Alla 𝑪𝒍𝒆𝒗𝒆𝒍𝒂𝒏𝒅 𝑯𝒊𝒈𝒉𝑺𝒄𝒉𝒐𝒐𝒍 il penultimo anno della 𝑡𝑟𝑖𝑎𝑑𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑛𝑎𝑙𝑒 è cominciato.
In una scuola in cui gli studenti provengono da buone famiglie e in cui il velo dell'apparenza nasconde i segreti e le vite di tutti...
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Ho finito anche di fare colazione quando Ginevra mi raggiunge in cucina con il fiatone. La guardo senza nascondere il mio sorriso divertito e le sposto una sedia dal tavolo per farle posto.
Mamma, seduta di fronte a me, ci fissa uno ad uno più volte. Sospetta sicuramente che abbiamo combinato qualcosa, come al solito.
«Che è successo?», domanda infatti.
Ginevra continua a riprendere fiato, poi finalmente si siede in mezzo a me e mamma con uno sguardo che non mi convince.
«Stanotte Ross ha port-»
«Gin!», le tappo subito la bocca con una mia mano.
Che spiona.
«Niente, non ho fatto niente», chiarisco immediatamente.
So di non essere innocente, non per mamma, ma stamattina sembra distratta, quindi qualcosa mi dice che me la caverò.
Gin invece no.
La fulmino con lo sguardo prima di liberare la sua bocca.
«Sentite, io ho un appuntamento in ufficio per una causa importante, ma tornerò per pranzo. A proposito, ho invitato Hans qui da noi», mamma si rivolge a Ginevra con un sorriso dolce. «Auguri di buon compleanno, amore».
L'abbraccia forte, poi le dà un bacio su una guancia. Ginevra le sorride ringraziandola a bassa voce.
Quando finalmente siamo soli, lei stranamente non mi assale con le domande che prima aveva per me, silenziosa come un sasso. Non è mai stata una che parla molto, anzi, ma quando c'è qualcosa che le nascondo, di solito, non smette di insistere finché non ottiene ciò che vuole sapere.
'Meglio così', penso però, ricordandomi ciò che ha osato insinuare Mike ieri sera.
La porta d'ingresso sbatte, segno che mamma è uscita di casa, e quel suono fa risvegliare Ginevra dai suoi pensieri, che subito riprende a fissarmi mutando la sua espressione assente in una confusa.
Trattengo una risata per il modo in cui si assenta sempre. Approfitto del suo momento di distrazione per controllare il mio telefono.
«Janette chiede che cazzo di fine hai fatto e perché non le rispondi ai messaggi», le mostro lo schermo. «Senti da che pulpito. Parla lei che ieri sera è sparita», glielo rinfaccio tramite messaggio.