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La tanto attesa vendetta era ormai pronta, nascosta come al solito tra i libri della cartella di Jisung, solo che questa volta era custodito tutto in un sacchetto in plastica.

Mise lo zaino in spalla, scrisse a sua madre di essere appena uscito da casa, dato che era già partita per il lavoro l'ora prima, e si incamminò lungo il marciapiede.

Il ticchettio della pioggia sul suo ombrello a motivi floreali era attutito dalla musica rimbalzante nei suoi timpani, così come il fischio del vento e la sottile fanghiglia che si accumulava sotto le spesse suole dei suoi anfibi banchi.

Quando giunse all'istituto infilò l'ombrello chiuso nell'apposito porta ombrelli insieme agli altri, rimise al proprio posto le cuffie ed entrò allo scoccare delle 7:46.

Si guardò in giro alla ricerca dei suoi amici che stranamente non l'avevano ancora aggredito e non ci mise molto a trovare due chiome scintillanti parlare tra loro non tanto distanti.

Senza pensarci due volte si diresse verso la loro direzione e arrivato ad una certa distanza riuscì a riconoscere le loro voci.

«È un appuntamento?»

«Può darsi.»

«Sì o no? Non fare il prezioso, dai.»

«Va bene sì, è un appuntamento.»

Il moro si avvicinò a loro di soppiatto e li colse alla sprovvista saltando addosso al più piccolo, che emise il suo solito strillo da delfino.

«HAN JISUNG!» sbraitò voltandosi verso l'amico.

«Scusate, non ho resistito.» il suo sorriso si ampliò ancora di più nel momento in cui notò le guance di Chan accendersi di un lieve rossore, avendo capito che aveva sentito la conversazione.

Perciò Jisung acciuffò subito l'opportunità «quindi, quando sarebbe questo appuntamento?»

Il minore alzò gli occhi al cielo, rifilandogli un copino ben assestato «fatti i cazzi tuoi, non è educato ascoltare le conversazioni altrui.»

«Noiosi.» sbuffò facendo ridacchiare il blu.

Nel mentre che parlavano si spostarono verso le loro rispettive classi, fermandosi quando i più piccoli giunsero ai loro armadietti.

«Allora io vado, ci vediamo dopo ragazzi.» si sporse per lasciare un bacio veloce sulla guancia di I.N e, prima che il terzo incomodo potesse fare le sue classiche battute, fuggì alla scalinata superiore.

«Allora? Vedo che le cose vanno bene tra voi.» il castano non la smetteva di sorridere nemmeno intanto che sistemava le sue cose nell'armadietto, contento per i suoi amici.

«È davvero perfetto. Dolce, gentile, leale, simpatico e sfacciatamente attraente.» l'ultimo complimento lo disse sbattendo l'armadietto, enfatizzando l'irritazione già palpabile dal suo tono di voce.

«E questa non è una cosa positiva? Puoi vantarti di avere un ragazzo figo e non uno qualunque, si tratta pur sempre di Bang Chan.» insieme ai suoi libri delle lezioni mattutine prese anche il sacchetto, chiudendo poi l'armadietto.

«Diciamo che è molto fastidioso il fatto che ogni ragazza lo fissi come volesse mangiarlo.» scrollò le spalle, abbassando lo sguardo su ciò che avevo tra le mani «che cos'è?» indicò il sacchetto.

Shared reputation~MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora