Alla 𝑪𝒍𝒆𝒗𝒆𝒍𝒂𝒏𝒅 𝑯𝒊𝒈𝒉𝑺𝒄𝒉𝒐𝒐𝒍 il penultimo anno della 𝑡𝑟𝑖𝑎𝑑𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑛𝑎𝑙𝑒 è cominciato.
In una scuola in cui gli studenti provengono da buone famiglie e in cui il velo dell'apparenza nasconde i segreti e le vite di tutti...
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Esco dalla lezione di inglese con un mal di testa che mi sta uccidendo. Il professor Collister mi ha chiamato per un dibattito sulla globalizzazione, su cui avevo dimenticato di prepararmi, e non so nemmeno io come ne sono uscito se non distrutto.
Questa seconda giornata di convivenza a scuola con Adam è stata peggio della prima; buffo, perché siamo solo a metà giornata e non l'ho ancora visto. Ieri sera ho cenato in camera mia soltanto per non incontrarlo e per fortuna mamma mi ha lasciato in pace. Non riesco a concepire il fatto che l'abbia fatto venire qui da noi.
Mi guardo intorno nel corridoio alla ricerca di Ginevra, che aveva una lezione diversa dalla mia, e comincio ad andare nel panico non vedendola, ma poi la ritrovo pochi passi più avanti assieme a Mike.
Ieri c'è stata un'altra piccola guerra con la Hoover e sto soltanto pensando a un modo per farla fuori.
«Che succede?», chiedo a entrambi. Lascio un bacio fra i capelli di Gin per salutarla.
«Ginevra mi stava dicendo di quanto la professoressa Hoover le vuole bene», mi risponde Mike. Mi guarda con un mezzo sorriso, alzando un solo angolo del labbro.
«Curioso, è la stessa cosa che stavo pensando anch'io», ammetto.
«Com'è andata la lezione?», richiamo l'attenzione di Gin non vedendola fra noi con la testa, come suo solito.
Seguo la traiettoria del suo sguardo fermo fino a incontrare la sagoma di un manichino di merda vestito come se dovesse andare a una cazzo di sfilata di moda, con tanto di occhiali da sole alzati fra i capelli. Adam.
Non ha ancora avuto la divisa.
Mi irrigidisco senza nemmeno accorgermene.
Mike mi affianca, spingendomi debolmente per una spalla. «Penso che le piaccia quel ragazzo. Si stanno scambiando sguardi già da dieci minuti».
«È mio fratello gemello», digrigno a denti stretti, voltandomi verso di lui.
Perché siamo così vicini?
«Non sapevo che avessi un gemello».
Non gli rispondo, continuando a fissarlo male.
«Non siete in buoni rapporti?», mi domanda ingenuamente.
Riporto lo sguardo su Gin perché mi sono già rotto il cazzo. Che vuol dire che si stanno scambiando sguardi già da dieci minuti?
«Gradirei la smettessi di mangiarti quel traditore del cazzo con gli occhi, grazie».