☣️36. Punk Hazard

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Nina scese con i piedi a terra, proprio di fronte al muro che creavano gli avversari con i loro corpi e parlò loro con voce più gentile.
«Signori ho commesso un errore.» Si scusò con un inchino formale, facendoli desistere dall'idea di attuare una contro-mossa.
Il ragazzino moro ridacchiò divertito e si coprì la testa con il proprio cappello.
«Voi non sapete chi io sia, ma io vi conosco discretamente bene. Non vi avevo riconosciuti, i miei occhi non sono più quelli di una volta purtroppo.»
Robin la squadrò meglio.
Al di sotto del suo lungo cappotto verde si intravedevano cicatrici da ustione e un'altra ben più lampante le scorreva proprio al lato del viso.
«Il tuo volto ha qualcosa di familiare, ma non so come ti chiami.» Le disse.
«Sono Nina, molto piacere.» Si inchinò di nuovo.
«Il non l'ho mai vista.» Disse Lufy con un dito nel naso.
Robin ci mise qualche secondo per fare il collegamento.
«Tu sei... eri nella ciurma di Barbabianca.»
«Esattamente.» Confermò lei.
«A me non dice nulla.» Sbuffò Zoro infastidito dal trattamento ricevuto.
«Hai combattuto con l'ammiraglio un anno fa.» Il suo tono di ammirazione era evidente. Era raro vedere Robin scomporsi così, Lufy la guardò perplesso.
«Lei sa sempre un sacco di cose che noi non sappiamo.» Ridacchiò grattandosi la testa.
«Un ammiraglio?» Domandò Zoro con un velo di invidia.
«L'attuale grand'Ammiraglio.» Sorrise Robin.
«Cooosa?» Urlarono in coro gli altri tre.
«Avevamo un conto in sospeso.» Commentò Nina imbarazzata. «Ha ammazzato il mio compagno.» La sua voce era divenuta tetra, si percepiva la rabbia cieca che ancora la consumava.
Zoro sputò a terra a quelle parole, quasi beccando le scarpe di Usopp che gli urlò contrariato.
Lufy la guardò con una certa comprensione che aprì una crepa nel suo portamento altero.
Sorrise.
«Spero che tu gli abbia fatto un gran male.» Adesso ogni traccia di scherzo era sparita dalle sue parole.
«Non più di quello che ha fatto lui a me.» Lo incalzò. «Lui però aveva dottori meno bravi del mio. È rimasto KO per mesi.» Una smorfia sadica le si dipinse in volto.
«Se mi avessi tolto il piacere di batterlo, non te lo avrei mai perdonato.» Gli rispose il capitano scrocchiandosi le dita.
«Vorrei accompagnarvi dal mio capitano.» Cambiò argomento lei.
«Questa ha già cambiato casacca.» La provocò Zoro con diffidenza. Nina lo guardò gelida.
«Cosa faresti se uccidessero la tua intera famiglia ragazzino?»
«Morirei per salvarla. La seguirei nella tomba.»
Nina alzò un angolo della bocca divertita e snoffò.
«Risposta stupida. Andiamo.» Lo liquidò lei evocando la sua personale nuvola di falene e accomodandovisi sopra.
«Aspetta un attimo.» La fermò Usopp. «Non sappiamo nemmeno da chi ci stai portando.»
«Oh è un vecchio amico di Lufy, gli piacerete.»
«Io non mi fido.» Replicò il nasone dai capelli afro.
«Oh andiamo sarà divertente.» Ridacchiò il capitano prendendolo per le spalle.
«Se avesse voluto ucciderci lo avrebbe fatto qui.» Rifletté Robin ad alta voce.
«Io dico che mi puzza.» Dubitò Zoro.
«Voi non vi sapete divertire. Andiamo.» Ordinò Lufy.
Non uno osò obbiettare a quell'ordine e in silenzio si misero in marcia.
«Che ne avete fatto di Barbabruna?» Domandò Nina con una certa preoccupazione.
«Dici il tizio che ci ha attaccato prima?» Domandò Usopp.
«Polpette.» Ridacchiò Lufy sorridendo per poi iniziare a sbavare al pensiero del cibo.
«A tal proposito... io ho preso questi.» Il ragazzo afro frugò nella propria borsa, finché non ne estrasse 4 capotti.
«E fino a ora non ci hai detto nulla?» Si indispettì Zoro, inforcandone uno in tutta fretta.
«Aspettavo di essere abbastanza lontano.» Si giustificò l'altro.
Nina non rispose, seguitava a svolazzare in silenzio.
Non sapeva da dove iniziare a raccontare la sua storia, non pensava si sarebbe trovata un giorno a tu per tu proprio con l'ex cognato, era destabilizzata a dir poco.
«Tu perché non cammini con noi?» Protestò il capitano invidioso di quel mezzo di trasporto tanto originale.
La donna si voltò nella sua direzione.
«Ho freddo ai piedi.» Disse guardando le sue infradito innevate. La sola immagine bastò a farle venire un lungo brivido.
Mai come in quel momento invidiava il resto dei pirati heart in villeggiatura a Zou con la figlia. Sin da quando aveva messo piede sull'isola, desiderava andarsene con tutta se stessa.
«Com'è stato combattere contro il cane di fuoco del governo?» Le domandò Robin a bruciapelo.
Nina raccolse i suoi pochi ricordi dell'accaduto. Gli era sembrato un attimo, ma sicuramente la sua percezione era distorta dopo tutte le botte in testa che aveva preso, si passò distrattamente una mano sul volto, proprio dove stava la cicatrice.
Ricordava un campo aperto e brullo, tipico del clima secco dell'isola dove lo aveva incontrato, le pagliuzze giallastre e la terra bianca, arida e aperta dall'arsura.
Sentiva sapore di sangue in bocca per la corsa a perdifiato che aveva fatto per soccorrere Bart e Narvalo, riversi a terra e privi di sensi.
Quando si era resa conto di chi fosse il nemico, qualcosa di irreversibile nella sua testa aveva fatto "click".
Gli si era scagliata contro con violenza cieca tante volte quante era stata ricacciata indietro dal Grand'Ammiraglio a suon di calci e pugni.
Non era stato semplice trovare un suo punto debole, quando ci era riuscita aveva già qualche costola incrinata, ma da quel momento ogni suo colpo entrava nel segno e a nulla valevano i suoi attacchi di lava.
Lo aveva picchiato a mani nude così forte da rompersi due dita, ma ancora poteva assaporare la goduria selvaggia nel vederlo alla sua mercé dopo tutto il male che le aveva fatto.
Il suo tozzo volto gonfio e sanguinante che implorava pietà popolava ancora i suoi sogni più dolci. Non era riuscita ad ammazzarlo per un pelo, ma l'occasione successiva non l'avrebbe mai persa.
Ricordava Law che la implorava di fermarsi, le sue mani grondanti di un denso liquido vermiglio, poi il buio gli per 8 giorni a seguire.
In seguito apprese dell'eliminazione dei pochi testimoni e dell'insabbiamento dell'accaduto che tanto bene riusciva al Governo. Le venne raccontato dell'invito a unirsi alla flotta dei sette, di come Law aveva risposto e di come Kiki le dedicava disegni da mandare al nonno e a Ace per invogliarli a far sì che la aiutassero a riprendersi. Una piccola lacrima le congelò sulla gota al pensiero della bimba così lontana.
«Non mi ha ridato nessuno di quelli che ho perso, ma almeno mi sono sfogata.» Rispose Nina sconsolata.
«Ha ucciso tuo padre, dico bene?» Chiese Robin.
«Ha ucciso un sacco di gente in nome della sua folle dottrina.» Strinse il pugno. «Io non ero lì con loro e questo è quello che fa più male.»
«Infatti mica mi ricordo di te.» Osservò Lufy.
«Dovevo proteggere chi non poteva combattere. Mio padre non li avrebbe mai mandati al macello.» Un'altra lacrima le cadde dalla palpebra.
«Chi proteggevi?» Chiese Usopp.
«Bambini, anziani e chi non se la sentiva di combattere. Se fossi stata lì...» Non finì la frase, la morsa che le stringeva lo stomaco era troppo forte.
«Probabilmente saresti morta anche tu.» Osservò Zoro spregiudicatamente realista.
«Probabilmente.» Concordò lei senza esprimere alcuna emozione.
Continuarono a procedere per diverso tempo e tra loro non ci fu nemmeno un attimo di silenzio, tra Usopp e Lufy che si litigavano con anticipo la loro prossima preda ancora prima di averla catturata, Robin che faceva domande su domande a Nina e Zoro che tirava botte al didietro di Lufy perché non gli scalciasse addosso la neve.
Facevano una gran confusione e tutto intorno di vedevano bestioline e strane sagome dileguarsi nel bianco al loro passaggio.
«Tu sei nei rivoluzionari, Nico Robin.» Affermò Nina a un certo punto della loro conversazione.
«Ho trovato rifugio da loro negli ultimi due anni, sì.» Rispose a metà la donna, passandosi una mano tra i lunghi capelli corvini per sistemarseli meglio dentro il cappuccio.
«Com'è la vita con loro?»
«Dipende dalla giornata.» Evitò nuovamente di entrare in dettaglio.
«Non voglio assaltare la loro base, se è di questo che ti preoccupi.» Gli sorrise Nina con gentilezza.
«Mi dispiace, ma non posso dire più di così, spero tu capisca.» Spiegò Robin.
Più proseguivano più la neve sembrava aumentare, adesso arrivava quasi al ginocchio e Nina si guardava bene dal poggiare anche un solo piede a terra.
«Nessun problema. Ero solo curiosa, ho pensato di unirmi a loro in passato, prima di... arrivare qui.» Pronunciò l'ultima frase in modo incerto.
«Davvero? Perché?»
«Ero... sola e braccata dal Governo. Non riuscivo a trovare un posto sicuro.» La donna si guardò gli stivali neri che portava ai piedi.
«E poi?»
«Non sono mai riuscita a trovarli.»
Robin sorrise.
«Questo è un bene, di solito sono loro a trovare te.»
«Evidentemente non erano interessati a me.» Commentò Nina un po' amareggiata.
Robin le sorrise ancora, ma l'altra non la vide.
Sapeva benissimo il perché i vertici dell'organizzazione non l'avessero mai cercata, ma i motivi della loro indecisione dovevano restare un segreto. Kushina non era una pedina ambita solo dal Governo per la posizione di membro della Flotta dei Sette, anche i comandanti dell'armata l'avevano notata. Tuttavia non tutti erano d'accordo nel proporle un'alleanza: molti la consideravano instabile e le attribuivano un potere tale da renderla ingestibile.
La rete di informatori dentro e fuori i palazzi del potere costituito aveva restituito una profilazione parziale a causa delle sue abitudini schive, ma lo stesso molto eloquente sui suoi problemi con l'autorità e di gestione della rabbia dopo la morte del padre. Robin ricordava perfettamente le parole di Dragon che, dopo lo scontro con Akainu, l'aveva addirittura definita "una bomba a orologeria".
La donna restava scettica su quel giudizio negativo, così come tanti dei comandanti dell'armata, ma in mancanza di accordo unanime era stato deciso che la sua proposta di inserimento restasse sospesa fino a nuovo ordine.
Robin alzò gli occhi celesti e la osservò mentre procedeva sospesa a mezz'aria ingobbita per il freddo. Vedendola in quel momento, nessuno avrebbe mai potuto pensare che un simile scricciolo avesse quasi fatto fuori il Grand'Ammiraglio della Marina.

The worst generationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora