𝓡𝓲𝓬𝓬𝓪𝓻𝓭𝓸
_____________________________________È passata solo mezz'ora da quando l'ho salutata davanti al portone di casa e senza neanche guardarla per accertarmi che entrasse me ne sono andato lasciandola lì. Esattamente come ha fatto lei con me per tutta la sera: facendomi annusare per qualche istante il suo corpo e portandomi all'eccitazione, per poi mollarmi con un pugno di mosche. L'ho persino baciata. Ho assaporato quella bocca così morbida e abbastanza grande da accogliermi con tutta la mia lingua che voleva impadronirsi di lei.
Ho sentito il suo corpo vibrare sotto il tocco delle mie mani che la scoprivano delicatamente ma con passione e decisione, quasi come fosse una novità assoluta per me avere il corpo di una donna tra le dita. Ho toccato il suo collo e incontrato la sua clavicola dalla quale sentivo persino pulsare una vena sottopelle . L'ho vista sporgersi verso di me con la sua discutibile altezza e ogni centimetro di me ha desiderato spogliarla di quel miserabile vestito per farla mia su quella spiaggia. L'ho provata e ora non riesco a farne a meno. Ho assaggiato una parte di torta e ora bramo incessantemente di assaporarne il pezzo mancante.
La mia erezione è costante da più di un'ora e farci il tragitto dal locale a casa camminando non è stato piacevole. A ogni vicolo più buio l'avrei voluta prendere e sbattere contro un muro, per sollevarle lo spacco dell'abito e addentrarmi in lei. Senza tutte quelle smancerie, quei finti baci e abbracci a cui alcuni uomini abituano le donne. Solo possedendola. Possedendola come si possiede un oggetto.
Questo vogliono le donne: qualcuno che le sappia dominare e le faccia sentire libere dal compito di dover avere tutto sempre sotto controllo. Le donne vogliono essere qualcuno che sia capace di procurar loro piacere e non di parole dolci all'orecchio che ti promettono la luna senza mai fartela raggiungere veramente.
Dopo il bacio in spiaggia, in cui mi sono lasciato completamente travolgere dall'ondata della passione, Rebecca è diventata un tarlo fisso a cui la mia mente non sembra voler rinunciare facilmente. Il suo corpo è diventato l'unico che vorrei scoprire ora e saperla nella casa accanto tutta sola mi fa venire voglia di andare da lei e farla subito mia. Non so cosa mi sia preso esattamente, ma ad un certo punto la mia testa ha smesso di pensare al fatto che fosse la sorellina del mio migliore amico e ha solo desiderato di toccarla come si tocca un corpo simile.
È stato un bacio sentito e percepito con ogni terminazione nervosa del mio corpo, che mi ha quasi costretto a chiedermi se io abbia mai baciato così una ragazza. La verità è che non lo so e non voglio preoccuparmene. Quello che so è che ero arrivato al termine della mia pazienza, ero stufo di stare al suo gioco e che fosse lei ad avere le redini della situazione per tutta la sera. Così le ho ordinato di andarcene a casa, sinceramente convinto di non voler più continuare il teatrino con una stupida ragazzina di diciotto anni.
Ma poi lei mi ha guardato. I suoi occhi bruciavano di un emozione che non saprei distinguere e il suo corpo era lì, davanti a me, che implorava di essere toccato. Così ho ceduto alla tentazione e, carico di rabbia e frustrazione, l'ho presa per i polsi costringendola ad appoggiarsi al mio collo e incontrare la mia bocca. È stata adrenalina pura; come una tanica di benzina versata su due fuochi già ardenti che insieme hanno preso vita.
La sua lingua si muoveva a ritmo con la mia e sotto di me non ho sentito la classica inesperienza di chi non sa neanche dove toccarti, ne tantomeno la classica insicurezza di chi aspetta che sia tu a fare qualcosa. Ancor meno ho percepito la solita emozione che sento quando bacio le altre: contemplazione.
Tendenzialmente ogni ragazza che voglio ci sta e non mi rifiuta mai, al contrario mi accorgo facilmente che è come avere a che fare con una bambolina disposta a farsi fare qualunque cosa solo perché sei alto, palestrato e di bella presenza. Ma Rebecca è diversa: lei è consapevole, decisa, sicura di sé, tagliente e dominante. Rebecca non è una bambolina a cui puoi dire cosa fare, come farlo e quando farlo. Lei non la puoi contenere ne tantomeno controllare. Al contrario, da lei sei tu che ti devi tutelare per non finire succube del suo potere e non ritrovarti nel vortice del suo uragano.

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𝕋𝕙𝕖 𝕎𝕒𝕣 𝕀𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖
ChickLit𝕋𝕙𝕖 𝕎𝕒𝕣 𝕀𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖 - 𝕝𝕒 𝕘𝕦𝕖𝕣𝕣𝕒 𝕕𝕖𝕟𝕥𝕣𝕠 (𝕡𝕣𝕚𝕞𝕒 𝕡𝕒𝕣𝕥𝕖) "𝒫𝓊ò 𝓃𝒶𝓈𝒸𝑒𝓇𝑒 𝒹𝑜𝓋𝓊𝓃𝓆𝓊𝑒, 𝒶𝓃𝒸𝒽𝑒 𝒹𝑜𝓋𝑒 𝓃𝑜𝓃 𝓉𝒾 𝒶𝓈𝓅𝑒𝓉𝓉𝒾. 𝒟𝑜𝓋𝑒 𝓃𝑜𝓃 𝓁𝑜 𝒶𝓋𝓇𝑒𝓈𝓉𝒾 𝒹𝑒𝓉𝓉𝑜, 𝒹𝑜𝓋𝑒 𝓃𝑜𝓃 𝓁𝑜 𝒸𝑒𝓇𝒸...