𝓡𝓮𝓫𝓮𝓬𝓬𝓪
Tre giorni dopo
Dieci, nove, otto, sette, sei...
Mentre con la voce mi unisco a questo coro che urla il conto alla rovescia quasi come fosse la cosa più liberatoria del mondo, con la mente sono da tutt'altra parte e il mio pensiero va a lui.
Guardo attorno a me la folla che mi circonda, e una strana sensazione di malinconia mi invade il petto e mi ricorda che lui non c'è più. Per un breve, ma intenso istante della mia miserabile vita, avevo quasi creduto di aver toccato il cielo con un dito. Credevo di essere finalmente dove dovevo essere, e con chi dovevo essere.
Ma poi tutto è cambiato. La realtà ha sovrastato di gran lunga la fantasia; ci ha ricordato che due come noi non sono fatti per stare bene. O forse, semplicemente, non siamo fatti per stare bene insieme.
Eppure mi manca. Nonostante tutto, il vuoto che provo ora dentro di me è a forma di lui e so che non potrà essere colmato tanto presto. Dovrò imparare a conviverci, come per anni ho convissuto con i miei demoni fino a farli diventare più deboli di me. Ma ora sento che non ho la forza di combattere. Sento che sono stufa di questa guerra contro me stessa.
Lui mi aveva dato qualcosa che prima d'ora non avevo mai avuto: vita. È arrivato in maniera così irruente nelle mie giornate che non ho potuto fare a meno di lasciarmi travolgere dalla sua ingiustificata voglia di farmi sentire viva e vincere tutte le mie paure. Prima di lui c'era il vuoto. Ma dopo di lui è solo più grande.
Cinque, quattro, tre..
Chiudo gli occhi e tiro un sospiro, mentre esprimo il mio desiderio per quest'anno nuovo ormai giunto alle porte: dimenticare. Spero solo di riuscire a dimenticare l'unica persona che finora ho davvero amato con ogni parte di me. Spero di lasciare andare il suo ricordo, di incontrare presto qualcuno che sappia farmi sentire come solo lui è riuscito a farmi sentire.
<<Due, uno>> mi sussurra una voce all'orecchio, mentre due mani grandi e avvolgenti mi coprono gli occhi spuntando dalle mie spalle.
<<Vuoi davvero dimenticarti di me?>> domanda infine, mentre sento tutto il suo corpo appoggiarsi al mio. È lui.
Lo riconosco subito quasi come fosse l'altra parte di me mancante.
Sento il suo profumo trovare le mie narici e invaderle. La sua voce è bassa ma rauca.La guancia è ruvida per via della barba corta che porta. La sua bocca, che si schiude sul mio collo per baciarmi la pelle, è morbida come sempre. La sua lingua bagnata mi trova e disegna cerchi vicino al mio lobo, facendomi tremare la pelle sotto di lui. Il suo tocco mi accende e non posso farne a meno. Lui è la mia droga, e senza sono solo una tossica in preda agli effetti collaterali dell'astinenza più potente che si sia mai vista.
<<Lascia che ti rinfreschi la memoria prima di rispondere>> sussurra piano al mio orecchio, mentre toglie le mani dal mio viso per portarle attorno alla mia vita.
Con una inizia ad accarezzarmi il ventre, scendendo sempre più in basso fino a toccare l'elastico delle mutande da sopra il vestito. Con l'altra preme forte sul mio fianco per tenermi ferma a lui.
Ho ancora gli occhi chiusi, perché temo che la sua presenza sia solo un sogno e ho paura che potrei svegliarmi.
Sento la sua mano staccarsi da me, ma qualche secondo dopo la ritrovo sulla coscia che finalmente ha incontrato la mia pelle. L'accarezza dolcemente, contrastando la presa forte e decisa che tiene sul mio bacino. Sento la sua erezione farsi spazio tra i miei glutei e il suo respiro è affannoso sul mio collo.

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𝕋𝕙𝕖 𝕎𝕒𝕣 𝕀𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖
ChickLit𝕋𝕙𝕖 𝕎𝕒𝕣 𝕀𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖 - 𝕝𝕒 𝕘𝕦𝕖𝕣𝕣𝕒 𝕕𝕖𝕟𝕥𝕣𝕠 (𝕡𝕣𝕚𝕞𝕒 𝕡𝕒𝕣𝕥𝕖) "𝒫𝓊ò 𝓃𝒶𝓈𝒸𝑒𝓇𝑒 𝒹𝑜𝓋𝓊𝓃𝓆𝓊𝑒, 𝒶𝓃𝒸𝒽𝑒 𝒹𝑜𝓋𝑒 𝓃𝑜𝓃 𝓉𝒾 𝒶𝓈𝓅𝑒𝓉𝓉𝒾. 𝒟𝑜𝓋𝑒 𝓃𝑜𝓃 𝓁𝑜 𝒶𝓋𝓇𝑒𝓈𝓉𝒾 𝒹𝑒𝓉𝓉𝑜, 𝒹𝑜𝓋𝑒 𝓃𝑜𝓃 𝓁𝑜 𝒸𝑒𝓇𝒸...