Capitolo 32.

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𝓡𝓮𝓫𝓮𝓬𝓬𝓪

<<.... Ma quella..quella è la parte più bella di te e io, che ti amo immensamente, non potrei mai ostacolarti nel farla uscire perché è una vita che aspetto di incontrare quella Becca li.>>

Le parole di mio fratello suonano come una dolce melodia e confortano come una carezza leggiadra fatta direttamente sull'anima.
Ogni parola che esce dalla sua bocca spaventa e guarisce allo stesso tempo.

Sentirsi letti dentro, e mettersi a nudo involontariamente davanti a qualcuno, farebbe paura a chiunque.
Ma sentirsi amati e apprezzati come solo mio fratello sa fare con me, è un'esperienza unica.

Resto incantata dal suono che emettete la sua voce mentre pronuncia parole dolci come il miele. Lo ascolto, estasiata da tutto quello che dice.
Non mi sembra neanche vero che la sua reazione sia questa. Le mie orecchie faticano a comprendere che ciò che sentono sia la realtà.

<<Non mi aspettavo questo da te>> è tutto ciò che riesco a dire.

<<Perché, io sono il mostro che ti vuole tenere imprigionata?>> sta volta il suo tono è palesemente sarcastico e la cosa mi rincuora.

Leonardo è la persona meno permalosa che io conosca. Per lo meno con me. Non si offende mai, anche quando le cose che dico non sono affatto carine e non se le meriterebbe mai. Lui poi, che da anni si prende cura di me meglio di quanto abbiano saputo fare in due i miei genitori. Mi sento in colpa per come lo tratto a volte. Ma ringrazio di avere al mio fianco un amico, un complice, un fratello come lui.

<<No, vuoi solo proteggermi.>>

So che la verità è questa. Anche se a volte non mi piace. Anche se a volte vorrei che lo facesse un po' meno. Ma so perché lo fa.

<<Si, ma ora non cambiamo il discorso: tocca a te dirmi cosa ne pensi di questa storia con Riccardo>> aggiunge lui lasciando la parola a me.

La verità è che non lo so nemmeno io. Non saprei cosa dire su di lui. Perché tutto ciò che potrei raccontare è inventato. Lui esiste più nella mia testa, nei miei sogni. È meno reale di quanto si possa pensare. In verità siamo solo usciti un paio di volte, ci siamo stuzzicati, ci siamo divertiti insieme, ma abbiamo anche già litigato.
In verità di concreto non c'è niente da raccontare. È tutta una fantasia che non deve sbocciare in realtà. Perché la realtà sa fare tanto male. Preferisco che rimanga un mio sogno.

Provo a spiegarlo a mio fratello, così per come mi viene e per come lo sento. Ma lui ovviamente non sembra convinto dalle mie parole.

<<Che significa tutto ciò che hai appena detto?>> dice sforzandosi di non scoppiare a ridere.

Sa quanto detesti che qualcuno mi rida in faccia quando parlo, perciò lo ringrazio per lo sforzo. Ma non posso fare a meno di scoppiare in una risata anche io non appena mi rendo conto della confusione che ho appena esposto a mio fratello.

<<Ok, provo a spiegarti meglio>> dico, con ancora una mano davanti alla bocca che copre il mio sorriso.

<<Non è che non ci sia niente da parte mia, è solo che sono convinta che sia per lo più una cosa che non esiste davvero. Penso che sia tutto nella mia testa, perché è impossibile che in così poco tempo si possa provare qualcosa per qualcuno. O che ci si possa legare così tanto a qualcuno. Perciò credo sia più il frutto di un immaginazione. Di un desiderio che magari è celato nella mia psiche.. non so.>>

<<E di lui che mi dici? Tutto ciò che fa e dice ti sembra frutto della tua immaginazione?>> domanda mio fratello, palesemente dubbioso della mia teoria.

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