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Seungmin, Changbin e Felix stavano ridendo da ormai mezz'ora nel bel mezzo del bar, ricevendo occhiatacce e lamenti sussurrati dai tavoli vicini.

Jisung invece se ne stava lì con loro, sorseggiando il suo succo con la guancia spiaccicata al suo pugno alzato dal gomito sul tavolino e un'espressione annoiata nell'attesa che si calmassero.

«Scusa Ji- è che davvero-» e scoppiò di nuovo a ridere assieme ai più piccoli.

«Fate pure è, tanto prima o poi vi cacceranno fuori e io potrò starmene qui da solo a godermi la mia merenda e progettare un nuovo metodo per sterminare quel bastardo.» mugugnò prendendo un morso del suo cornetto.

«Bastardo a chi?»

Il fracasso cessò all'istante e ognuno di loro sollevò il capo verso la persona che si era fermata accanto a loro.

Le iridi scure del castano si scontrarono contro un paio altrettanto profonde, fisse sulle sue.

«Minho, come mai qui?» domandò Felix interrompendo il silenzio creatosi tra loro.

«Volevo prendermi un caffè.» non guardò nemmeno il suo interlocutore, mantenne semplicemente il saldo contatto visivo con la sua nemesi.

Jisung invece distolse lo sguardo quando Seungmin prese parola e spostò l'attenzione su di lui.

«Se vuoi qui c'è posto, Ji spostati un po' che occupi quanto un obeso.»

Il diretto interessato sbuffò, alzando gli occhi al cielo ma avvicinandosi comunque al muro prima di ricevere altre rogne.

Minho ringraziò il corvino e si accomodò, facendo scontrare involontariamente le sue ginocchia con quelle del ragazzo al suo fianco.

«Quindi,» prese in mano il discorso il lentigginoso, rivolgendosi all'imbucato «passi spesso da questo bar?»

«In realtà no, solo che ero di passaggio ed ero stanco di girare a vuoto per la via, perciò ho pensato di fare una breve pausa.» alzò le spalle, schioccando due dita verso una cameriera che aveva appena finito di servire un tavolo vicino.

Lei si girò subito, accogliendo il cliente con un grande sorriso «ben arrivato, cosa posso prepararle?» infilò il vassoio vuoto sotto l'ascella e prese il block-notes incastonato nel suo grembiule.

«Un caffè, il più amaro che avete, grazie.»

«Arriva subito.» detto questo si volatilizzò a dare l'ordine al collega dietro il bancone.

«Come fai a bere il caffè? Per di più amaro.» il volto di Seungmin assunse una faccia disgustata, ripensando a quanto amasse le cose dolci e zuccherate.

«Abitudine.» prese uno stuzzicadenti dalla scatolina in mezzo al tavolo, prendendo a giocarci e girarselo tra le dita.

Rimasero in silenzio diversi minuti e nel mentre arrivò pure l'ultimo ordine, così ognuno si concentrò sulla propria sottospecie di merenda.

Solo quando Changbin trafugò l'ultimo muffin il tavolo si rianimò «comunque, che facevi qui in giro? Di solito non passi per queste strade.»

Minho prese un sorso della sostanza nerognola, poi parlò «mio padre mi ha chiesto di fare delle commissioni per conto suo.»

«Tuo padre? È in città?» domandò l'argento alquanto allibito.

Gli altri tre invece si limitavano a lanciarsi occhiate confuse, non capendo di cosa stessero parlando dato che della vita privata del maggiore non conoscevano praticamente nulla.

«No, ma ci sono dei suoi subordinati qui e mi ha chiesto di occuparmene al posto suo così non deve scomodarsi a fare un viaggio in più.»

«Non ha pensato di passare a trovarti?»

Shared reputation~MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora