012 // "Trato"

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"Buongiorno" mamma si sedette accanto a me e mi accarezzò la mano sulla guancia. Mi svegliai con un terribile dolore allo stomaco.

"Oh mio Dio" dissi alla mamma mentre mi alzavo a sedere e mi afferravo lo stomaco. Lei mi diede una pacca sulla schiena e mi porse una cravatta per capelli.

"Che succede, tesoro?" Mi chiese e, visto che non accettavo la cravatta, mi legò i capelli da sola. Mi stavo lentamente stancando dei miei lunghi capelli neri, volevo di nuovo qualcosa di corto. Ma poi mi odierò per averli tagliati.

"Mi viene da vomitare" le dissi e mi alzai con cautela per andare in bagno.

"Senti di dover vomitare in questo momento?" Mi chiese e io annuii. Avevo la sensazione più orribile di tutta la terra e sembrava che il mio stomaco si stesse squarciando dall'interno.

"Aspetta, ti porto un po' di alcol" scese le scale. "Leo vai da Athen" urlò salendo le scale e pochi secondi dopo sentii mio padre venire da me. Camminava sulle piastrelle blu del pavimento del bagno.

"Stai bene?" Mi chiese e io mi sedetti sul water chiuso. Lui si sedette su una sedia che avevo in camera mia, nel caso in cui avessi dovuto fare qualcosa e avessi avuto bisogno di un posto dove sedermi. Non chiedermi che ho sedie dappertutto.

"Mi sento come se dovessi vomitare." Glielo dissi e lui annuì. "Mamma mi sta portando dell'alcol" gli dissi.

"Perché l'alcol?" mi chiese Matteo mentre era in piedi sulla porta. Lo guardai cercando di non piangere. Odiavo stare male.

"Aiuta a calmare lo stomaco. La nonna me lo diceva sempre e sembrava funzionare" spiegai e in quel preciso istante la mamma tornò con un bicchiere di gin in mano. Me lo porse e io ne bevvi un sorso.

"Grazie" dissi sorridendole.

"Qualsiasi cosa, dimmi se continua a peggiorare. Ma di sicuro resterai a casa" Mi baciò la testa.

Papà annuì prima di alzarsi e dirigersi verso la porta prima di voltarsi di nuovo. "Chiamerò qualcuno che si occupi di te e si assicuri che tu stia bene"

Lasciai perdere e tornai a letto. Bevvi tutto il bicchiere e poi mi addormentai. Una voce mi svegliò di soprassalto.

"Athen, ti ho preparato il pranzo" gemetti.

"Perché sei qui" chiesi a Pedri mentre finalmente aprivo gli occhi per guardarlo.

"Scusami. Ti ho preparato il pranzo, quindi apprezzalo e mangialo" Mi diede una ciotola di zuppa.

"L'hai fatta tu?" Ho guardato la zuppa e mi ha dato anche un cucchiaio.

"L'ho fatta io, provala" mi disse e volle lasciare la stanza.

"Aspetta" mi fermai mentre si girava. "Resta" gli dissi e lui alzò le sopracciglia.

"Wow" mi disse e si sedette all'altro capo del mio letto. "Perché, la principessa vuole un bacio?" Mi stuzzicò e io lo guardai con rabbia.

"Mangio questo e spero che non sia veleno" gli dissi e misi il cucchiaio sulla zuppa. La misi in bocca e i miei occhi si allargarono.

"È così buona, che diamine" gli dissi e lui annuì orgoglioso. All'improvviso aggrottai le sopracciglia e mi allontanai da lui.

"Perché sei così gentile all'improvviso?" Gli chiesi e lui scrollò le spalle.

"Non so ancora di cosa stai parlando" mi disse e io scossi la testa continuando a mangiare la zuppa. Mi guardò senza dire nulla.

"Lo prendo io" Si alzò non appena ebbi finito e mi prese la ciotola e il cucchiaio. "Era buono, vero?" Mi fece un sorriso e io annuii.

"Te l'avevo detto" Uscì dalla mia stanza e io mi sdraiai di nuovo e cercai di dormire. Passarono un paio di minuti e ricominciai ad addormentarmi.

"Vuoi... oh scusa" sussurrò la seconda parte vedendo che stavo cercando di dormire.

"Devi iniziare a bussare, e se fossi stata nuda?" Aprii leggermente gli occhi, la mia stanza era ancora buia e io ero rivolta verso la porta. Lui chiuse la porta in modo che ora fosse buio.

"Cosa sarebbe successo allora?" Sussurrò mentre si inginocchiava davanti a me. Il suo viso era proprio davanti al mio. Solo pochi centimetri ci separavano.

"Ti avrei dato uno schiaffo e ti avrei cacciato dal Barça" gli dissi alzando leggermente le sopracciglia.

"Davvero?" Mi chiese abbassando la voce.

"Mi manca un po' quando mi insultavi in questo momento" gli dissi e lui ridacchiò un po'.

"Se ti fa schifo che io sia così, allora perché mi hai baciato?". Mi chiese e io mi alzai a sedere. Gli diedi un colpetto sul posto davanti a me, dicendogli di sedersi qui.

"Due possono fare un gioco Pedri" gli dissi sorridendo e lui annuì.

"Uno perderà e l'altro sarà il vincitore" aggiunse e il suo sorriso era largo quanto il mio.

"Vuoi trasformarlo in un vero gioco, vero?" Gli chiesi e mi chinai un po' all'indietro.

"Ok hagamos un trato" (ok, facciamo un patto) Mi disse e io alzai le sopracciglia.

"dime" (dimmi) Gli dissi e alzai un po' la testa.

"vamos a falsificar la cita y el que se enamore del otro primero gana" (fingiamo l'appuntamento e chi si innamora per primo vince) Mi spiegò e io mi chinai di nuovo in avanti.

"que gana el otro?" (Cosa ci guadagna l'altro?) Gliel'ho chiesto e lui ha incrociato le braccia.

"cumpliendo el mayor deseo?" (esaudire il desiderio più grande?) Ha suggerito.

"Ok" Gli dissi e lui allungò la mano.

"¿trato?" (affare fatto?) Mi chiese e io misi la mia mano nella sua.

"trato" Ci siamo stretti la mano.

𝙏𝙍𝘼𝙏𝙊 / 𝙋𝙀𝘿𝙍𝙄 (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora