La ciurma dei pirati Heart era pronta: aveva provviste, nuovi vestiti puliti ed era di nuovo munita di un capitano.
Tutti i preparativi erano stati ultimati e la partenza era ormai imminente.
I membri addetti alla sala comandi erano già all'interno del Polar Tang, un'altra buona metà dei componenti avevano preso posto all'interno e restava solo uno sparuto drappello ancora a terra, occupato a congedarsi con gli alleati.
I pirati di cappello di paglia avevano deciso di dividersi: una parte avrebbe seguito il capitano, mentre Nico Robin, Zoro, Frankie e Usopp avrebbero viaggiato fino a Wano nel sottomarino.
«Sarà sicuro questo coso?» Domandò Usop salendo sul ponte esterno con le ginocchia che gli tremolavano.
«Al massimo l'elefante ci farà volare via come ha fatto con la barca di Jack.» Ridacchiò Robin spostandosi i capelli scuri.
«Robin!» Esclamarono in coro gli altri tre e evidentemente stizziti.
Il capitano alzò gli occhi al cielo e proseguì in silenzio.
Da terra si sentì un urletto di donna, che fece voltare immediatamente Law.
«Mi sa che tua moglie è caduta di sotto mentre provava a salire la scaletta.» Lo informò Zoro con nonchalance.
«Cosa?» Gracchiò lui, poi fece per correre indietro a vedere, ma su una nuvola di falene bianche se la vide atterrare elegantemente sul ponte e tirò un sospiro di sollievo.
«Ma perché vuoi salire con la scala se non riesci?» Le obbiettò mentre gli passava a fianco per entrare.
«Perché un giorno ci riuscirò.» Replicò lei divertita e varcò la soglia.
Lo spadaccino dai capelli verdi alzò un sopracciglio.
«Non ci fai vedere il mezzo?» Domandò Frankie entusiasta una volta all'interno.
«Già sono curioso, come fa a entrarci quel bestione che ti porti dietro?» Chiese Usop.
«Non è un parco giochi.» Gracchiò Law infastidito.
«Spero solo che ci sia da bere.» Disse Zoro laconico guardandosi intorno.
Le pareti grigie e fredde erano tempestate da disegni, i neon bianchi sfarfallarono quando Hakugan iniziò l'immersione.
Tutto intorno a loro si scuoteva e dondolava, i loro sorrisi entusiasti sparirono improvvisamente quando un brusco strattone fece loro perdere l'equilibrio.
«Non si può nemmeno giocare a carte qui sopra.» Sputò Zoro deluso.
«Dovreste migliorare i motori.» Osservò Frankie.
«Trovatevi qualcuno con cui dividere una cabina.»
Asserì Law, prima di scomparire in un bivio.
Restarono lì a guardarsi intorno qualche attimo finché dei passi non attirarono la loro attenzione e di fronte comparve Bepo nel suo tutone arancione.
«Eccovi qua, scusate il capitano non è avvezzo agli ospiti.»
«L'avevamo notato.» Osservò Usop.
«Venite di qu... un momento, dove sono finiti i samurai?»
I cinque si guardarono intorno terrorizzati notando che nessuno li stesse seguendo.
«Sono di qua!» Urlò il potente vocione di Bart.
Si affacciarono nel corridoio sulla destra e li videro tutti presi in una conversazione con la bambina.
«Kiki che fai?» Chiese l'orso.
«Lui non vuole disegnare.» Protestò la piccola.
«Tesoro, tuo padre ha detto così. Le regole dell'ospite sono sacre.» Affermò Kin'emon teatralmente.
«Già e poi dove entrerebbe quello che mi hai chiesto?» Gli fece eco Kanjuro.
«In camera mia!»
«Non essere sciocca piccolina, come fa una balena a entrare in camera tua?» Le chiese Raizo grattandosi il capo.
Bart li osservava in silenzio.
«In camera di nonno c'era.» Sostenne lei.
«Kiki basta, lo sai che tuo padre non vuole che si usino i poteri nel sottomarino.» La rimproverò Bepo.
«Ma è una cosa piccola e io...»
Non finì nemmeno la frase, perché era scoppiata a piangere balbettando.
Robin arrossì.
«Che carina.» Sussurrò inascoltata.
«Che succede qui?» La voce severa di Nina proveniva dal tunnel sul retro e venne seguita dalla sua figura austera, ora ammantata in una lunga e informe tunica blu a collo alto.
«L-lui n-on vuole d-isegnare.» Singhiozzò la bimba.
Per un istante lo sguardo della donna fece gelare a tutti il sangue nelle vene.
Bart si grattò il capo.
Questa si avvicinò alla figlia e si abbassò per parlarle.
«E perché non disegni tu?» Le domandò teneramente.
«Ma i m-iei n-non sono c-osì bel-li... n-on si muo-vono.»
«Oh sono meravigliosi anche se stanno fermi, vieni: fanne uno per il signore così quando arriviamo lui lo copia.» L'occhiata che lanciò a Kanjuro non aveva nulla a che fare con il tono che aveva usato per parlare a Kiki.
«Ma certo... quando saremo arrivati ti disegnerò quello che vuoi.» Confermò l'uomo con una goccia di sudore che gli colava sulla tempia.
«Davvero?» Domandò conferma la piccola con gli occhi grandi grandi.
«Che carina.» Mormorò di nuovo Robin.
«Ma certo tesoruccio.» La tranquillizzò lui.
«Hai visto? Vieni andiamo a scegliere quello che vogliamo. Ringrazia Kiki.»
«Grazie signor Kazzuro.» Gli disse inchinandosi.
«Io veramente-»
Un'altra occhiata di Nina lo trapassò.
«Non importa, figurati.»
Le due scomparvero lasciandoli con un palmo di naso.
«Cosa ti è venuto in mente di dirle che sapevi animare tutte quelle cose?» Lo rimproverò Kin'emon mentre andavano verso Bepo.
«Poveri disegni.» Commentò Usop.
L'orso li condusse nelle loro cabine.
Gli uomini avrebbero dormito in quella di Bart che si era spostato per l'occasione in quella di Hakugan sempre vuota, mentre Robin sarebbe stata proprio in quella di Nina che ormai si era spostata da Law.
Narvalo aveva gentilmente declinato l'offerta, dato che non sarebbe mai riuscita a liberarsi di tutte le sue cianfrusaglie per fare posto a un'altra persona.
Tra turbolenze e piccoli drammi il Polar Tang si stava finalmente dirigendo verso la sua meta.La sera stessa a Narvalo venne la brillante idea di fare una cena di festeggiamento per onorare gli ospiti e la loro alleanza.
«Solo a te poteva venire in mente di cucinare per trenta persone.» La rimproverò Spugna asciugandosi la fronte sudata.
Nina non commentò e nemmeno Bepo: erano troppo impegnati a impastare le polpette di pesce.
Bepo per l'occasione indossava dei lunghi guanti da chirurgo, così da non spelare dentro il cibo.
Quando Spugna provò a prenderlo il giro, l'orso replicò acidamente che avrebbe dovuto metterseli anche lui con tutti i peli neri che aveva. Nina e Narvalo ridacchiarono divertite.
Il clima nel sottomarino era tornato quello spensierato di un tempo e questo a Nina piaceva.
La rassicurava viaggiare con tanti compagni tutti diversi tra loro, le dava un senso di casa cucinare e mangiarci insieme, era felice persino di alzare un po' il gomito in quelle occasioni così rare ormai.
«Dovremmo farlo più spesso.» Disse Narvalo dando voce ai pensieri dell'altra.
«La prossima volta però viene Riccio di Mare al mio posto.» Borbottò Spugna burbero.
«Guarda che la parte peggiore non è ancora arrivata.» Lo avvertì Nina con un sorrisetto.
«Che diamine vai dicendo?»
«Qualcuno dovrà lavare tutto dopo.» Lo informò Bepo sconsolato.
A Spugna cadde quasi il cappello a quel pensiero.
«Narvalo mi spieghi che diavolo di idee balorde ti frullano in soffitta?» Gridò, facendo sghignazzare la donna.
Nina li guardava interagire e si sentiva come stesse osservando la scena di un qualche film già visto e rivisto.
Sorrise da sola mentre continuava a impastare polpette.
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The worst generation
Fanfiction"Hai fame di vita quasi quanto hai fame di morte." Kushina è una donna, una combattente, una figlia, una madre, una moglie. Il suo passato non le permette di rispecchiarsi a pieno in nessuno di questi ruoli, eppure le appartengono e lotterà contro g...