Erano quasi le sette e mezza, Anna aveva telefonato per dire che i fratelli erano rallentati da un temporale in Toscana e che, probabilmente, Marco non sarebbe stato più raggiungibile e di provare sul cellulare di Ilaria per fargli salutare la piccola.
Sara aveva messo Elena sul seggiolone in sala per darle cena in anticipo; Alfredo aveva portato pizza tiepida in quadratini che ella poteva prendere autonoma: aveva il bavaglino già un po' sporco di pomodoro.
«Amore...com'è la pizza?», le chiese Sara pulendole la bocca.
«Bona pitta Affedo», Elena prese un altro quadrato spalmandolo prima sul mento e poi in bocca, «Elena mangia tutta pitta, Elena pappa.»
Luigi entrò in sala.
«Ah, finalmente, ho fatto tutto...», vide Elena sul seggiolone, le sorrise, «frugoletta, mangi?»
«Nonno, mangio pitta!»
«Brava cucciola...», diede un bacio alla nipote e alla moglie, «ciao Sara, scusa il ritardo, c'è da riparare il muro, ho già chiamato...»
«Non ti preoccupare, Luigi, lo so, piuttosto...», lo guardò preoccupata, «com'è la situazione con lei?»
«Oh, li ho invitati a mangiare qui...»
«Lo immaginavo...», Sara sospirò.
Luigi si chinò e disse a bassa voce, «non mi piace come l'ho vista, Irene, non voglio che stia da sola.»
«Eh povera donna, mi fa pena, non pensavo...»
«Nonna, aiuta...», Elena si sbracciava per prendere uno degli ultimi pezzi di pizza, il più sbrodolante di sugo, al fondo del seggiolone.
«Tieni amore...», Sara glielo avvicinò ed Elena lo mise intero in bocca.
«Bona pi-ppa E-pp-len-pa»
«Amore, calma, non parlare con la bocca piena», Sara pulì la bocca di Elena che grondava salsa di pomodoro. «ah...», scosse il capo, «non dev'essere semplice per lei accettare di aver sposato un fedifrago e di averne cresciuto uno.»
«Non è esattamente un fedifrago, Sara.»
«Ah no? E cosa è secondo te?», Sara lo guardò con supponenza; «sta tornando a casa con l'amante a fianco!»
«La situazione è complessa, Sara, è un fedifrago, ma non direi con pieno dolo.»
«O Signore...», Sara sospirò, «sei un medico, non avvocato, lasciale a Giorgio queste sottigliezze.»
«Appunto, Sara, sono medico...»
«Nonno, aiuta pitta Elena!», Elena si stava chinando per prendere un altro pezzo.
«Cucciola, oggi hai fame...», Luigi lo prese e glielo passò.
«Pitta, bona Elena...», si sporse con le mani.
«Tieni...», Luigi si leccò le dita, «mmmh che bontà...Alfredo sarà sardo, ma non ha nulla da invidiare ai napoletani», fece uno sguardo estasiato, simile alla nipote, «hai ragione, cucciola, a divorarla!»
«Va bene...», Sara scosse il capo, «qui non si può parlare seriamente con te!», fece per alzarsi, «vado in cucina a...»
Luigi la trattenne; «Sara, sono medico, appunto...», la guardò negli occhi, fisso, «e te lo dico chiaro da medico: quei due non potevano far altro che questo.»
«Ah, sì, sì, comodo...», Sara alzò le spalle, «la loro storia, il contesto, fatto sta che...»
«È così, Sara...»
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Dolore e perdono (Parte VIII: I fratelli amanti)
General FictionOttava parte del romanzo "Dolore e Perdono" (nove in totale) Una storia di sofferenza e redenzione, una passione ostinata e proibita, tre famiglie coinvolte, trent'anni di storia. Marco e Ilaria, due fratelli divisi da quasi mille chilometri si rinc...