Capitolo 3.

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𝓡𝓮𝓫𝓮𝓬𝓬𝓪
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Da quando Leo se n'è andato e mi ha lasciato sola con Riccardo ho notato come lo sguardo dell'amico nei miei confronti sia completamente cambiato. Non ha smesso di fissarmi neanche per un secondo e l'unico momento in cui i suoi occhi hanno cessato di puntarmi è stato quando ha aperto la bocca per limonarsi la tipa dai capelli rossi, ma sono più che convinta che fosse una mossa fatta apposta per non darmi l'idea di avere la sua attenzione tutta per me. Ho ricambiato il gesto con la stessa moneta e l'aver scaturito in lui una reazione ha confermato la mia teoria.

Non mi importa di Riccardo nel senso in cui si potrebbe fraintendere e ne tantomeno sogno la storia d'amore con il migliore amico di mio fratello, ma sono una donna a cui piace giocare e tenere viva la fiamma. Amo le sfide ed è nella mia natura tenere in alto l'asticella delle aspettative. Perciò sapere che si sente attratto da me mi stimola e mi incuriosisce allo stesso tempo in una maniera del tutto nuova.

D'altronde c'è quella vena di proibito che ci accompagna in sottofondo, che rende tutto molto più eccitante. E poi sono quasi certa che sia la stessa motivazione che ha spinto lui verso di me, con la sola differenza che noi donne possiamo nascondere meglio le nostre emozioni.

A un uomo bastano due paroline giuste dette in un certo modo ed ecco che si accende il fuoco. Così è stato anche per Riccardo che non si dimostra diverso dai suoi simili. È stato sufficiente avvicinare la bocca al suo lobo e stuzzicarlo con la lingua per ottenere la mia conferma: stasera è pazzo di me.

La sua mano è ancora sul mio bacino e continua a stringermi la pelle da sopra il vestito. Sento i suoi respiri farsi più profondi e percepisco persino la sua erezione in mezzo alle mie cosce. Mi avvinghio ancora di più a lui per gustarmi meglio quella sensazione e la cosa sembra fargli perdere ulteriormente il controllo.

Mi tira giù dallo sgabello su cui ero ancora seduta e mi obbliga a girarmi di spalle. Sul momento resto confusa da quel gesto e quasi me ne dispiaccio, ma subito dopo appoggia nuovamente il suo corpo al mio e mi supplica di ballare con lui.

Lo sento irrigidirsi sempre di più ad ogni movimento di bacino che faccio sfiorando la sua erezione con le natiche. La sua mano mi cinge più forte in vita trattenendomi a se.

«Balli bene lo sai?» Confessa con tono compiaciuto come se si stesse godendo uno spettacolo fatto tutto per se.

L'idea di dargli esattamente ciò che vuole mi costringe a fermarmi e voltarmi nuovamente verso di lui. Le sue pupille sono completamente dilatate e nei suoi occhi leggo solo desiderio. Mi fissa senza sosta spostando lo sguardo dalle mie labbra al mio corpo, che a confronto con il suo sembra fin troppo esile.

Le sue spalle larghe coprono la visuale di fronte a me e mi impediscono di vedere oltre di lui. La polo bianca che ha indosso scolpisce perfettamente tutti i suoi lineamenti non lasciando molto spazio all'immaginazione.

Quel filo di barba gli conferisce un aspetto selvaggio e istintivamente mi verrebbe voglia di accarezzargliela. Mi è sempre piaciuta la sensazione della peluria così corta sotto le dita, tant'è che ogni tanto quando mio fratello se ne lascia crescere un po mi diverto a fargli i grattini. Mio fratello. Porca miseria.

Improvvisamente mi ricordo della sua esistenza e che il gioco che sto conducendo è con il suo migliore amico. Se Leo ci scoprisse ammazzerebbe entrambi e probabilmente non mi porterebbe mai più ad un uscita con i suoi amici.

Perciò decido di tagliare quella vena erotica che si è creata tra me e Riccardo e mi stacco dalla sua presa. Dalla sua espressione sembra dispiaciuto e a tratti quasi furioso. Probabilmente è abituato ad un altro genere di ragazze: magari facilotte e impazienti di farsi scopare da un belloccio come lui.

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