Alla 𝑪𝒍𝒆𝒗𝒆𝒍𝒂𝒏𝒅 𝑯𝒊𝒈𝒉𝑺𝒄𝒉𝒐𝒐𝒍 il penultimo anno della 𝑡𝑟𝑖𝑎𝑑𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑛𝑎𝑙𝑒 è cominciato.
In una scuola in cui gli studenti provengono da buone famiglie e in cui il velo dell'apparenza nasconde i segreti e le vite di tutti...
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Credo che nella vita di ogni essere umano esiste, per forza di cose, un punto preciso in cui la persona che si era prima, ex abrupto, non esiste più. Al suo posto, senza alcuna previsione, nasce un altro essere umano simile e diverso a quello che c'era prima dell'evento scatenante. Simile fisicamente, ma diverso nell'animo.
Non è qualcosa che possiamo avvertire avvicinarsi; è qualcosa che ci cambia così profondamente che il vecchio essere umano che eravamo nemmeno percepisce come diverso, perché non ricorda più com'era prima di tutto.
Io, quel punto l'ho raggiunto.
«Ginevra non mi risponde».
Mamma mi ha chiamato dopo che Ross è andato a scuola e sono venuto per capire come procedere con il mio arrivo qui a Cleveland. Sono in salotto già da un'oretta e non faccio che andare avanti e indietro accanto al divano. Non riesco a fermarmi. Sono nervoso e non so che cosa fare. Non posso fare nulla.
«Sarà a scuola, ecco perché non ti risponde».
Mamma si avvicina e mi ferma per rivolgermi un sorriso rassicurante. Non potrà mai capire quanto mi è mancata.
«Ieri era a scuola e mi ha risposto comunque. Deve dire subito a Ross che sono qui. Se viene a scoprirlo in un altro modo è finita».
Hanno avviato le ricerche perché qualcuno ha denunciato la scomparsa di quel pezzo di merda. A parte il suo editore, non mi viene in mente nessun altro a cui potrebbe interessare la sua scomparsa.
Il fratello, zio Jacob, nemmeno se ne accorgerebbe dato che è in Inghilterra. Non era raro che lo stronzo sparisse dai social e chiudesse i contatti per mesi mentre scriveva, chiudendosi nel suo mondo per poi tornare con il grande botto. Ho creduto che l'editore avrebbe pensato lo stesso, ma devo aver dimenticato qualche scadenza vicina. Lo stronzo, quelle, le rispettava sempre.
«Adesso la chiamo io, va bene?» Mamma mi accarezza una spalla dolcemente.
Sta cercando di calmarmi, ma immagino che lei sia più preoccupata di me per tutta questa situazione. Mi chiedo che cosa stia pensando realmente di me.
Prende il suo telefono e prova a chiamare Ginevra, ma nulla.
«Ora contatto Ross e vedo se è con lei», mi dice poi, dato che nota il mio nervosismo aumentare.