Cap17.6 - dipendente? -

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Una volta arrivate in camera nostra Iso cominciò a parlare a raffica mischiando continuamente l'italiano all'inglese, indubbiamente non capii nemmeno mezza parola, così dovetti frenarla.

-Fermati un attimo, vieni qui, siediti accanto a me e parla in italiano perché lo sai, io e l'inglese no.- Si fermò ridendo difronte alla mia ultima osservazione, poi mi accontentò prendendo posto al mio fianco.
-Cricca è un bambinona.- Sbuffò, io Risi per il suo modo carino di storpiare le parole.
-Quella non è una novità.- Iso mi tirò uno schiaffo sulla spalla.
-Amore fai la seria, cosa devo fare?-
-Se non mi dici il reale problema non posso aiutarti. Non ho la sfera di cristallo.- Feci spallucce.
-D'accordo.- Così riprese a parlare nuovamente a raffica per svariati minuti. Immaginate mettere il x2 ad un audio su whatsapp.
-Iso. Cricca è un bambino, ma a te piace proprio per quello. Quindi che stai a fa qua?- Ogni tanto mi sentivo contagiare dal romano di Fede.
-Si, mi piace.- Divenne rossa.
-Tu qualche giorno mi farai uscir pazza.- Risi ancora, ma questa volta coinvolgendo anche lei.

Pov Federica
Il futuro. Quanto cazzo mi spaventava il futuro. Pensare a me ed Engy fuori dal programma. Avremmo preso un appartamento insieme e, se si, dove? A Roma o a Milano? Io avrei funzionato fuori di qui? O avrei dovuto lavorare ancora molto duramente prima di raggiungere traguardi che sapevo con certezza lei avrebbe raggiunto? Questo poteva diventare un problema?

Domande. Domande.
Dopo l'ultima conversazione con Diego, avevo ancora quel vuoto dentro, quel senso di smarrimento che mi destabilizzava.

Mi piacevano le donne o, più semplicemente, mi piaceva lei?
E se fosse finita? Se non avesse modo di durare?

Ma come risposta ad ogni mio singolo disordine mentale, Angelina era stata in grado di trovar un rimedio: la sincerità.

Giocare alla coppia felice, pulire insieme e poi sentirsi dire che un giorno l'avremmo fatto solo per noi stesse, mi rasserenò. Per un attimo smisi di procurarmi torture.
Volevo godermi il serale, volevo godermi lei.

Futuro. Il futuro mi spaventava ancora e, con molta probabilità non avrebbe mai smesso di farlo, ma quando hai una persona speciale come Nina accanto, allora, anche con mille ragioni contro, non puoi fare a meno di preoccuparti esclusivamente del presente.

Quando Iso interruppe la magia che si era creata mi disconnessi dai fatti e andai fuori a fumare, fortunatamente incontrai Maddalena e Mattia, non avevo voglia di star da sola.
Perché il punto era proprio quello: lo tsunami Angelina. Non facevo altro, non riuscivo a smettere, di pensare a lei e, quando non c'era, anche se il più delle volte ero io a prendermi delle pause da lei, mi mancava. Mettersi costantemente alla prova, e per cosa? Alla fine dei giochi, la verità era una sola, avevamo il costante bisogno l'una dell'altra, ma non volevo che lei diventasse la mia dipendenza. Anche se concentrarmi sul presente era diventato il piano A, non potevo fare a meno di pensare a quanto avrei potuto soffrire davanti ad una nostra eventuale separazione se solo avessi cominciato a dipendere da lei.

-Fede tutto ok?- Mi ero seduta e avevo anche già acceso una sigaretta e fumata la metà, ma non avevo ancora dato cenno ai due ragazzi che stavano lì ancora prima di me.
-Si si.- Mi scossi le spalle, come a scrollare un brivido freddo che mi aveva appena accarezzata.
-Sembravi disconnessa.- Constatò Mattia.
-No no. Ci sono. Voi che mi dite?- Realizzai solo dopo che trovare Mattia e Madda insieme era parecchio strano dato i loro trascorsi, quando Madda arrossì capii tutto.
-Che ti diciamo?- Mattia la guardò come a cercare l'approvazione della bionda che arrivò un istante dopo, ma non gli diedi modo di parlare.
-Non ci credo! Siete tornati insieme!- Abbracciai entrambi stringendoli in maniera quasi esagerata. Mi sembrava assurdo come Madda non mi avesse minimamente accennato ad una cosa del genere, la rimproverai con lo sguardo.
-Te l'avrei detto, giuro.- Svizzera tese le mani avanti.
-Ti perdono solo perché ti amo troppo.- Sbottai. Lei sorrise.

Ad ascoltarli parlare sembrava come se non si fossero mai lasciati. Trovai bella la cosa, la presi come un segno.

Quando Nina tornò in cucina trovai la scusa per lasciarli soli e provare a mettere in atto la regola della sincerità.

-Ah sei qui.-
-Che accoglienza amore.- Le saltai addosso a mo di koala, volevo mangiarla di baci. Sentirle ridere era un atto di fede.
-Già ti mancavo?- Annuii.
-E io?- Rispose allo stesso modo. La baciai.

-Sai la novità?- Dissi una volta staccata, fece di no con la testa, così continuai. -Madda e Matti stanno di nuovo insieme! Con Iso, invece?- Nina sgranò gli occhi, forse piu incredula di me.
-Sono contenta per loro. Iso risolto. Aveva solo una delle sue solite pippe. Già è quanto dire che le piace Cricca, con tutto il rispetto parlando.- Mise le mani avanti. -Ma cercare di capire anche il perché.- La guardavo parlare e mi chiedevo come fosse possibile non amarla tanto. La baciai ancora.

-Questo per cos'era?-
-Ci deve essere un motivo per ogni singolo bacio?- Divenni paonazza dalla vergogna.
-No amore, no.- Mi accarezzò il viso, io mi lasciai cullare dal gesto chiudendo gli occhi e seguendo con la guancia il movimento della sua mano. -Sei bella.- Non mi accorsi che si era nuovamente avvicinata a me fin quando non sentii il suo alito sul mio collo.

-Tu lo sei.- Aprii gli occhi. Poi tornai seria ai fatti. -Senti Engy, ti va se parliamo un po'?- Vidi il timore nei suoi occhi, ma acconsentì ugualmente, così ci spostammo in camera di Angelina sicure di non trovare nessuno.

Mi buttai sul letto e lei fece lo stesso, lasciandomi poi poggiare la testa sul suo petto, le avrei massacrato un braccio, ma non mi importava, amavo quella posizione.

-Che succede piccola?- Nina cominciò per prima a parlare.
-Pensavo a noi. Ho queste strane cose in testa che mi angosciano e mi fanno paura e, non sto qui a dirtele solo per rovinare le cose tra noi, non è quello l'intento, anzi. Voglio essere sincera con te e metterti in tavola tutto quello che penso.- Parlai a bassa voce con un po' di vergogna incastrata in gola.
-Cosa sono queste cose che hai in testa?- Engy reagì in modo incredibilmente pacato.
-Ho paura che quando saremo fuori non sarà lo stesso. Mi interrogo sulla mia sessualità e questo mi spaventa. E quando diventerai famosa avrai ancora posto per me? Per fare le stupide insieme e pregare il Dio di non far piovere tramite uno stupido balletto?- La sentii ridere e ne capii anche il motivo.
-Quando diventeremo famose. Perché lo saremo entrambe.- Puntualizzò. -Avremo ancora tempo di far balletti insieme, ma anche di far altro.- Giuro che era come sentirla ammiccare.
-Altro?- Mi concentrai sulla sua ultima affermazione.
-Faremo la spesa insieme, per le pulizie chiamiamo la colf, però che sia brutta che poi mi diventi gelosa.- Iniziai a ridere, ma lei continuò. -Poi cucineremo insieme, cioè cucinerai.- Si corresse. -Poi canteremo insieme e faremo il tifo l'una per l'altra sempre.- Sollevai appena la testa sulla sua spalla per poterla guardare meglio.
-E poi?- Le feci cenno di continuare.
-Faremo l'amore ogni notte ed ogni mattina!- Le tappai la bocca, stava urlando.
-Ma sei matta!- Risi staccando la mano dalle sue labbra.
-Lo sono. Ma lo sei più tu perché credi che tutto questo possa non essere reale.- Mi zittii, non sapevo cosa dire. Così Nina riprese a parlare al mio posto. -E per quanto riguarda il tuo orientamento sessuale, orami il mondo è pieno di etichette, il fatto che tu non ne abbia una ti rende speciale. E poi che ti importa? Ami me, no? Non ci lasceremo mai. Quindi tiè, il problema è risolto!- Risi ancora. Aveva ragione su tutto. Era di questo che avevo bisogno, era questo che mi serviva e, dipendente o meno, io volevo lei nella mia vita ora nel presente come dopo nel futuro.

-Nina.- Tornai seria.
-Si?- Continuava a pizzicarsi le labbra con le mani.
-Iniziamo ora a fare l'amore ogni notte e ogni mattina?- La sentii buttare giù un'eccessiva quantità di saliva, sorrisi.
-È in vero simile.- Puntò lo sguardo sulle telecamere. -Ma non impossibile.- Si alzò sul letto stesso dopo avermi spostato appena e girò le telecamere in direzione della porta. -Domani le metto al loro posto.- Si fece cadere sopra di me come un aereo sopra ad una pista d'atterraggio. Risi per quanto l'amavo.

E quando finalmente restammo entrambe nude di vestiti e preoccupazioni, solo allora, iniziammo a fare l'amore come mai prima di quel momento.

Scivola nelle mie Mani vuoteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora