"Ehi" dissi appena Pedri prese il telefono.
"Pronto, come va?" Chiese e sentii che la sua voce era un po' diversa.
"Potresti... aspetta" dissi mentre percorrevo il corridoio e mi voltavo verso la stanza.
"Ehi" dissi aprendo e vedendo Pedri sdraiato a letto. Appena mi vide saltò in piedi.
"Che ci fai qui?" Mi chiese e si avvicinò a me. Indossava solo i pantaloncini e lo spinsi sul letto.
"Torna a letto e non voglio più vederti in piedi" gli ordinai e lui si sedette di nuovo sul letto e mi guardò a bocca aperta.
"Che diavolo ci fai qui?" Chiese Pedri e io mi sedetti sul bordo del suo letto.
"Xavi mi ha chiamata per dirmi che le partite sarebbero state annullate, gli ho chiesto perché e lui mi ha detto: "Sì, hanno preso un virus intestinale" e io gli ho chiesto: "Pedri sta bene?" e lui mi ha detto: "No, sta malissimo" e poi mi sono seduta sull'aereo e sono venuta qui" gli ho spiegato tutto in modo piuttosto approssimativo.
"Non è un motivo per venire qui. Puoi divertirti con Phoebe, non dovresti rovinare la vacanza della tua ragazza per colpa mia" Si lamentò di nuovo.
"Ma ora che sono qui, vuoi mandarmi a casa?"
Lo guardai e lui annuì. "Pedri, smettila, ho saputo che non ti sentivi bene e sono venuta qui, niente di che. Tu faresti lo stesso per me, vero?""Sì, certo, ma sto bene" Pedri cercò ancora di scrollarsi di dosso.
"Lo sei adesso?" Chiesi e gli misi una mano sulla fronte. "Per questo hai la febbre, ma naturalmente stai benissimo." Mi alzai e andai a prendere la sua bottiglia d'acqua e la lavai velocemente.
"Ho la febbre? Ecco, ho le allucinazioni, tu non sei nemmeno qui"
"Sono qui, ora ti prendo qualcosa, ok?" Gli riempii la borraccia e gliela diedi.
"Athen" disse proprio mentre volevo andare verso la porta. Mi girai a guardarlo. "Ti amo" mi diede un bacio.
"Ti bacerei subito se non fossi malato, ma ti amo anch'io" gli soffiai un bacio. "Tornerò il prima possibile."
"Non preoccuparti" urlò e io chiusi la porta.
Andai a prendergli delle medicine e qualche cosa da mangiare. Dopo essere tornata in albergo incontrai Gavi.
"Ehi Gavi, stai bene?" Glielo chiesi e smisi di camminare.
"Sì, sono fortunato, come sta Pedri?" Mi chiese e io aggrottai le sopracciglia.
"Non avete parlato?" Gli chiesi e dalla sua espressione capii che c'era qualcosa di molto sbagliato.
"Non parliamo più" Disse e mi fece aggrottare le sopracciglia.
"Beh, è strano" Ho distolto rapidamente lo sguardo.
"Gli parlerò, ok? Ci vediamo dopo"Mi allontanai di nuovo da lui e andai in camera.
Entrai e vidi anche Ferran."Ciao Ferran" sorrisi mentre mi chiudevo la porta alle spalle.
"Ciao Athen, è da tanto che non ci vediamo" disse e si avvicinò a me per abbracciarmi.
"Sì, mi sei mancato tanto" dissi con sarcasmo e lui afferrò il punto in cui si trova il suo cuore.
"Fa male" disse semplicemente e io sorrisi a Pedri.
"Vi lascio soli, non divertitevi troppo, la mia stanza è proprio lì" indicò la parete alla sua destra e mi passò davanti."Ciao" sorrisi mentre lo guardavo andar via. Mi voltai di nuovo verso Pedri e gli diedi le cose che avevo comprato.
"Grazie" sorrise e mi guardò, visto che era seduto sul letto. Mi sedetti di fronte a lui e lo guardai.
"Che succede tra te e Gavi?" Chiesi mentre lo guardavo mangiare.
"Niente di importante, abbiamo solo avuto un piccolo litigio" disse e io sollevai le sopracciglia alla sua spiegazione.
"Che cosa è successo?"
"Abbiamo litigato, è normale. Anche noi abbiamo litigato e ora siamo di nuovo qui. Dagli solo un po' di tempo" Mi spiegò e io non volevo che fosse di cattivo umore, quindi non feci ulteriori domande.
"Ti senti meglio adesso?" Chiesi e lui scosse la testa.
"Mi sembra che la situazione sia peggiorata da quando non ci sei più." sorrise e poi si chinò in avanti per tirarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Hai appena cercato di farmi arrabbiare?" Ho riso.
"Ha funzionato?" Chiese, mentre un sorriso era visibile sul suo volto mentre io iniziavo ad annuire con la testa.
"Sì, più o meno. È difficile fregare la tua ragazza se l'hai già fregata una volta, sai? Ma ce l'hai fatta" risi e lui si limitò a scrollare le spalle.
"Quando sei arrivata?" Mi chiese e io distolsi un attimo lo sguardo.
"Circa un'ora fa, sono arrivata subito in albergo" spiegai e lui aggrottò le sopracciglia.
"Sei così stupida" Scosse la testa e la mia mascella cadde a quel commento. "Perché sei venuta qui?"
"Perché ho sentito che eri malato" dissi, Pedri scosse di nuovo la testa. "Dopo vai a dormire" mi alzai e presi il mio zaino.
"Dove vai?" Mi guardò confuso.
"Vado a cercare un albergo che abbia una stanza libera" Indicai la porta. Lui seguì la direzione del mio dito e poi tornò a guardarmi.
"Non essere stupida, tu resti qui" disse e mi fece cenno di tornare al letto. Gemetti e tornai da lui.
"Sai che non posso declinare l'offerta" gli sorrisi, mentre Pedri apriva le braccia e io andavo a sdraiarmi sopra di lui.
"Non ti fa male lo stomaco?" Chiesi.
"Non quando ci sei tu" Mi baciò la testa e io sorrisi un po'.
"Riesci a dormire così?" Alzai lo sguardo dal suo petto e lui annuì, mentre un piccolo sorriso era ancora visibile sul suo viso.
"Posso, smettila di preoccuparti per me, va tutto bene" Mi accarezzò i capelli con cura.
"Bene, ti amo"
"Ti amo"
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𝙏𝙍𝘼𝙏𝙊 / 𝙋𝙀𝘿𝙍𝙄 (Italian Translation)
Любовные романыPedri Gonzalez è appena entrato nel Barcellona. Athen, la figlia di Messi, lo incontra ma i due partono con il piede sbagliato. Riusciranno a ricominciare o no? "Ti ho sempre odiato" "Dai, so che mi ami" 🖤 Attenzione: Questa storia NON è mia. Tutt...