𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟔 - 𝐩𝐚𝐫𝐚𝐥𝐲𝐳𝐞𝐝

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Where are my feelings?

I no longer feel things

I know I should

I'm paralyzed

paralyzed, NF

paralyzed, NF

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«Okay... come hai fatto dopo?»

Dopo tutte le informazioni che Adam mi ha dato, sono dovuto uscire a prendere una boccata d'aria e qualcosa da bere o mi sarei sentito male.

Non è servito a molto perché il mio corpo sta ancora cercando di capire come reagire alla morte di quello stronzo, però ho bisogno di continuare a sapere.

Apro una soda a Adam e gliela do, poi ne apro una anche a me.

Perché nessun notiziario parla della morte di nostro padre?

«Non so se posso-»

«Sono tuo fratello», gli ricordo. «Il tuo gemello. Io devo sapere».

Beve un po' di soda, con sguardo assorto, poi finalmente ricomincia a raccontarmi come sono andate le cose.

«Ho ricordi vaghi di quel giorno, ma ricordo alla perfezione quando ho portato Vivienne in ospedale, dicendo che l'avevo trovata in un vicolo in quel modo, svenuta».

«Ti hanno fatto domande?»

«Ho fatto finta di non conoscerla», sussurra con una smorfia del volto, come se se ne vergognasse. «Sono tornato a casa subito dopo perché lui era ancora lì sul tappeto di camera mia, così l'ho avvolto con quello, e poi in delle lenzuola...»

Adam, il mio gemello, ha ucciso nostro padre.

«L'ho caricato in auto e l'ho scaricato in mezzo a un campo distante chilometri e chilometri da casa. Ho guidato così tanto che una volta lì non sapevo nemmeno effettivamente dove mi trovassi, e in realtà non ho mai voluto saperlo».

Beve dell'altra soda, poi sospira lentamente. Ne approfitto per bere anch'io, così da dare una rinfrescata al mio cervello.

Non sto capendo un cazzo.

«Avevo la mente da tutt'altra parte e non avevo ancora nemmeno realizzato quello che avevo fatto poche ore prima. Dopo ho pensato di dovermi liberare del cadavere in qualche modo, così l'ho trascinato fino a un lago che avevo visto lì vicino», si bagna le labbra, prendendosi del tempo. «Sono tornato a casa e ho frugato nel suo studio, trovando tutte le vostre foto mentre eravate già qui e sono rimasto lì dentro per qualche giorno. Non riuscivo a sentire nessuna emozione. Ross, nemmeno mi sentivo più vivo. Non capivo che cosa fosse successo, non capivo cosa dovevo fare e cosa mi sarebbe successo... o perché non provassi niente».

«Ero paralizzato. C'è voluto un po' prima di prendere coraggio e chiamare mamma con il numero che lui aveva trovato», riprende. «Ma l'ho fatto e lei non ha esitato due volte a dirmi di venire subito qui. Non le ho nemmeno detto cosa avevo fatto, ma sembrava che lei avesse capito».

𝑺𝒍𝒆𝒆𝒑𝒊𝒏𝒈 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora