Il tempo passava, ma io mi ritrovavo ad essere sempre più bloccata nella stessa posizione. Ero in piedi davanti alle gradinate, in una stanza ormai vuota. A riempire le pareti? Solo il rumore dei miei pensieri.
Decisi che dovevo affrontare la cosa prima con Fede e poi con Giovanni. Non potevo stare sempre sul filo del rasoio, così, dopo quell'insano blocco, decisi di andare a cercare Federica iniziando dalla sua camera. Non appena entrata la trovai distesa a pancia in giù con la faccia letteralmente dentro al cuscino. Mi avvicinai piano per poi sedermi nello stesso letto e allugare una mano sui suoi capelli per poi accarezzarli delicatamente.-Lasciami in pace.- Biascicò lei.
-Sai almeno chi sono?- Dissi facendola inevitabilmente voltare.
-Perché sei qui?- Mi domandò con le lacrime agli occhi continuando a restare distesa, ma questa volta si mise di lato.
-Perché non mi è piaciuto quello che ho sentito, ma ancora di più non mi è piaciuto il fatto che tu sia scappata via. Non puoi continuare a non affrontare le cose.- Ammisi cercando di trasmettere calma, ma il velo di delusione, che era nascosto dietro alla mia voce, lo si percepiva tutto.
-Hai ragione. E sai che questa situazione mi spaventa a morte, ma ciò non toglie nulla a quello che ho provato sta mattina con te.- Disse la mora mettendosi seduta, per poi abbracciarmi da dietro.
-Io ho bisogno di sapere che tu sei sicura di poter star con me.- La sua stretta mi diede calma.
-Anche io, ma ciò non toglie che fra le due quella ancora fidanzata sia tu.- Disse lei facendomi così voltare all'istante.
-Non c'è mai stato nessuno fuori di qui.- Dissi provocando stupore nello sguardo della mora.
-Che vuoi dire?-
-Voglio dire che non c'è mai stato nessuno. Era solo una scusa per tenere lontano Wax. Non volevo ferirlo rifiutandolo.- La sua mano mi volò dritta in faccia.
-Sei davvero una cogliona!- Quasi urlò.
-Io sarò pure cogliona, ma adesso dimmi come devo risolvere la cosa con Giovanni. Gli avevo dato la mia parola che non ci avrei mai provato con te.- Quelle parole fecero volare un altro ceffone sul mio viso.
-Stai scherzando vero?- La mora era passata dalla parte della ragione esclusivamente a causa mia.
-Hai finito con sti schiaffi?- Dissi prendendole le mani.
-Tu hai finito di farmi incazzare?- I suoi occhi mi fissavano quasi a dire molto altro.
-Dipende.- Ammisi grattandomi appena la nuca.
-Ah dipende? E da cosa?- Sta volta a volare fu un'occhiataccia delle sue.
-Da questo.- Dissi per poi poggiare le mie labbra quasi sulle sue e lasciarle un bacio a mezza luna.
-Cos'era questo?- Domandò lei facendo roteare gli occhi.
-Un bacio.-
-Non credo.- Fece spallucce per poi continuare. -Questo è un bacio.-
E così detto mi baciò, fu un gesto desideroso di far pace, di vivere ogni singolo movimento delle nostre labbra con la calma più concreta che avremmo potuto avere. Sentirla così mi portava via ogni dubbio, ma allo stesso tempo mi terrorizzava a morte. Quel contatto non avrebbe potuto comunque cancellare ciò che aveva detto. Non le piaceva l'idea di essere attratta da una ragazza, ma io ero una ragazza.
-Non sei attratta da me.- Ammisi staccandomi leggermente dalle sue labbra.
-Lo sono. Non ne conosco la ragione, ma lo sono.- Quelle parole mi ferirono un po'.
-Cosa vuoi dire?- Cercai di interpretare il suo sguardo.
-Voglio dire che sei bellissima. Che mi piaci. Che voglio che tu sia mia e solo mia. Ma che tutto ciò mi spaventa perché la mia testa non riesce a razionalizzarlo, però forse il mio cuore si. Adesso posso continuare a sentirti mia?- Quelle parole furono un po' più di conforto, ma non quanto le sue labbra che si riattaccarono alle mie sorridendogli letteralmente sopra.
Era bella d'amare.-Fede- Una voce familiare ci fece separare all'istante da quel bacio senza tempo. -Oh scusa, passo dopo.- Madda stava per richiudersi dietro la porta della camera.
-No stai, vado io, credo che voi dobbiate parlare.- Dissi per poi alzarmi dal letto e lasciare il mio posto alla bionda che aveva deciso di entrare in camera.Aver chiarito con Fede mi risollevò l'umore, ma un altro importante problema andava adesso risolto. Dovevo parlare con Giovanni. Ma dovevo capire bene cosa dire. D'altronde non avevo giustificazioni che tenessero.
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Scivola nelle mie Mani vuote
FanficE se le nostre fantasie fossero realtà? Ecco come l'ho immaginata io.