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Come ogni domenica mattina Jisung si trovava a casa da solo, si svegliò alle 11 passate, rimase nel letto a ridere per i reel stupidi di Instagram per una buona mezz'ora e solo allora si decise ad abbandonare i suoi peluche.

Sbadigliò e si stiracchiò, nel frattempo che scendeva gli scalini per raggiungere la cucina.

Trovò un biglietto attaccato al sacchetto di biscotti, pronti per la colazione che il moro aveva intenzione di saltare dato che era ormai mezzogiorno.

Lo prese, sorridendo quando lesse di aspettare sua madre per pranzo e che avrebbe portato i tacos acquistati accanto all'edificio in cui faceva yoga. E la cosa più importante: non doveva cucinare.

Sistemò tutto ciò che gli era stato preparato e ritornò in camera per cambiarsi prima che la donna lo vedesse mangiare in pigiama e venisse accoppato seduta stante.

Indossò tuta e felpone, si fece il letto e sistemò il caos lasciato dalla sera precedente, mise a lavare i vestiti utilizzati durante la settimana scolastica e tolse dall'asciugatrice quelli già puliti, piegandoli e rimettendoli al loro posto.

Si scaraventò sul divano in soggiorno, rispose ai suoi amici e pochi minuti dopo sentì la serratura del portone scattare.

«Sono a casa.» sua madre varcò la soglia con un tappetino blu sotto braccio e la sacca sulle spalle, chiudendosi la porta alle spalle.

Ma quello che interessava al ragazzo era tutt'altro. I suoi occhi puntarono subito sul sacchetto che portava in mano, precipitandosi da lei con la scusa di aiutarla.

«Lo so che vuoi solo mangiare, vacca che non sei altro.» gli lasciò il cibo, poggiando il tappetino vicino alle scale e appendendo la sacca alla ringhiera.

«Non è vero.» corse nuovamente in cucina, scartando tutto e apparecchiando la tavola più velocemente che mai.

«È l'una mica le tre di pomeriggio.» rise la madre prendendo posto.

«Ho fame comunque.» si sedette anche lui e non fece nemmeno in tempo a poggiare il culo che prese già un morso del suo tacos sgorgante di salse e verdure.

Sospirò, riempiendosi le guance e godendosi appieno il suo pranzo.

«Allora, per oggi hai programmi?»

«Mh.» ingoiò, pulendosi gli angoli della bocca con la lingua «vado al centro commerciale con gli altri, mi passa a prendere Chan per le tre e mezza, va bene?»

«Certo tesoro, sicuro che non lo scomodi però? Sennò ti posso portare anche io che tanto devo andare a trovare tua zia.»

«Nono, tanto deve passare a prendere anche Jeongin, Felix e Seungmin quindi.»

Lei annuì e continuarono a mangiare, finché Jisung si ricordò di non averla aggiornata sulle ultime news.

«Non ti ho più detto...»

«Uh, racconta racconta.» riappoggiò il bicchiere sul tavolo, fissando il figlio con tutta la sua attenzione.

«Mi sta dietro una ragazza.» bofonchiò con la bocca piena.

«Una ragazza? A te?» inarcò un sopracciglio «si vede che ti piace prenderlo in culo da 30 metri di distanza.»

Il castano iniziò a tossire, masticando velocemente e prendendo un lungo sorso d'acqua per mandare giù tutto.

Shared reputation~MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora