𝓡𝓲𝓬𝓬𝓪𝓻𝓭𝓸
_____________________________________Ogni volta che le sono vicino, ogni volta che la vedo spaventarsi rapidamente per ogni minima cosa, ogni volta che si perde in chissà quale ricordo, sento l'estremo bisogno di volerla proteggere da tutto quello che la turba. Ogni volta che la guardo, penso a quanto vorrei cambiare il suo dolore in gioia.
E poi accanto a lei mi sento diverso anche io; mi sento più forte, come se fossi quello dei due ad avere in mano tutto. Mi vedo persino più coraggioso, perché riesco a lasciarmi alle spalle i miei demoni per insegnare a lei a vincere i suoi. Mi sento importante. Ed è una sensazione meravigliosa a cui non riesco a rinunciare.
Adesso lei è avvinghiata al mio braccio e mi stringe come se fossi la sua ancora, come se fossi il suo porto sicuro in questo mare pronto a inghiottirla da un momento all'altro. È turbata. Chissà cosa la spaventa davvero. A volte vorrei entrare nella sua testa e scoprire cosa vive ogni giorno.
Rebecca è complicata, è un insieme di cose che si mischiano tra loro e formano solo caos. Ma è un caos bellissimo da vivere. Rebecca è tempesta pura. Non sai mai cosa farà o cosa dirà. Da lei puoi aspettarti di tutto e ritrovarti il niente. Sono così affasciato da lei che mi sto perfino convincendo di aver già capito tutto di questa bellissima ma dannata ragazza. Ma in realtà non ho capito nulla.
<<Mi ci porti o no?>> domanda insistente lei non ricevendo una mia risposta.
<<Vuoi farti il bagno? Senza fare la cosa di andare a occhi chiusi, cancella quella parte. Un semplice bagno di mezzanotte in cui entri fin dove vuoi.>>
Lei mi guarda perplessa ma nei suoi occhi vedo che sta volta ci sta provando a trovare il coraggio. La vedo, è qui, la piccola guerriera che è in lei sta tentando di uscire e mettere a tacere la vittima. Lei non deve più vivere così, non deve essere più succube dei traumi.
<<D'accordo, ma a una condizione. Non mi devi mai lasciare>> dice fermandosi e fissando i suoi occhi nei miei.
<<Non ti lascio>> le prometto, come se fosse la cosa più vera che potessi dire. Non la lascerei davvero. Non ora. Non lei.
<<Promettilo>> insiste lei.
Le prendo il viso tra le mani e punto il mio sguardo più che posso in lei. Mi avvicino ancora di più così che possa sentirmi, e poi le sussurro piano che è una promessa la mia.
Lei non stacca il suo sguardo da me e mi costringe a restare incantato dalla meraviglia che sono i suoi occhi. Sembra così fragile ora. Eppure sento che in realtà in questo momento lei è forte. E forse lo è un po' anche grazie a me.
<<Allora andiamo prima che ci ripenso>> annuncia lei sorridendomi e staccandosi leggermente da quel contatto.
<<Vuoi farlo con i vestiti?>> le domando mentre mi sfilo le scarpe dai piedi.
Lei mi guarda confusa e mi affretto a spiegarle la natura di quella domanda prima che fraintenda
<<il vestito bianco non diventa trasparente se lo
bagni?>><<Si, hai ragione. Ma allora come faccio?>> mi chiede lei.
Di tutta risposta io mi slaccio la camicia e la lascio cadere alle mia spalle; faccio lo stesso anche con i pantaloni fino a restare in boxer.
Lei mi squadra dalla testa ai piedi e fortunatamente mi accorgo che il panorama non le dispiace. La cosa mi compiace e non poco. Voglio che lei mi desideri tanto quanto la desidero io.
<<Resti a guardare o vieni con me?>> le chiedo ironico.
<<Di la verità, hai organizzato tutto questo per vedermi in intimo?>> domanda, sembrando sinceramente infastidita.

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𝕋𝕙𝕖 𝕎𝕒𝕣 𝕀𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖
Genç Kız Edebiyatı𝕋𝕙𝕖 𝕎𝕒𝕣 𝕀𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖 - 𝕝𝕒 𝕘𝕦𝕖𝕣𝕣𝕒 𝕕𝕖𝕟𝕥𝕣𝕠 (𝕡𝕣𝕚𝕞𝕒 𝕡𝕒𝕣𝕥𝕖) "𝒫𝓊ò 𝓃𝒶𝓈𝒸𝑒𝓇𝑒 𝒹𝑜𝓋𝓊𝓃𝓆𝓊𝑒, 𝒶𝓃𝒸𝒽𝑒 𝒹𝑜𝓋𝑒 𝓃𝑜𝓃 𝓉𝒾 𝒶𝓈𝓅𝑒𝓉𝓉𝒾. 𝒟𝑜𝓋𝑒 𝓃𝑜𝓃 𝓁𝑜 𝒶𝓋𝓇𝑒𝓈𝓉𝒾 𝒹𝑒𝓉𝓉𝑜, 𝒹𝑜𝓋𝑒 𝓃𝑜𝓃 𝓁𝑜 𝒸𝑒𝓇𝒸...