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Il viaggiò durò un'ora intera e Jisung cercò di distrarsi osservando il paesaggio innevato attorno a lui, anche se doveva ammettere che molte volte rimaneva incantato a fissare sia le sue braccia legate alla vita del guidatore, sia lo specchietto della moto, il quale lasciava una perfetta vista del volto di Minho, anche se coperto da casco con visiera e sciarpa nera.

Percorsa la superstrada, la vettura imboccò un vialetto sterrato nascosto in mezzo del bosco.

Il minore si perse ad ammirare il fiume cristallino che li accompagnò per un bel pezzo, incantato da come i fiocchi di neve si poggiavano dolcemente sulla sua superficie, scomparendo poi tra le onde smosse dallo sprizzante vento invernale.

Al posto di percorrere tutta la via più sicura, Minho curvò di scatto e salì sul ponticiattolo in legno attaccato tra le due sponde del corso d'acqua, facendo sobbalzare Jisung dalla sorpresa.

Accelerò e in men che non si dica si ritrovarono sull'erba bagnata, senza però nessun sentiero da seguire.

Il moro sussultò, rimbalzando lievemente sul cuscinetto e aggrappandosi - involontariamente - più stretto al corpo del maggiore.

Minho evitò con grande maestria ogni albero, compiendo una specie di slalom continuo a destra e sinistra, attento ad evitare un qualsiasi ostacolo, da veri e propri spessi tronchi a cespugli e rametti più innocui.

Fortunatamente per lo stomaco delicato di Jisung, le sterzate durarono poco e il bosco si aprì in una modesta casetta di montagna, circondata da un vasto giardinetto fiorito e un laghetto con tanto di cascata poco distante.

A prima vista sembrava la classica cascina campagnola, eppure gli immensi vetri che lasciavano intravedere qualche camera da letto e il soggiorno, gli davano quel tocco di modernità ed eleganza ben distinto dal solito.

Minho parcheggiò sotto il tendone, da cui si poteva vedere la totale vista di una testolina corvina, nascosta tra i cuscini del grande divano in pelle beige.

Felix si accorse praticamente all'istante di loro, - probabilmente udendo il frastuono del motore - balzando immediatamente in piedi e andando ad aprire la grande porta scorrevole.

«SUNGIE!»

Lo aiutò a smontare dalla sella e gli prese la valigia.

«Ciao, Lix.» si tolse il casco e non fece nemmeno in tempo a porgerlo al legittimo proprietario, che venne afferrato per una mano e tirato all'interno della dimora.

Il nuovo arrivato ne rimase totalmente colpito: se fuori sembrava già piuttosto ampia, da dentro era una vera e propria villa.

«Ma quanto è ricco Hyunjin.» borbottò con le labbra schiuse dallo stupore, analizzando come il soggiorno si espandeva in un altro grande spazio, occupato da pouf, cuscini, coperte e poltrone di ogni genere e dimensione.

«Molto e non hai visto il piano superiore, andiamo.»

Lo aiutò a trasportare la sua valigia, percorrendo con calma le rampe di scale, sempre costruite in raffinato legno di faggio.

Mentre salivano l'ultimo gradino, incontrarono le figure di Chan e Changbin parlottare tra loro su cosa preparare per il pranzo.

«Hey Jis, ben arrivato.» il primo gli sorrise ampiamente, facendosi avanti per aiutarli.

«Grazie.» arrivarono definitivamente al secondo piano, che si espandeva in un modesto atrio occupato ancora da un piccolo salotto e diverse porte uguali.

Da una di queste, sbucarono Jeongin e Seungmin.

«JIIII! Sei vivo.» esultò il rosso saltandogli addosso.

«Sì, ma voi mi dovete delle spiegazioni, soprattutto tu, Lee Felix.» si scansò dall'abbraccio del minore, puntando un dito contro il nominato.

«Ehm... io? Tsk.» cominciò ad indietreggiare, scappando poi al piano inferiore.

«LEE FELIX!» abbandonò il suo zaino sul trolley, affrettandosi a rincorrerlo.

Dato che era troppo concentrato sui suoi passi, non si accorse della persona che stava salendo le scale, facendola cadere accidentalmente per terra.

Atterrò col volto seppellito nel petto di qualcuno e un forte profumo virile lo avvolse in pieno, un profumo da lui ormai conosciuto benissimo.

Deglutì e quando alzò la testa, le sue pupille dilatate dallo spavento si scontrarono con quelle della sua nemesi.

Non erano stati così vicini da quella notte, dalla notte in cui i sentimenti di entrambi si erano inconsciamente legati.

Tutte e due potevano sentire chiaramente i loro cuori battere velocemente, tuttavia gli occhi impassibili di Minho lo sbatterono di nuovo del mondo dei vivi come una dura sberla in pieno volto.

Si sollevò in un lampo, notando fosse atterrato esattamente a cavalcioni sulla sua vita.

«S-Scusa.»

Il ramato non si prese nemmeno la briga di rispondere e con una violenta spallata e un sonoro sbuffo arrogante, lo sorpassò.

Jisung sospirò e si sventolò le mani davanti al viso, rinfrescando le gote che si erano infiammate dall'imbarazzo e riprendendo il suo percorso.

«Felix.» sbucò di nuovo in soggiorno, trovandolo sdraiato sul sofà - nella stessa identica posizione di quando era arrivato - a smanettare col telefono.

«Dica.»

«Non fare finta di niente.» gli prese le gambe e le spinse via, riuscendo a sedersi anche lui.

L'australiano sbuffò, mise da parte del cellulare e assicurato non ci fosse il soggetto dei loro discorsi nei paraggi, sputò il rospo «potrei aver tralasciato il fatto che sarebbero venuti anche i loro amici, però oltre al fatto che era ovvio, se te l'avessi detto non saresti venuto.»

«Ma non è vero.»

Felix inarcò un sopracciglio, guardandolo con una smorfia contrariata.

«Beh, sì okay forse mi sarei inventato qualche scusa per saltare,» si arrese incrociando le braccia al petto «ma il giro in moto potevi comunque risparmiartelo, è già tanto se non mi ha soffocato nel fiume.»

«Non è stata colpa mia, non avevamo calcolato bene i posti della macchina di Hyunjinnie e dato che tu eri l'ultimo da passare a prendere, non avevamo più spazio.»

«Vabbè comunque, dov'è l'amore della tua vita?»

«È andato a fare la spesa, tra poco dovrebbe tornare.»

«Te lo sei scelto bene, ricco e casalingo.»

«Modestamente.»

Ridacchiarono e in poco più di un'oretta, si ritrovarono tutti insieme a pranzare attorno al grande tavolo apparecchiato con una graziosa tovaglia natalizia rossa e verde.

Minho si occupò della cucina - dato che era il più esperto - e Seungmin e Felix decisero di aiutarlo, mentre Changbin e Chan pensarono alla legna per il camino e Hyunjin e Jisung apparecchiavano e sistemavano le ultime cose per una buona permanenza nella casa.

«Abbiamo fatto un buon lavoro.» Chan sorrise, stappando una bottiglia di soju.

«Ma come ci dividiamo le stanze?» domandò Seungmin prendendo un morso di kimchi.

«Noi avremmo un'idea.» gli Hyunlix si scambiarono uno sguardo d'intesa, con tanto di sorriso malizioso a tirargli le labbra.

«Oh, merda.» Jeongin li guardò piuttosto terrorizzato: non ci si poteva fidare di loro singolarmente, figuriamoci insieme.

«Abbiamo organizzato una serie di giochi per stasera e in base a ciò che direte e toccherete, si baseranno i vostri compagni di letto.»

«In che senso toccherete?»

«Lo scoprirai, mio caro Hannie.» con un ultimo sorriso bastardo, il lentigginoso riprese a mangiare, indisturbato dagli occhi impauriti dei presenti.

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Raga voi vi ricordate per caso se ho delle storie con protagonisti minorenni? Perché a me non sembra oltre Attraction (che ho già modificato) o comunque ci sono ma non specifico gli anni quindi non dovrebbero eliminarle. In caso fatemelo sapere pls<33

Shared reputation~MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora