𝓡𝓲𝓬𝓬𝓪𝓻𝓭𝓸
Le sfioro le spalline dell'abito che ancora ha indosso e lo lascio scivolare lungo il suo corpo fino a farlo finire a terra. Lei è davanti a me, indossa solo una mutanda brasiliana color carne. Il suo corpo è anche meglio di come l'avevo immaginato; il suo seno è una coppa perfetta, con un aureola rosea che ti incita a essere leccata.
Ha la vita stretta che lascia poi spazio ai fianchi un po' più larghi ma perfettamente armoniosi. Ha le gambe magre ma carnose, un collo spettacolare e un culo che, mamma mia, guarderei per ore.Le stringo forte la mano intrecciando le mie dita alle sue, mentre ci incamminiamo verso il mare.
Rebecca è adrenalina pura per me.
Con lei ho voglia di fare qualunque cosa; tutto ciò che non ho mai fatto, per lei, giuro lo farei.
Con lei voglio essere gentile, premuroso, onesto.Onesto, esatto. È proprio quello che non sono. Mentre immergiamo i piedi nell'acqua tiepida di questo mare immenso, penso al mio pomeriggio in compagnia di Greta. So che non devo delle vere e proprie spiegazioni a Rebecca, ma l'intimità con cui le nostre anime si sfiorano ogni volta che stiamo insieme mi lascia questo strano senso di colpa nel non dirle ciò che ho fatto.
<<Becca>> le dico, costringendola a fermarsi davanti a me e guardarmi negli occhi.
La luce che c'è dentro questa piscina di miele che ha al posto degli occhi spicca persino in mezzo a questo buio. La fisso intensamente cercando in maniera disperata il coraggio di parlare. Temo che potrei rovinare tutto, ma so anche che non merita una persona bugiarda nella sua vita.
<<Volevo che tu sapessi una cosa>> insisto, lasciando continuamente a metà le mie frasi.
Lei spalanca gli occhi in attesa di una spiegazione e da come ha lasciato la presa dall mia mano deduco che l'idea che io stia impiegando così tanto a parlare non le piace molto.
<<Oggi pomeriggio non ero al mare perché sono stato con una ragazza>> dico tutto d'un fiato senza pensarci troppo su.
Fare troppi giri di parole non servirebbe a nulla e non porterebbe a niente. Perciò scelgo la via della verità, secca, senza cercare di ammorbidirla con frasi sciocche che hanno il solo scopo di deviare l'attenzione dal fulcro del discorso.
Lei rimane immobile, impassibile a quelle parole. Improvvisamente i suoi occhi si rivestono di quella armatura che non lascia trasparire nessun pensiero, nessuna emozione. Improvvisamente torna ad essere il geroglifico indecifrabile che speravo di aver ormai compreso e imparato a leggere. Improvvisamente la sento lontana e questo mi fa stranamente male.
Tento di sfiorarle la pelle per ricreare il contatto tra noi, ma lei è fredda come non mai e rivedo ancora una volta la rabbia rivestire le sue iridi.
<<Di qualcosa per favore>> le chiedo quasi in tono di supplica.
Il suo silenzio mi ferisce più di qualsiasi altra parola. Questo spazio nero che si è creato tra noi vorrei che si riempisse subito, anche delle sue solite battute acide e sarcastiche. Tutto pur di sentirla fiatare e non restare così pietrificata davanti a me.
Questa sua reazione era una cosa che avevo messo in preventivo ma che non avevo davvero considerato, perché non poteva fermarmi dall'essere onesto con lei. Ho sempre pensato che qualunque tipo di rapporto debba basarsi sulla sincerità di entrambi. Dopo l' ulteriore avvicinamento tra me e lei poco fa, ho capito che era importante essere sincero.
<<Becca>> insisto dopo un lungo e interminabile silenzio.
Dentro di me sento questa strana e terribile sensazione che mi invade e che mi schiaccia; ho come l'impressione di aver appena distrutto l'unica cosa vera che si stava creando nella mia vita. Probabilmente l'unica persona che non meritava questo è esattamente la persona a cui lo sto facendo.
Improvvisamente mi sento come un traditore, un uomo di merda, un carnefice. Nonostante non siamo
legati da chissà quale soprannome a cui sono abituati gli altri, ho come la sensazione che le nostre anime si fossero intrecciate in maniera profonda. E questo forse rende la mia verità un duro colpo per Rebecca.<<Ti ho voluto dire la verità subito perché è importante per me non avere segreti. Qualunque cosa vogliamo essere insieme, voglio che sia limpida e vera>> aggiungo, tentando di vedere in lei una reazione.
<<Io e te non siamo niente Riccardo.>>
La sua risposta è rapida e coincisa. La sua voce non lascia spazio a nessuna emozione. Le sue parole sono dritte e taglienti. È la verità. Ma infondo so che non è davvero così. Non può esserlo.
Dentro di me so che entrambi abbiamo provato qualcosa dal momento in cui le nostre anime si sono sfiorate. So che non sono stato l'unico a provare qualcosa. Ed è assurdo solo a pensarlo che io stia a qui a rimuginare sulle anime che si incontrano. Ma questo è l'effetto di Rebecca su di me.
<<Non ci credi davvero>> ribatto, tentando di strapparle una qualsiasi verità che sia diversa da quelle parole.
<<Se fossimo qualcosa mi faresti ancora più schifo, forse ti conviene che non siamo niente Riccardo.>>
Ha ragione. Se io e lei fossimo di più, molto probabilmente ora assumerei le sembianze di un traditore, un uomo infedele. Eppure è come se mi sentissi lo stesso così.
<<Ad ogni modo mi fai schifo ugualmente se è ciò che ti interessa sapere>> aggiunge dura.
<<Perché dici così? Sono stato sincero, avrei potuto non dirti nulla..>> domando io, tentando di farla ragionare.
<<Si e quando lo sei stato sincero? Dopo che mi hai baciata, dopo che mi hai spogliata, dopo che hai finto di essere interessato a me>> la interrompo subito.
Non sono disposto a sentirla dire cose simili. Non mi sono preso gioco di lei, ne tantomeno l'ho presa in giro o l'ho usata per qualche doppio fine.
<<Non finirla neanche la frase, perché sono tutte cose non vere quelle che stai dicendo. Non ti ho usata, non l'ho fatto e lo sai benissimo.>>
Lei rimane immobile per qualche secondo fino a quando il suo sguardo si sposta verso l'orizzonte. Rimane lì, a guardare il vuoto davanti a se. Il suo corpo è vestito di brividi e la sua pelle è ruvida solo a vedersi. La guardo di profilo, studio ogni suo lineamento ed è perfettamente perfetta. Fa quasi rabbia da vedere. Il suo naso è lineare, piccolo, finisce leggermente a punta e tra lui e la bocca c'è questo arco di cupido morbido che rende le sue labbra irresistibili. Sono carnose, rosee, leggermente gonfie per colpa mia che l'ho baciata troppo intensamente.
Forse è l'ultima volta che la mia lingua ha incontrato la sua. Forse non succederà più che potrò averla così. L'idea mi ferisce. Mi causa questa indecifrabile tristezza dentro che mi costringe a non riuscire ad essere orgoglioso con lei, a voler insistere.
Ho un disperato bisogno di sapere che posso rimediare; voglio solo baciarla di nuovo e farle sentire quanto in realtà è lei l'unica che voglio adesso. Vorrei urlarle che ho pensato solo a lei per tutto il tempo, che Greta è stata solo uno stupido tentativo che serviva a farmi dimenticare che è la sua pelle quella che bramo.
Vorrei dirle tutto quello che in questi giorni lei ha smosso dentro di me, ma resto immobile e in silenzio. Vorrei dirle tutto ma io delle donne non mi fido. E lei non è diversa dalle altre in questo momento.
<<Voglio andare a casa>> commenta dopo un po' senza rivolgermi il suo sguardo.
<<Conosci la strada>> è tutto ciò che dico.
Io di andare a casa invece non ne ho voglia e non mi interessa di riaccompagnarla adesso. Che si arrangi da sola. Non vuole neanche restare qui ad ascoltarmi e darmi la possibilità di spiegarmi. Prende e scappa come tutte. È una ragazzina di diciotto anni che mi sta fottendo il cervello e io non ho tempo per questo.
Ho provato ad essere sincero con lei, le ho detto la verità e sono stato onesto, se non è capace di apprezzarlo me ne farò una ragione.
Improvvisamente anche la mia armatura si erige e mi costringe a essere freddo e distaccato.Lei si volta verso di me di scatto, mi fulmina con lo sguardo e poi si gira di spalle per uscire dall'acqua del mare. Sento il rumore che causano i suoi movimenti e la fisso allontanarsi da me. Persino la sua nudità in questo momento passa in secondo piano per me.
La guardo solo andare via, come si guarda andare via qualcosa che non è mai stato tuo.

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𝕋𝕙𝕖 𝕎𝕒𝕣 𝕀𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖
ChickLit𝕋𝕙𝕖 𝕎𝕒𝕣 𝕀𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖 - 𝕝𝕒 𝕘𝕦𝕖𝕣𝕣𝕒 𝕕𝕖𝕟𝕥𝕣𝕠 (𝕡𝕣𝕚𝕞𝕒 𝕡𝕒𝕣𝕥𝕖) "𝒫𝓊ò 𝓃𝒶𝓈𝒸𝑒𝓇𝑒 𝒹𝑜𝓋𝓊𝓃𝓆𝓊𝑒, 𝒶𝓃𝒸𝒽𝑒 𝒹𝑜𝓋𝑒 𝓃𝑜𝓃 𝓉𝒾 𝒶𝓈𝓅𝑒𝓉𝓉𝒾. 𝒟𝑜𝓋𝑒 𝓃𝑜𝓃 𝓁𝑜 𝒶𝓋𝓇𝑒𝓈𝓉𝒾 𝒹𝑒𝓉𝓉𝑜, 𝒹𝑜𝓋𝑒 𝓃𝑜𝓃 𝓁𝑜 𝒸𝑒𝓇𝒸...