«Ma dimmi, Ili, cosa ti è preso ieri?», le accarezzò i capelli, bevve un sorso di caffè, «pensavi che io rimanessi a Genova e ti lasciassi a Colliano?»
«No, Marco mio, di te non dubitavo, sapevo saresti venuto», Ilaria sorrise e si lasciò accarezzare; si era alzata un poco di brezza e si rilassò, a occhi chiusi.
«E allora?»
Li riaprì: quel sogno — Marco accanto a lei — era ancora lì; sospirò, bevve il caffè, prese i bicchierini di plastica e li andò a buttare nel cestino vicino, ritornò a fianco al fratello, gli prese le mani: «per la verità io speravo in Anna.»
«Anna? E che avrebbe dovuto fare secondo te?», Marco alzò le spalle.
«Oh, Marco mio, non lo so!», gli sorrise, gli diede un bacio sulla guancia, «pensavo che te lo impedisse.»
Marco le carezzò le mani, «è mia moglie, Ili, non una carceriera, anche se ha provato a trattenermi...», sospirò.
«Davvero, Marco mio?», Ilaria si alzò e cominciò a riporre gli avanzi in borsa; la famiglia al tavolo vicino faceva un pranzo più lungo; il marito stava addentando una gigantesca braciola tenuta per l'osso avvolto in carta stagnola, i bambini spiluccavano qua e là, Lucia aveva occasionalmente guardato nella direzione di Marco e Ilaria ma, non vedendo bambini, dopo un po' li aveva ignorati.
«Eccome, Ili, ha provato a farmi tornare indietro fino quasi a Roma. . . », Marco storse la bocca.
«E tu perché non l'hai fatto, Marco mio?», trovò stipati in un angolo alcuni taralli dolci con la glassa di zucchero. Ne prese uno, era abbastanza grosso, lo spezzò in due e glielo diede come dolce dopo il caffè.
«Perché ti amo, Ili; va bene come risposta?», le rispose sbocconcellandolo.
«Ma ami anche lei, Marco mio, sai che lo so», Ilaria gli spinse le spalle, lo fece indietreggiare, si sedette sulle sue ginocchia, «dai, dimmelo», gli mise le braccia al collo e gli diede un bacio veloce, sfiorandogli le labbra che avevano ancora briciole di glassa, «cosa aveva questa volta di diverso dalle altre?», gli fece l'occhiolino.
«Non so...», Marco rimase bloccato da quel bacio, il primo alla luce del sole, la guardò sorpreso, «forse l'idea che tu rimanessi da sola mi fece uscire di senno; non che dicessi cose illogiche...»
E, finalmente, guardandola, realizzò tutto: era lì, di fronte a lui, era Ilaria, sua sorella, era sulle sue ginocchia,
«o almeno mi sembra...»
la sua Ili
«ma in quel momento l'unico pensiero che avevo...»
il sogno di una vita
«era partire il prima possibile.»
si fermò.
Per qualche secondo si guardarono senza parole.
«Il prima?», gli chiese Ilaria in un sussurro, continuando a guardarlo, fissa.
«Il prima...», Marco ansimò, «possibile.»
«Il prima, Marco mio?», ella dischiuse la bocca.
«Il prima, Ili, il prim...», e ci fu il loro secondo bacio, non così veloce come il primo.
«E se...», Ilaria si alzò, «Anna fosse venuta con te?», scrollò il canovaccio dalle briciole, mise a posto il pane in un sacchetto di stoffa, «sarebbe cambiato qualcosa, Marco mio? Magari...»
«Sì, forse...», sbadigliò, si stirò e si alzò anch'egli, «in effetti me l'aveva proposto, di scendere dal treno e di aspettarla...»
«E perché anche questo non l'hai accettato?», Ilaria prese la borsa frigo.
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Dolore e perdono (Parte VIII: I fratelli amanti)
General FictionOttava parte del romanzo "Dolore e Perdono" (nove in totale) Una storia di sofferenza e redenzione, una passione ostinata e proibita, tre famiglie coinvolte, trent'anni di storia. Marco e Ilaria, due fratelli divisi da quasi mille chilometri si rinc...