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«Ma tu zitto che dormi con 300 peluche.»

Jisung grugnì, esasperato, bloccando la sua pulizia e voltandosi verso il ramato.

«Hai intenzione di ripetermelo ancora quante volte?»

«Tante, per non parlare dei vestiti sparsi per tutta la camera.»

«Senti, non avevo ospiti da tre settimane e sono troppo pigro per riordinare.» lo ammonì riprendendo a lucidare le finestre dell'aula di chimica «e poi dormo sempre con i miei peluche, mi servono da stritolare.»

«Ecco perché stavi soffocando lo scoiattolo manco fosse una cavia.»

Il minore assestò nuovamente il suo lavoro, voltandosi con un cipiglio in volto «mi stavi spiando mentre dormivo per caso?»

«Io? Non montarti troppo la testa.» raccolse una cartaccia di Sneaker da terra, passando col cestino per tutta la classe.

«È un modo indiretto per dirmi di sì?»

«Il modo indiretto è dirti che sbavi.»

«YA!» gli lanciò lo straccio bagnato, colpendolo in piena faccia e facendolo scivolare sulla sua spalla.

Il moro scoppiò a ridere, al contrario di Minho che con una smorfia schifata si tolse l'oggetto di dosso.

«Oddio che mira che ho, ti sta bene.» continuò a ridere, indicandolo e piegandosi su sé stesso.

«Vuoi vedere invece che bella mira ho io a mettertelo in bocca?» inarcò un angolo della bocca, facendo trasparire perfettamente il doppio senso.

Tuttavia prima che Jisung potesse constatare le sue parole, vide l'altro avanzare verso di lui con lo straccio alzato.

«No.» cominciò ad indietreggiare, allontanandosi.

«Vieni qui.» fece uno scatto in avanti e l'attimo dopo si ritrovarono a correre per l'aula.

«Ti prego no.»

«Te la sei cercata.»

Continuarono così per un bel po', arrivando a girare attorno alla cattedra.

Questo finché Minho ebbe la brillante idea di scavalcare direttamente la superficie, e con un salto atterrò esattamente in parte al minore, che - nonostante tentò un'ultima via di fuga - venne afferrato per un braccio e girato violentemente verso il più grande.

Le loro iridi scure si scontrarono con pochi centimetri di distanza ed entrambi persero il respiro, con battito cardiaco decisamente accelerato nelle loro casse toraciche.

Jisung si morse il labbro, ricordandosi poi dello straccio che aveva in mano il ramato e - soprattutto - di quanto fossero soffici le labbra dinnanzi a lui.

Perciò fece l'unica cosa che potesse soddisfare ambedue le cose, afferrò Minho per il collo e lo tirò a sé, facendo collidere le loro bocche.

Il maggiore, dopo un primo momento di destabilizzazione, ricambiò e gli cinse i fianchi minuti coi palmi, abbandonando il panno per terra.

Inserì già da subito la lingua e presero ad esplorarsi l'un l'altro, succhiando e muovendosi con ferocia e rapidità.

Nel mentre che si divoravano a vicenda, il ramato fece slittare le sue mani fino al sedere sodo di Jisung, palpandolo e stuzzicandolo.

Questo scaturì ansimi e gemiti rochi, che portarono solamente l'accrescimento dell'eccitazione del più grande.

Quest'ultimo difatti compì qualche passo in avanti fino a far aderire il fondoschiena del castano alla postazione di lavoro, ancora con qualche pipetta, cilindri graduati, bicchierini e becher, il tutto in vetro.

Shared reputation~MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora