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Non appena Minho raggiunse la sua stanza, ci spinse il più giovane dentro e si affrettò a chiudere a chiave la porta, così da non essere disturbati da nessuno.

Jisung si aggrappò istantaneamente a lui, tirandolo verso di sé per il collo ed incollando le loro labbra in un frenetico bacio idratato da sporco desiderio.

Sapevano entrambi che il giorno dopo - quando i loro cervelli avrebbero ricominciato a funzionare correttamente - se ne sarebbero pentiti, eppure ora, con le loro bocche impegnate a divorarsi a vicenda, gli sembrava così dannamente giusto.

Il ramato ancorò i palmi attorno ai fianchi del ragazzo dinnanzi a lui, guidandolo verso il letto e spingendolo sopra quando lo raggiunse.

Si tolse frettolosamente la camicia già precedentemente sbottonata dall'altro, ora steso tra le sue coperte con gli occhi lucidi dalla smania, le labbra schiuse per l'affanno del contatto di pochi istanti prima, le ciocche castane arruffate e le gambe già aperte per il suo domatore, consapevoli del loro tanto atteso destino.

Un quadro di perfetta purezza che Minho non vedeva l'ora di marchiare e fare suo per tutta la notte.

Slacciò la cintura, si abbassò la zip dei jeans strappati e rimasto solo in boxer, si decise a raggiungere la figura tremante del più piccolo.

«Non vedo l'ora di sporcarti.» ringhiò ad un soffio dal suo orecchio, prendendo poi a lasciare una scia di saliva e fiato su tutto il suo collo, concedendosi di tanto in tanto qualche morso.

Jisung fremette a quel tono così seducente e audace, mordendosi meccanicamente il labbro inferiore e buttando la testa all'indietro per permettere al suo predatore una vista migliore della sua candida pelle lattea, ormai già coperta da lividi freschi.

Il maggiore si liberò del collare sul suo collo e prese a spogliarlo pezzo per pezzo, iniziando con la giacca e il top, costringendolo a petto nudo.

Gli accarezzò avidamente ogni lineamento, percependo come i muscoli si tendevano ad ogni suo tocco e la pelle bollente rabbrividiva per il contatto improvviso con una superficie fredda.

Il sottomesso strinse le lenzuola tra le dita, continuando ad ansimare e lagnarsi senza sosta, richiedendo di più «Mi-inho.»

Il richiamato percorse il suo petto con la lingua, raggiungendo poi un capezzolo, dove si soffermò ed inglobò tra le sue pareti orali.

Ci giocò un po', beandosi dei movimenti scomposti della vittima e quando credette di averlo stuzzicato abbastanza, prese a succhiare e stringerlo tra i denti, tirandolo e mordicchiandolo con durezza.

Jisung inarcò automaticamente la schiena, cacciando un urlo più acuto e viscido, non curandosi delle persone che avrebbero potuto benissimamente sentirlo.

Il ramato imitò le stesse sostanziose azioni anche sul gemello, istruendolo delle ugual attenzioni, facendolo drizzare con la sola frizione della punta appartenente alla sua attaccante, la lingua.

Nel mentre si occupò del resto degli indumenti, disfandosi sia della gonna in pelle che delle calze nere.

Ora le uniche parti coperte erano le loro intimità, una dai boxer e l'altra da un paio di slip in pizzo rosse scuro, abbinate all'outfit sparpagliato sul pavimento.

Questo dettaglio - che solo lui aveva avuto il piacere di ammirare - fece scaturire ancora più eccitazione nell'organismo di Minho, il quale ammirò il suo avversario con un sincero luccichio nelle pagliuzze fondenti.

Era esattamente come se l'era immagino, i tratti femminili del viso erano perfettamente rispecchiati anche sul suo fisico: la vita stretta, le curvature soavi, la pelle morbida e lucida grazie alla sua lingua... il tutto gli faceva perdere interamente la ragione.

Shared reputation~MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora