sentendoti dire tutto questo, non posso fare a meno di prendermi per stupida da sola. Non capisco ancora perché tu non le abbia detto di noi o non abbia detto subito a me di lei. Ma voglio provare a capirlo. Perché mi sei entrata dentro anche tu. Hai letteralmente messo a soqquadro la mia testa.- Rise appena, singhiozzando ancora, coinvolgendo, inevitabilmente, anche me. -Mi hai incasinata Engy. Mi hai davvero incasinata. Ma, nonostante ciò, non so come potrei fare a meno di te e, lo sai- Il suo sorriso si allargò -c'ho anche provato, c'ho provato con tutta me stessa a non amarti. Ma è impossibile non amare te. La piccola ingenuità che ti trascini addosso. Tutte quelle insicurezze che hai e che io trovo adorabili perché ti rendono vera. Le tue labbra, cazzo, quelle labbra che sono da mordere in loop.- Puntò gli occhi proprio su quest'ultime per poi ritornare fissa nei miei. -Le tue mille voci da bambina. I tuoi piagnistei anche.- Mi porse una mano sul viso. -Però, ti prego, non farmi più sentire come in questi giorni. So che sembro la classica dura che sa bene come incassare i colpi e, magari, lo sono anche, ma con te.- Deglutì silenziosamente. -Con te non riesco Engy.- Il suo sorriso cessò, lasciando posto a tutta la sincerità di cui era capace, e provocandomi un magone alla gola.
-Sarò sincera. Non lascerò più che una cosa del genere si ripeta.- Vidi i suoi occhi accendersi di nuovo e non potei fare a meno di baciarla.
Era diventato un "ti amo" tra cento sospiri colorati.*Spazio Autrice*
Ehi! Sono le 3:30 di notte ed io ho appena finito di scrivere. Volevo regalarvi una piccola gioia dopo questa assurda finale, spero di esserci in qualche modo riuscita. Non esprimerò comunque il mio parere in merito, penso di averlo fatto anche fin troppo su Twitter! In ogni caso adesso siete pront* alla Reunion delle Angerica? Perché io sinceramente no. Non me la sento .. Comunque sto delirando, forse il sonno. In ogni caso vi auguro un "buongiorno"! Bacini a tutti ^*^
Ah, per chi non lo sapesse il titolo vuol dire "ti amo" in cinese.
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Scivola nelle mie Mani vuote
FanfictionE se le nostre fantasie fossero realtà? Ecco come l'ho immaginata io.