Le spesse suole di un paio di anfibi in pelle frecciavano velocemente lungo i corridoi scolastici, vuoti durante l'ora di pausa mensa.
L'unico presente era Han Jisung, troppo preso dalla sua ricerca per prestare attenzione al suo stomaco gorgogliate, disperato di avere il suo pranzo.
Il post che aveva appena letto era come un chiodo fisso tra i suoi mille pensieri, in cima all'infinito elenco di preoccupazioni e dubbi che lo appesantivano ogni giorno.
Stessa cosa valeva per le sue emozioni, dapprima a suo agio e rilassato, ad infastidito e furente, molto furente, forse come non lo era mai stato in tutta la sua vita.
Non gli era mai importato più di tanto cosa la gente pensasse su di lui, d'altronde le voci giravano sempre, che fossero fondate o meno, la gente era sempre alla ricerca di nuovi gossip e persone da prendere di mira, soprattutto gli adolescenti.
Finché erano news del tipo "hai sentito che il profe di coreano esce con un'alunna?" oppure proprio su lui stesso come ad esempio "Han Jisung e Kang Seulgi sono piuttosto intimi, che ci sia qualcosa?", non gli interessava nulla, erano solo delle stupide ipotesi.
Era tollerante su quelle cagate, ma nel momento in cui gli si prendeva di mira la sua sessualità e la sua intimità, in questo caso nell'ambito sessuale, lì sbroccava.
Nessuno aveva il permesso di urlare ai quattro venti se fosse vergine o meno e tantomeno di scrivere cazzate sul fatto che andava in discoteca solo per farsi inculare da qualsiasi essere umano munito di cazzo.
Più camminava più la sua ira cresceva, le vene del collo ben evidenti, le dita strette a pugno e le sopracciglia corrugate dagli occhi ridotti in due fessure, alla disperata ricerca del loro obbiettivo.
Questo lo trovò solo dopo essersi fatto inutilmente il giro di tutta la scuola e ritornato verso la mensa lo vide entrare dall'ingresso.
Si avvicinò velocemente a lui e Minho, sentendo dei passi alle sue spalle sempre più percettibili, si fermò, voltandosi.
Subito un sorrisetto prese il posto della sua espressione seria, divertito nel notare che il suo piano avesse avuto i suoi frutti.
«Che cazzo ridi brutto bastardo.» non solo lo prendeva per il culo online, ora osava ridergli in faccia.
«Che c'è Han? Il fatto che abbiamo scopato non vuol dire che mi stai simpatico o provo compassione verso di te.»
«Non cerco nessun tipo di compassione da te e sinceramente me ne sbatto il cazzo di cosa pensi sul mio conto.» fece un passo ancora avanti, non scollegando mai le loro iridi «perché l'hai fatto?»
«Non so di cosa tu stia parlando.» incrociò le braccia al petto, fingendo di non capire.
«Oh, eccome se lo sai, sei l'unico che mi odia così tanto da scrivere una falsità del genere e per cosa poi eh? Volevi la vendetta per i sex toys? Oppure perché non ti ho dato il culo venerdì in discoteca?»
Il maggiore grugnì, infastidito dal suo tono arrogante «non me ne frega un cazzo, so solo che lo stesso venerdì ti stavi per far scopare da un uomo qualsiasi appena ti si è avvicinato.»
La porta della mensa cigolò, annunciando una prima scia di studenti e l'imminente conclusione della pausa. Questo tuttavia non fermò i due litiganti.
«Non dovrebbe importanti quello che faccio, non sei mio padre.»
«Lascio ai tuoi genitori il peso di avere una puttana come figlio.»
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Shared reputation~Minsung
FanfictionLee Minho è sempre stato il ragazzo più voluto di tutta la scuola, sia per la sua eterea bellezza, sia per le sue formidabili abilità a letto. Han Jisung è un ragazzo che si è appena trasferito dalla Malesia per iniziare una nuova vita. Molto bello...