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La vergogna che provava Minho in quel momento era indescrivibile.

Come cazzo aveva osato quel ragazzino immigrato a vendicarsi? Come aveva osato a metterlo in ridicolo così, davanti a tutti? Si era forse scordato con chi stesse giocando? Beh, se così fosse, gli avrebbe rinfrescato la memoria più che volentieri.

Chiuse l'armadietto con un tonfo, non prestando minimamente attenzione alle fotografie sparse a terra e lanciando occhiate omicida a tutti gli studenti che se la ridevano alle sue spalle, avendo assistito a tutta la scena.

Loro si limitavano a scappare via o mordersi le labbra per tacere, riprendendo l'attimo dopo a confabulare coi loro amichetti.

«MINHO! Ti stavo giu-» Thanawat gli corse incontro con uno splendido sorriso a 32 denti in volto, affiancandolo dopo ben dieci minuti di ricerche andate a vuoto.

«Non ora.» lo ammutolì rifilandolo con un cenno frettoloso della mano.

Il corvino si bloccò sui suoi passi, osservandolo proseguire per la sua strada coi pugni serrati lungo i fianchi e i piedi pesanti muoversi aggressivamente contro le mattonelle.

«Khao?»

Il richiamato sbatté ripetutamente le palpebre, riprendendosi e voltandosi verso la voce di cui era perdutamente innamorato, per non parlare della persona a cui apparteneva.

«Ci sono, scusa mi ero incantato.» scosse la testa, ritornando a sfoggiare il sorriso di prima, se non ancora più vivace.

«Allora, biblioteca o casa mia?»

Iniziarono ad avviarsi uno accanto all'altro verso l'uscita, facendosi spazio tra la calca di alunni che man mano si dileguava all'esterno.

«Dipende, in quale c'è un letto?»

First rise, scuotendo la testa «e per far che?»

Thanawat trasalì, sbarrando le palpebre e sentendosi sudare sotto l'espressione divertita del maggiore «p-per stare più c-comodi, a che vai a pensare?»

«Non so, tu a cosa pensi?»

Il più piccolo sbuffò, dandogli una sberla sul petto per intimargli di tacere.

In cambio ricevette un'altra risata divertita e un «sei carino quando arrossisci, mi è mancato.» "mi sei mancato" avrebbe voluto dire, ma non gli sembrava il caso di affrettare le cose, non dopo averlo preso per il culo in quel modo.

A quel commento le gote di Khao si accesero ancor di più e si affrettò ad incrementare il passo per seminarlo e nascondere almeno in parte il suo imbarazzo.

«HEY! Scherzavo scherzavo, aspettami.»

Passarono praticamente tutto il viaggio a corrersi dietro a vicenda, finché First lo ospitò nel suo modesto appartamento e cominciarono a "studiare" per il giorno seguente.

༄༄༄

Ancora tra le mura scolastiche invece un certo ragazzo dalla chioma ramata e il viso curvilineo piegato dalla rabbia camminava per i corridoi in cerca di un unico obbiettivo.

Non gli importava della gente che rideva di lui, che borbottava alle sue spalle o che gli finiva addosso e fingeva di non averlo visto.

Con loro avrebbe fatto i conti dopo, perché ora aveva un singolo soggetto in testa ed era determinato a dirgliene quattro e, perché no, spaccargli qualche osso.

Dopo aver passato ogni stanza e data una veloce occhiata anche al giardino, fece un ultimo tentativo in bagno e fu proprio lì che lo vide.

Shared reputation~MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora